19 marzo 2024
Aggiornato 07:30
La Banca Mondiale e l'Adb si offrono di aiutare l'Aiib

Obama si inchina a Pechino

Il 31 marzo scorso è scaduto il termine per entrare a far parte dell'Asian infrastructure investment bank (Aiib), la banca di sviluppo asiatica guidata dalla Cina. Dopo l'Italia, la Francia, la Germania e il Regno Unito hanno fatto richiesta di adesione anche l'Australia, la Russia, il Brasile e la Corea del Sud. Ma si sa ancora poco del suo funzionamento e delle sue finalità.

Dopo il Regno Unito, anche l'Italia è entrata nell'Aiib

L'Europa strizza l'occhio a Pechino

L'influenza politico-economica della Cina si sta rafforzando nel contesto internazionale. Non solo perché le borse asiatiche attirano sempre più capitali, ma anche perché i paesi europei - in barba agli USA - cominciano a guardare a Est. Dopo la Gran Bretagna, anche l'Italia è entrata nell'Aiib: e Germania e Francia si apprestano a fare altrettanto.

Valute

Lo yuan avanza sul dollaro

La Cina e Singapore hanno estromesso il dollaro USA dai loro regolamenti reciproci e stanno quotando le loro valute nei tassi di cambio reciproci senza intermediari. Gli scambi diretti nel abbinamento yuan-dollaro di Singapore sono iniziate il 28 ottobre sul Mercato interbancario valutario cinese e culla borsa valutaria di Singapore.

La Grecia punita perché non vuole più la troika

I mercati affogano Atene

Il premier greco Antonis Samaras, forse accusando la pressione del calo di popolarità nei sondaggi, ha lasciato intendere che il governo avrebbe intenzione di chiudere il supporto al Fmi. Le conseguenze negative ci sono state già da subito: Atene chiude gli scambi al -6,25%, i rendimenti dei bond al 7,05 per cento.

La Banca Mondiale lancia un partenariato per salvare gli oceani

Allarme oceani, Zoellick: Sono malati e rischiano la morte

Circa l'85% delle zone di pesca sono sovrasfruttate o sfruttate al massimo delle loro riserve e nei paesi in via di sviluppo, un miliardo di persone dipende dai prodotti del mare per il fabbisogno proteico alimentare e per circa la metà i prodotti ittici sono la principale fonte di reddito