19 marzo 2024
Aggiornato 05:30
Il Pd sull'Italicum

Boccia: sì a fiducia, ma ora si modifichi la riforma costituzionale

In una nota Francesco Boccia, deputato Pd e presidente della commissione Bilancio di Montecitorio, ha commentato il voto di fiducia accordato ieri al governo e afferma che pur essendo questa legge elettorale piena di limiti, «non potevo negare il sì ad un governo guidato dal segretario del Partito Democratico», aggiungendo che è stata «la base elettorale del mio collegio in Puglia» a chiederlo.

Pd su fiducia su legge elettorale

Damiano: voterò la fiducia per fedeltà al Pd ma Renzi sbaglia a non fidarsi

Il deputato del Pd Cesare Damiano, espoonente di area riformista, ha giustificato il suo annunciato sì alla fiducia che il governo ha posto sull'Italicum, affermando che «Non ho mai fatto mancare il mio voto di fiducia ai governi nei quali era presente il Pd, a partire dal governo Monti», quando pur non condividendo una riforma la votò, «mi è costato lacrime e sangue».

Il deputato M5s punta il dito contro il governo

Villarosa: «Che si nasconde dietro il dl Banche che trasforma le Popolari in Spa?»

Martedì sono iniziate le votazioni sugli emendamenti al decreto sulle banche popolari nelle commissioni Finanza e Attività produttive della Camera. A commentare il processo che vedrebbe le Banche Popolari trasformate in Spa è il deputato M5s Alessio Villarosa: «Le banche popolari non funzionano, ma invece di risolvere i problemi si parla di cancellazione delle stesse».

La riforma di Renzi: chi ci guadagna, chi ci perde

Universo Popolari, ecco cosa nasconde

Dal 20 gennaio scorso, quando per decreto il governo ha deciso di mettere mano alla governance delle banche popolari, è un susseguirsi di analisi che si concludono tutti o quasi con un giudizio negativo sull'operazione. Pochissime invece le opinioni «fuori dal coro», alle quali proveremo a dare voce

Se si andasse a votare nel 2015

Boccia: «Ci vuole un nuovo Congresso»

Francesco Boccia, presidente della Commissione Bilancio della Camera, non ha dubbi. Nel caso di un ritorno alle urne, sarebbe indispensabile un nuovo Congresso del PD: «Andare al voto prima della fine della legislatura sarebbe il certificato di fallimento di tutta la linea politica del partito».