18 agosto 2025
Aggiornato 03:00
Nigeria

Boko Haram attacca villaggi nel nord: decine di vittime

L'esercito nigeriano ha inoltre riferito che alcuni suoi uomini sono stati incriminati per favoreggiamento ai militanti. Boko Haram ha promosso una guerriglia sempre più cruenta dal 2009 per creare uno stato islamico in Nigeria.

ABUJA - I militanti di Boko Haram hanno ucciso decine di persone nel corso di alcuni attacchi contro villaggi dello stato di Borno, nel nord della Nigeria. Lo riporta il sito internet della Bbc. Un componente del parlamento locale ha confermato gli attacchi e ha riferito che almeno cinque altri villaggi sono stati presi di mira. L'esercito nigeriano ha inoltre riferito che alcuni suoi uomini sono stati incriminati per favoreggiamento ai militanti.

Boko Haram ha promosso una guerriglia sempre più cruenta dal 2009 per creare uno stato islamico in Nigeria. I residenti nel villaggio di Attagara, vicino alla frontiera con il Camerun, hanno riferito che alcuni uomini armati hanno ordinato loro di entrare nel compound di una chiesa. Hanno aggiunto che è stato fatto credere loro si trattasse di soldati dell'esercito, che poi - invece - hanno aperto il fuoco contro la folla. Nell'area ci sono stati diversi attacchi simili e molte case sono state distrutte. Boko Haram, il gruppo accusato di essere dietro gli attacchi, trattiene inoltre più di 200 studentesse rapite il mese scorso.

Polizia vieta manifestazioni per ragazze rapite ad Abuja - Gli organizzatori delle manifestazioni di sostegno alle 200 liceali rapite Boko Haram nel nord-est della Nigeria hanno sporto denuncia per contestare la decisione della polizia di vietare gli assembramenti ad Abuja. La polizia nigeriana aveva annunciato ieri il divieto di manifestazioni organizzate "per motivi di sicurezza". I raduni si svolgono ormai quotidianamente da diverse settimane nella capitale federale per spingere le autorità a una reazione più efficace dopo il sequestro delle adolescenti, avvenuto il 14 aprile in un liceo di Chibok. Per le organizzazioni promotrici della campagna "Bring back our girls" questo divieto è illegittimo e chiedono che sia annullato dalla giustizia.