19 aprile 2024
Aggiornato 02:00
Fondamentale il ruolo della Banca Mondiale

Visco: «Molta strada da fare per combattere la povertà»

"Progressi considerevoli sono stati fatti per ridurre la povertà estrema e sostenere una prosperità condivisa ma essi sono squilibrati e molti Paesi poveri restano indietro". Lo sostiene Ignazio Visco, governatore della Banca d'Italia nel suo discorso al Comitato sviluppo della Banca Mondiale.

Washington (askanews) - «Progressi considerevoli sono stati fatti per ridurre la povertà estrema e sostenere una prosperità condivisa ma essi sono squilibrati e molti Paesi poveri restano indietro».Lo sostiene Ignazio Visco, governatore della Banca d'Italia nel suo discorso al Comitato sviluppo della Banca Mondiale, tenuto per conto della "constituency" composta anche da Albania, Grecia, Malta, Portogallo, San Marino.

Oltre un miliardo di persone vivono in povertà: inaccettabile
Secondo il numero uno di Palazzo Koch «non ci possiamo fermare. Oltre un miliardo di persone vivono ancora in estrema povertà. Troppi, specialmente in Africa, soffrono ancora di mancanza di accesso all'acqua, alla scuola, ai servizi di sanità di base. E' inaccettabile».Secondo Visco, «anche il raddoppio delle dimensioni della Banca Mondiale non ci porterebbe affatto vicini al soddisfare le esigenze finanziarie» per risolvere questo problema. Il governatore di Bankitalia spiega che l'aumento delle risorse finanziarie «può essere strumentale a uno sviluppo economico più ampio solo se permette una maggiore diversificazione dei rischi e se rende la finanza accessibile a un più ampio numero di Paesi e aziende». Visco precisa che «non è sempre stato così nei decenni precedenti alla crisi finanziaria, quando sia le dimensioni sia il suo ruoo e la pervasività del sistema finanziario nell'economia aumentarono notevolmente. Questo processo è solo rallentato con la crisi. L'enorme quantità di liquidità globale si è diretta solo in modo limitato verso Paesi poveri di capitali. E i risparmi domestici si sono incanalati dai Paesi in via di sviluppo ai mercati finanziari delle economie avanzate».

E' cruciale il ruolo della Banca Mondiale
Il governatore della Banca d'Italia sottolinea il «ruolo cruciale» della Banca Mondiale, dove il raggiungimento degli obiettivi «richiede conoscenza e soluzioni pratiche, che sono risorse scarse». L'istituto di Washington dovrebbe, secondo Visco, «essere l'hub della conoscenza, capace di mobilitare la sua stessa esperienza e le informazioni per fornire soluzioni di sviluppo idonee alle esigenze dei suoi clienti».Allo stesso tempo, «deve catalizzare risorse sia pubbliche sia private, a livello domestico e internazionale, per finanziare quelle esigenze». In particolare, prosegue Visco, la Banca Mondiale «deve mantenere il suo ruolo unico nel rendere disponibile finanziamenti laddove nessun'altra istituzione finanziaria può: nei Paesi più poveri e fragili e nelle aree colpite dai conflitti».Visco incoraggia l'istituto guidato da Jim Yong Kim a «lavorare da vicino con i governi per creare un contesto che sbloccherà il potenziale del settore privato». Quest'ultimo infatti è considerato dal numero uno di Bankitalia un «impareggiabile motore di crescita e sviluppo».

Progressi verso l'efficacia e l'efficienza
Visco dà il benvenuto alla nuova struttura organizzativa della Banca Mondiale: «Ulteriori progressi verso una Banca più efficiente e più capace di rispondere velocemente alle esigenze dei clienti potrebbe essere attesa come il risultato del processo in corso». Per il governatore «l'aumento dell'efficacia della Banca Mondiale è di estrema importanza». Anche perché, «per crescere e tenere il passo con le esigenze finanziarie di sviluppo, la Banca Mondiale deve adottare meccanismi che "garantiscano una spesa efficiente anche in situazione di forti entrate».Visco si aspetta che dal 2018 «i costi dell'istituto vengano coperti dalle entrate legate alle sue attività in modo tale che tutti i profitti derivanti dalla strategia di gestione del capitale vadano ad aggiungersi alla capacità futura di concedere prestiti».Ma una «implementazione rigorosa della revisione delle spese è essenziale».