Boldrini in Nigeria cerca di dare lavoro alle ex prostitute
Anche la presidente della Camera ha incominciato a intuire che l'immigrazione indiscriminata è un problema anche per chi emigra e non solo per i Paesi di approdo
Anche la presidente della Camera ha incominciato a intuire che l'immigrazione indiscriminata è un problema anche per chi emigra e non solo per i Paesi di approdo
La zona dove sono stati rapiti i due italiani Bruno Cacace e Danilo Calonego, più un canadese, è un pezzo sterminato di deserto ricchissimo e strategico. Ecco cosa vogliono in cambio del rilascio degli ostaggi.
E' stato arrestato a Kirkuk, nel nord dell'Iraq, fermato dalle forze di sicurezza prima che commettesse un attentato suicida. L'immagine della maglietta che indossava ha fatto il giro del mondo.
Screzi tra l'Isis e la sua filiale nigeriana Boko Haram, al punto che Daesh ha rimosso il vecchio leader nominandone uno nuovo. Ecco cosa sta accadendo, e per quale motivo
Siamo tutti sotto shock per quanto accaduto a Parigi. Ma dove eravamo quando, nel 2014, 16.800 attentati insanguinavano il mondo intero? Che il «vicino» ci colpisca di più è comprensibile, ma è necessario rimanere lucidi
Secondo il ministro dell'Interno, "l'Italia non ha sbagliato le politiche dei decenni passati" perciò corre meno rischi della Francia, ma nessun paese può dirsi al sicuro, come sottolinea uno studio dell'Institute for Economics and Peace
La città è stata ripetutamente presa di mira dai fondamentalisti islamici. Intanto Boko Haram rivendica gli attentati di venerdì ad Abuja
I guerriglieri islamisti ombattenti di Boko Haram hanno massacrato decine di abitanti di un villaggio del Nord-est della Nigeria. Lo hanno indicato testimoni oculari
Abubakar Shekau ha smentito di essere stato ucciso o sostituito alla guida del gruppo islamista nigeriano Boko Haram, ma il movimento è sulla soglia della scissione per la decisione di una sua parte di giurare fedeltà all'Isis
I jihadisti nigeriani di Boko Haram hanno un nuuovo leader. Lo ha riferito il presidente del Ciad Idriss Deby, sostenendo che Abubakar Shekau sarebbe stato sostituito da Mahamat Daoud
L'esercito nigeriano ha annunciato la liberazione di 178 persone tenute in ostaggio dai jihadisti di Boko Haram, tra cui 101 bambini, e la cattura di un leader del gruppo islamista
A un anno dalla presa di Mosul, l'Isis ha dimostrato capacità di espansione, abilità a sfruttare le debolezze degli avversari e attitudine a controllare i territori conquistati. Al contrario, la strategia della coalizione guidata dagli Usa ha fatto troppi buchi nell'acqua. Abbiamo sottovalutato la minaccia del Califfato nero?
E' di almeno dieci morti il bilancio delle vittime di un attacco delle milizie jihadiste nigeriane di Boko Haram su un villaggio dello stato nigeriano dell'Adamawa: lo hanno reso noto fonti governative locali, precisando che le vittime sono state uccise nel sonno a colpi di machete.
Alcune delle donne liberate dall'esercito nigeriano hanno cominciato a raccontare le violenze, la fame, le privazioni e le minacce subite durante la loro lunga prigionia nella mani dei jihadisti di Boko Haram nel Nord-Est della Nigeria. Sono quasi 700 le donne e i bambini tratti in salvo la scorsa settimana dopo le operazioni militari condotte nelle basi di Boko Haram nella foresta di Sambisa.
Circa 214 delle 687 donne tratte in salvo dall'esercito nigeriano nelle operazioni contro i jihadisti di Boko Haram sono in stato di gravidanza. Lo ha riferito il Fondo Onu per la popolazione (Unfpa), citato oggi dal quotidiano nigeriano Daily Independent.
Il segretario di Stato Usa John Kerry ha chiesto unità nella lotta al terrorismo per fare in modo che i jihadisti somali Shebab, così come quelli nigeriani di Boko Haram, non abbiano futuro. Kerry è arrivato ieri in Kenya, a un mese dalla strage di studenti compiuta dagli Shebab nell'università di Garissa, per discutere di cooperazione nella sicurezza.
Gli ostaggi di Boko Haram erano detenuti nella foresta di Sambisa in condizioni "atroci e disumane", ha rivelato il portavoce della Difesa della Nigeria secondo il quale, comunque, si nutrono "grandi speranze" che vengano liberati presto altri ostaggi.
L'esercito nigeriano ha liberato 100 bambini e 60 donne nel corso di un'operazione condotta contro i jihadisti di Boko Haram nella foresta di Sambisa, nel Nord-Est della Nigeria. L'annuncio arriva pochi giorni dopo la liberazione di 200 ragazze e 93 donne, senza che sia stato chiarito tuttavia se tra queste vi siano le liceali rapite dalle milizie jihadiste nell'aprile del 2014.
I corpi di centinaia di persone sono stati ritrovati nella città di Damasak, nel Nord-Est della Nigeria, apparentemente vittime di attacchi del gruppo islamista Boko Haram. Apparentemente vittime di Boko Haram, sono stati sepolti in 20 fosse comuni.
Trascorso un anno dal rapimento delle 219 studentesse nigeriane, le uniche tracce che di loro rimangono sono quelle lasciate dalla martellante campagna online #BringBackourGirls. Abbiamo visto politici, star, attori farsi testimonial della campagna (quanto, poi, autenticamente?). Ma, al di là dello schermo, si è fatto abbastanza?
Oggi ricorre l'anniversario del rapimento delle 200 studentesse nigeriane da parte del gruppo terroristico Boko Haram. A un anno di distanza, ancora non si hanno tracce né notizie, se non quella secondo cui sarebbero state obbligate a convertirsi all'Islam. Così, ad Abuja, la marcia delle studentesse con magliette rosse ricorda le donne scomparse.
Il neopresidente nigeriamo rimane cauto: non può promettere, ha fatto sapere, che per le studentesse ci sia ancora speranza. Eppure, a un anno di distanza dal rapimento e dopo l'appello del premio Nobel per la pace Malala, afferma che farà il possibile per ritrovarle. E, dopo aver sconfitto i jihadisti, dichiara di voler ripartire dalla scuola e dall'istruzione.
Ad un anno dal rapimento delle 200 studentesse di Chibok, il premio Nobel per la pace Malala Yousafzai denuncia come né i leader nigeriani, né la comunità internazionale non si siano impegnate abbastanza per riportare a casa le donne. Ma, afferma Malala, c'è ancora speranza, dato che le forze nigeriane stanno riconquistando più territori. Ed esorta: non perdere la speranza.
Dal 2014, sono stati almeno 5.500 i civili uccisi, ma le donne, nel regime del terrore di Boko Haram, hanno un posto particolare. In occasione del primo anniversario del rapimento delle 200 studentesse di Chibook, Amnesty International ha denunciato i rapimenti, gli stupri, gli arruolamenti forzati di quello che ha definito «il regno del terrore».
Dopo i fatti di Tunisi, la percezione del pericolo terroristico a cui siamo sottoposti è cresciuta, e con essa la paura. In esclusiva per il DiariodelWeb.it, Alessandro Marrone, responsabile di ricerca nel Programma Sicurezza e Difesa dell'Istituto Affari Internazionali, parla della natura dell'Isis, della minaccia che rappresenta e di come, a suo avviso, dovrebbe comportarsi l'Occidente.
La Ong ha denunciato che leggendo i dati forniti dalle due compagnie petrolifere «anche nel 2014 sono proseguite le fuoriuscite di petrolio nel Delta del fiume Niger». I due colossi energetici hanno ammesso un totale di oltre 550 perdite. Per contrasto, «in tutto il continente europeo dal 1971 al 2011 sono state registrate solo 10» casi del genere all'anno.
Secondo Abdallah Al Thani, leader del governo riconosciuto dall'Occidente, milizie jihadiste dello Stato Islamico e quello di Boko Haram hanno raggiunto o stanno raggiungendo i gruppi terroristici presenti in Libia e stanno marciando verso l'ex colonia francese, dover però la notizia non viene riportata. Intanto rumors parlano di uno sconfinamento di truppe egiziane in suolo libico
Il rapporto di Reporter senza frontiere registra una brusca regressione della libertà di stampa in molti dei Paesi monitorati. La causa è da attribuirsi alla connessione di diverse motivazioniche hanno creato vuoti di informazione. Boko Haram e l'Isis sono tra le ragioni più influenti. In Italia la situazione è «drammatica» a causa delle intimidazioni ai giornalisti della criminalità organizzata.
Il mercato del lunedì, nel centro della città di Maiduguri, era già stato colpito martedì scorso da due donne kamikaze, che avevano causato almeno 45 morti. Maiduguri, capitale dello Stato di Borno, roccaforte degli islamisti di Boko Haram, è da tempo teatro di attacchi e scontri quasi quaotidiani tra i jihadisti e le forze dell'ordine.
Lo dichiara ai microfoni della Radio Vaticana il card. John Olorunfemi Onaiyekan, arcivescovo di Abuja, dopo che, in Nigeria, i miliziani islamisti di Boko Haram hanno conquistato altre due città del nord-est: Buni Yadi, nello stato di Yobe, e Gwoza, nello Stato di Borno.
Sono almeno 91 le persone rapite nel nord-est della Nigeria in una serie di attacchi messi a segno dai jihadisti di Boko Haram tra giovedì e domenica scorsi in diversi villaggi dello Stato di Borno, situati a circa 100 chilometri dal capoluogo Maiduguri.
L'esercito nigeriano ha inoltre riferito che alcuni suoi uomini sono stati incriminati per favoreggiamento ai militanti. Boko Haram ha promosso una guerriglia sempre più cruenta dal 2009 per creare uno stato islamico in Nigeria.
Almeno 118 persone sono morte e 45 sono rimaste ferite nel doppio attentato avvenuto in un mercato affollato e vicino al terminal dei bus nella città di Jos, nel centro della Nigeria, già teatro di violenti scontri tra pastori cristiani e musulmani.
Insieme a quella americana è arrivata anche una squadra britannica che comprende diplomatici ed esperti del ministero della Difesa. «Si occuperà anche delle soluzioni anti-terrorismo a lungo termine per impedire simili attacchi in futuro e per sconfiggere Boko Haram», ha affermato in un comunicato del Foreign Office. Anche Cina e Francia hanno proposto il loro aiuto
Indifese. Giovani, anzi giovanissime, «prese di porta in porta, con la forza» e portate via. Verso un destino che potrebbe vederle «vendute» per poche decine di dollari, rese «schiave», forzate al matrimonio. In Nigeria è ormai un incubo. Obama: «Situazione rivoltante». Angelina Jolie: «Crudeltà inimmaginabile»
Il leader del gruppo islamista Boko Haram ha detto che le studentesse rapite in Nigeria saranno ridotte in schiavitù, vendute e date in moglie.
Uno dei sette ostaggi stranieri dei quali nella tarda serata di venerdì Ansaru - un gruppo fondamentalista islamico nigeriano vicino a Boko Haram - ha annunciato l'uccisione. Il cittadino italiano, 69enne originario della provincia di Venezia, era stato sequestrato tre settimane fa in un'azione armata
Non trova ancora conferme ufficiali la notizia della morte di Silvano Trevisan, uno dei sette ostaggi stranieri dei quali nella tarda serata di ieri Ansaru - un gruppo fondamentalista islamico nigeriano vicino a Boko Haram - ha annunciato l'uccisione
«Tutti i dipendenti della società, che non sono originari di Jama, hanno lasciato l'area. Soldati e agenti di polizia sono impegnati in pattugliamenti in città», ha riferito un residente, Haruna Garba
Tra ostaggi Silvano Trevisan. Farnesina: incolumità è la priorità. Gli altri rapiti sarebbero un britannico (anche se Londra non ha mai confermato ufficialmente), un greco e quattro libanesi, tra cui una donna e una ragazzina, ha riferito un portavoce della polizia nigeriana
Decine di ragazzi sono stati uccisi dalle forze armate nigeriane nella città di Maiduguri, nel nord-est del Paese, ritenuta la roccaforte del gruppo islamico Boko haram. E' quanto hanno denunciato alcuni abitanti alla BBC
E' salito ad almeno 10 morti e 145 feriti il bilancio delle violenze religiose scoppiate nella città nigeriana di Kaduna dopo un attentato dinamitardo contro una chiesa cattolica: lo hanno reso noto fonti dei servizi di soccorso nigeriani
I soldati nigeriani hanno ucciso 30 sospetti membri della setta islamica compreso il comandante. In precedenza le truppe avevano ucciso quattro sospetti membri della setta islamista, a seguito di un raid nel loro covo a Kandahar. I fondamentalisti islamici sono ritenuti responsabili degli oltre 1.400 morti dal 2010 nella loro guerriglia nel nord e nel centro della Nigeria
Sette uomini di Boko Haram sono stati uccisi nel nordest della Nigeria in un conflitto a fuoco scoppiato tra soldati e sospetti membri del gruppo fondamentalista islamico. Lo ha annunciato un portavoce militare
Uomini armati hanno assaltato l'edificio religioso dove i fedeli erano riuniti per pregare, ieri a tarda ora, nella città di Otite, vicino a Okene. Molte persone sono rimaste ferite e sono state trasportate in ospedale. Vescovo di Abuja: Non c'è scontro musulmani-cristiani
Gli Stati Uniti hanno annunciato di aver iscritto nella loro lista nera antiterrorismo tre leader del gruppo islamico nigeriano Boko Haram; è la prima volta che questa organizazione terroristica compare nell'elenco americano
Nessuno dei due attacchi è stato rivendicato ma il gruppo islamista Boko Haram, ha intensificato dal 2009 gli attentati contro responsabili governativi, forze di sicurezza e minoranze cristiane nelle città a maggioranza musulmane. Lupi: Martirio continuo, il Governo si muova subito
Gli artificieri hanno provveduto a far brillare le bombe, scoperte in tre location diverse nell'ex campus dell'università, secondo un portavoce dell'ateneo
Una ventina di morti a Kano, ucciso il sacerdote a Nairobi. Frattini: Intervenga la Comunità internazionale. Vescovo Kano: Preoccupati ma non strumentalizzare la Fede. Carfagna: Serve impegno G8 contro persecuzioni
«Decine di feriti nell'attentato durante la messa domenicale». Secondo un altro testimone, al momento dell'esplosione, l'edificio che può ospitare fino a 800 fedeli era pieno all'80% circa della sua capienza. Sono morti gli ultimi arrivati in chiesa