Torna in Italia l'imam che applaudì la strage di Charlie Hebdo
In Tunisia, per le sue dichiarazioni radicali, sheikh Béchir ben Hassan si è beccato il divieto di predicazione. Ma a Torino l'hanno invitato per ben due sermoni
In Tunisia, per le sue dichiarazioni radicali, sheikh Béchir ben Hassan si è beccato il divieto di predicazione. Ma a Torino l'hanno invitato per ben due sermoni
Un altro attentato sta scuotendo la Francia. Un uomo è stato freddato dalla polizia dopo aver aggredito improvvisamente due donne alla stazione Sainte-Charles di Marsiglia
Oggi il neoeletto Emmanuel Macron si insedierà all'Eliseo. A lasciargli il posto, Francois Hollande, il leader meno amato della storia di Francia, e il simbolo del fallimento del socialismo europeo
Un uomo di nazionalità francese di circa 39 anni è stato ucciso all'aeroporto di Orly dopo il furto di un'arma a una soldatessa. Era noto a polizia e intelligence, e forse è stato radicalizzato in carcere
Un francese di 39 anni, già noto a polizia e intelligence, oggi è stato ucciso presso lo scalo Sud dell'aeroporto di Orly, vicino Parigi. In seguito alla sparatoria è stato sospeso il traffico aereo
A una settimana dall'attacco con il machete nei pressi del Louvre, le autorità francesi hanno annunciato di aver sventato un imminente attentato terrorista. Quattro persone sono state arrestate a Montpellier, nel Sud del Paese, fra cui una sedicenne
Elevata pericolosità sociale in termini di commissione di atti di terrorismo: è questo il motivo che ha portato la polizia di Bari a mettere sotto sorveglianza speciale un cittadino italiano originario dell'Albania residente in provincia di Bari
L'attentato di Charlie Hebdo fu l'inizio di un anno tragico per la Francia, che si concluse il 13 novembre con la strage del Bataclan nella quale persero la vita 130 persone
«2017, finalmente la fine del tunnel» è il titolo ironico del giornale satirico francese nel numero che esce il 4 gennaio con una copertina nella quale è rappresentato un uomo che guarda all'interno della canna di un fucile tenuto in mano da un uomo barbuto
Documenti abbandonati da parte di noti delinquenti che fanno strage: o il sistema di sicurezza europeo è nullo, oppure qualcuno trama contro la civiltà occidentale
Il Pentagono ha confermato nella notte la morte in Siria del jihadista francese considerato il cervello dell'attentato alla redazione della rivista satirica Charlie Hebdo
Anis Amri era tunisino, ma è in buona compagnia. Perché il Paese che ha visto la primavera araba più promettente nella regione è anche quello che produce più jihadisti
E' stata perquisita la casa del franco-tunisino resposabile della strage. Era sconosciuto ai servizi di intelligence, ma noto alla polizia per piccoli reati. Per i vicini era quasi invisibile.
La copertina del nuovo numero raffigura una caricatura di Stromae, il noto musicista belga, sullo sfondo di una bandiera belga circondato da arti umani con un chiaro riferimento al titolo della sua celebre canzone "Papaoutai"
Le parole del ministro degli Esteri russo dopo Bruxelles sono certamente indigeste per l'Europa e l'Occidente, ma in qualche misura necessarie. Perché ci ricordano quanto sia pericoloso condurre certi «giochi geopolitici» e, soprattutto, etichettare la Russia come «il nemico», anziché fare fronte comune nella lotta al terrore
La leader di Fratelli d'Italia, Giorgia Meloni, ha denunciato l'inadeguatezza dell'Europa e dell'Italia nella lotta al terrorismo. Sullo stesso tema si è espresso il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni, in tutt'altri termini.
Il presidente francese François Hollande ha dato il via questa mattina alle cerimonie di commemorazione della strage presso la rivista Charlie Hebdo del 7 gennaio scorso
Il settimanale satirico francese Charlie Hebdo è pronto a celebrare l'anniversario del tragico attacco alla sua sede avvenuto il 7 gennaio 2015 con una copertina che lascia poco al caso: la figura di un dio con le mani insanguinate, barba e arma in spalla, tutto bianco su sfondo nero e il titolo 'Un anno dopo: l'assassino è ancora in fuga'
Se si può descrivere con una parola l'anno appena trascorso, questa parola è «crisi». Dalla crisi migratoria a quella greca, passando per quella siriana e libica, il 2015 è stato caratterizzato da numerose sfide sottoposte alla comunità internazionale. Crisi che - e questa è l'altra faccia della medaglia - possono trasformarsi in opportunità
La voglia di dotarsi di strumenti comunicativi articolati non è nuova nei jihadisti. Ma nel caso dello Stato islamico, la comunicazione ha assunto ruoli e tecniche mai visti. Ecco come l'Isis «fa il verso» all'Occidente per terrorizzarlo
Siamo tutti sotto shock per quanto accaduto a Parigi. Ma dove eravamo quando, nel 2014, 16.800 attentati insanguinavano il mondo intero? Che il «vicino» ci colpisca di più è comprensibile, ma è necessario rimanere lucidi
A «Quinta Colonna» il 24enne italo-tunisino giustificava la strage del gennaio scorso compiuta ai danni dei giornalisti del giornale satirico Charlie Hebdo. Denunciato per propaganda di idee fondate sulla discriminazione e l'odio razziale, etnico e religioso
Gli attentati di venerdì a Parigi sono l'ultima azione - in ordine di tempo - messa a segno da gruppi fondamentalisti islamici dalle stragi dell'11 settembre 2001 a New York. La capitale francese era stata già colpita meno di un anno fa.
Dopo la crisi greca e l'emergenza migratoria, lo scandalo Volkswagen ha determinato un brusco calo nei sondaggi. Ma è l'ondata di profughi, soprattutto, a generare malcontento. Si infrangerà su di essa la popolarità della Merkel?
Terrorismo, Isis, barconi della speranza. A poche ore dall'arresto a Milano del presunto attentatore del Museo del Bardo, facciamo il punto con l'analista politico e strategico Alessandro Politi. Che, nei prossimi appuntamenti, ci parlerà anche di Libia, trafficanti, crisi internazionali e molto altro...
Una serie di tweet sarebbe stata pubblicata 15 minuti prima della notizia della sparatoria in Texas, negli Stati Uniti, a una mostra dedicata alle vignette su Maometto. Dall'account "Shariah is Life", poi sospeso, sono partiti tweet con l'hashtag #texasattack, inneggianti ai mujaheddin
Dopo lo sventato attacco a due chiese parigine, il premier francese Manuel Valls ha sottolineato che la Francia non è mai stata così gravemente minacciata dal terrorismo come in questa fase. Dall'inizio del 2015, infatti, sono stati sventati cinque attentati. E ben 1600 residenti in Francia o cittadini francesi hanno contatti con il terrorismo.
Ha fatto scalpore la notizia del ritrovamento di un piccolo drone sul tetto dell’ufficio del premier nipponico Shinzo Abe a Tokyo. Ma l'allarme non è solo gapponese: episodi di questo genere si sono moltiplicati in tutto il mondo. Dal drone nel giardino della Casa Bianca, ai velivoli misteriosi su Parigi, tali vicende dimostrano quanto i controlli siano ancora difficili.
Sarebbe stata una minaccia terroristica senza precedenti, per natura e dimensioni. Ma l'attacco è stato sventato: arrestato un 24enne, probabilmente algerino e aspirante jihadista in Siria. Nella sua auto e nella sua abitazione, rivenuto un arsenale di armi da guerra e di altro genere.
Il presidente del Consiglio Matteo Renzi ha affermato che l'immigrazione clandestina nel nostro Paese ha come conseguenza il rischio terrorismo rappresenta «pressapochismo e superficialità» da parte della classe politica. Una strumentalizzazione messa in campo solo «per vincere la competizione elettorale».
Propaganda terroristica. Questo, il motivo della censura turca calata sui social, colpevoli di aver pubblicato immagini controverse. Una vicenda che spinge a riflettere su quanto sia labile il confine tra espressione, opinione e reato. E incita a interrogarsi su quanto possa dirsi lecito ed efficace negoziare sui diritti fondanti la democrazia per cercare di salvarla.
Non è la prima volta che lo Stato italiano deve fare i conti con la minaccia terroristica. Non molto tempo fa, gli attentati alle torri gemelle dell'11 settembre 2001 fecero entrare in vigore norme altamente stringenti in fatto di privacy, per tutelare la sicurezza dei cittadini. E anche durante gli anni di piombo, le leggi speciali fecero discutere l'opinione pubblica.
La Francia pensa oggi a rafforzare la propria legislatura in ambito di sicurezza dopo i drammatici fatti di Parigi dello scorso gennaio. È stata presentata una proposta di legge che chiederà al governo parigino il potere di obbligare le aziende tecnologiche e delle telecomunicazioni a trasmettere informazioni alle istituzioni su potenziali terroristi. E l'Italia?
Dopo la strage di Tunisi si pone ancora di più il problema della difesa e della sicurezza dei nostri turisti all'estero, oltre che quella dei nostri connazionali in patria. Ne abbiamo parlato con l'On. Emanuele Prataviera della Lega Nord, che ha rilasciato un'intervista ai microfoni di DiariodelWeb.it.
Dopo gli ultimi attacchi terroristici in Danimarca, il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, ha dichiarato che «gli ebrei non sono al sicuro in Europa» e perciò li ha invitati a tornare a casa, in Israele. Il Presidente dell'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane (UCEI), Renzo Gattegna, ha rilasciato un'intervista a DiariodelWeb.it per spiegarci la sua posizione al riguardo.
Un inquietante effetto «emulazione» che potrebbe diffondersi a macchia di leopardo dentro società sempre più multiculturali, complesse, ricche - ammesso sia una ricchezza - di nicchie e sacche di emarginazione, risentimento e sentimenti identitari potenzialmente esplosivi.
Sul dl antiterrorismo piovono polemiche, in particolare per la norma che prevede l'«agevolazione delle attività delle forze di polizia nella raccolta e nel trattamento dei dati personali», applicata genericamente ai «reati contro la sicurezza pubblica». Per l'Associazione nazionale Difesa della Privacy, il dl sarebbe di parte e scavalcherebbe illegittimamente le norme sulla privacy.
Due settimane fa, il milionario inventore di Facebook si professava Charlie a piena voce; ora, invece, accetta, in Turchia, di censurare immagini del Profeta. In tema di "censura" sui social la lista dei precedenti, per Facebook e non solo, è molto lunga. Ma quando i contenuti possono risultare offensivi o intolleranti per alcune sensibilità, è giusto porre un limite? E se sì, fino a che punto?
Approvata in Lombardia la norma già ribattezzata «anti-moschee», che pone rigidissime limitazioni alla costruzione di nuovi minareti. Per la Lega, si tratterebbe di un provvedimento necessario per la sicurezza dei cittadini. Per le opposizioni, invece, il provvedimento sarebbe in odore, oltre che di incostituzionalità, di islamofobia. E rischierebbe di rilevarsi controproducente.
In tutti i Paesi a rischio attentati al via limitazioni alle libertà individuali. Soro: «Troppa intrusione non serve».
Dopo i fatti di Parigi, siamo davvero di fronte a uno scontro di civiltà? Quegli attentati e la riscossa dell'Isis sono davvero la conseguenza di un Islam che incita alla violenza? E che fine hanno fatto le primavere arabe? Al DiariodelWeb.it, parla Biancamaria Scarcia Amoretti, esperta orientalista e Professore Emerito di Islamistica alla Sapienza di Roma
Lontanissimi i tempi del discorso di Ratisbona di Papa Ratzinger, che opponeva la «ragionevolezza» della fede cristiana con l'irragionevole violenza portata da Maometto (o almeno, così fu da molti interpretato). Francesco, con la «parabola» del pugno, difende il rispetto dovuto a ogni fede. E ricorda che anche i Cristiani uccisero in nome di Dio
L'On. Gianfranco Chiarelli è un giurista e membro di Forza Italia dal novembre 2013. Ha rilasciato un'intervista a DiariodelWeb.it per parlarci dell'attentato francese a Charlie Hebdo e dell'importanza di tutte le libertà d'espressione.
Il deputato di FdI-An Ignazio La Russa attacca il Governo che parla di arginare il terrorismo, ma toglie mezzi e risorse all'Esercito.
A DiariodelWeb.it, il Senatore Aldo Di Biagio commenta il dibattito aperto sull'autocensura in seguito ai drammatici fatti di Parigi. Per il Senatore bisogna dare un segnale di fermezza di fronte ad un attacco vile come quello al Charlie Hebdo: l'Europa deve «operare una riscoperta della propria identità».
In un'intervista a DiariodelWeb.it, il Senatore Carlo Giovanardi commenta gli ultimi sviluppi sulla questione sicurezza, che vedono il Ministro dell'Interno, Angelino Alfano, nel mirino delle proteste: «Gli italiani hanno il vizio di polemizzare contro chi ha il dovere di difenderli».
Il Vicecapogruppo alla Camera della Lega, Gianluca Pini, è favorevole a una sospensione temporanea immediata del trattato di Schengen, e a una sua successiva revisione, per favorire rigidi controlli di chi si muove nel territorio dell'Unione. Perché, sostiene, «ora la priorità è la sicurezza, non la libertà di movimento»
L'Ue non ha intenzione di rivedere il trattato sulla libertà di movimento all'interno del Vecchio continente, anche dopo gli attentati che hanno sconvolto la Francia nei giorni scorsi. Lo ha chiarito il capo del Viminale, Angelino Alfano, al termine del vertice antiterrorismo dei ministri europei degli Interni e della Giustizia tenutosi a Parigi
Sul palco per ricevere il premio alla carriera, l'attore ha espresso tutta la sua vicinanza alla Francia che ha sfilato a favore della libertà. E ha regalato attimi di grande emozione quando ha parlato del suo amore per la sua neomoglie
Nella lista in cui compariva Charbonnier, ora depennato dall'elenco, ci sono altri 9 ricercati «vivi o morti per crimini contro l'Islam». Ecco i nomi.