Francia: Charlie Hebdo, un anno dopo
Il settimanale satirico francese Charlie Hebdo è pronto a celebrare l'anniversario del tragico attacco alla sua sede avvenuto il 7 gennaio 2015 con una copertina che lascia poco al caso: la figura di un dio con le mani insanguinate, barba e arma in spalla, tutto bianco su sfondo nero e il titolo 'Un anno dopo: l'assassino è ancora in fuga'
PARIGI - Il settimanale satirico francese Charlie Hebdo è pronto a celebrare l'anniversario del tragico attacco alla sua sede avvenuto il 7 gennaio 2015 con una copertina che lascia poco al caso: la figura di un dio con le mani insanguinate, barba e arma in spalla, tutto bianco su sfondo nero e il titolo «Un anno dopo: l'assassino è ancora in fuga».
Un numero speciale
Il settimanale pubblicherà un milione di copie che andranno in edicola mercoledì, alla vigilia dell'anniversario dell'attacco in cui morirono 12 persone, uccise dai fratelli Cherif e Said Kouachi. L'immagine di copertina è stata disegnata da Riss Laurent Sourisseau, il nuovo direttore, ferito negli attacchi dello scorso gennaio, che ha preso il posto di Stéphane Charbonnier ucciso insieme ad altri vignettisti nell'attacco.
L'editoriale
Il numero avrà una tiratura di un milione di copie, di cui decine di migliaia sono già state prenotate all’estero. All’interno del giornale, una raccolta di disegni dei vignettisti uccisi il 7 gennaio 2014 – Cabu, Wolinski, Charb, Tignous, Honoré – e i contributi di varie personalità del mondo della cultura. L'editoriale d'apertura di Riss, il direttore ferito nell'attacco, ribadisce la difesa della laicità e attacca «i fanatici abbrutiti dal Corano» e «i bigotti appartenenti ad altre religioni». «Le idee degli atei e dei laici possono spostare le montagne più della fede dei credenti», scrive perentoriamente Riss. «Un mese prima del 7 gennaio chiedevo a Charb se la scorta aveva ancora senso. La storia delle caricature di Maometto era acqua passata. Ma un credente, soprattutto un fanatico, non dimentica mai l’affronto fatto alla sua fede, perché dietro di sé e davanti a sé ha l’eternità. Ed è l’eternità che ci è piombata addosso quel mercoledì 7 gennaio».
Come continuare a scrivere?
Riss, quindi, si pone una domanda fondamentale, che già si era posto un anno fa: «Come continuare a fare il giornale?" La risposta, in perfetto stile Charlie Hebdo, è assolutamente politicamente scorretta: «A darci la forza è stato tutto ciò che avevamo costruito in 23 anni. Non saranno due stronzetti incappucciati a mandare all’aria il lavoro di tutta la nostra vita. Non saranno loro a far crepare Charlie. È Charlie che li vedrà crepare».
(Con fonte Askanews)
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