19 marzo 2024
Aggiornato 09:30
Successione di Ban Ki-moon

Chi è Kristalina Georgieva, l'economista dell'Est che vuole succedere a Ban Ki-moon (con l'appoggio di Putin)

Kristalina Georgieva potrebbe succedere a Ban Ki-moon e diventare il nuovo segretario generale dell'Onu. E' un'economista bulgara, nata a Sofia, che ha lavorato per la Banca mondiale ed ora è la vicepresidente della Commissione europea

ROMA – Kristalina Georgieva potrebbe diventare il prossimo segretario generale dell'Onu. Cinquanta paesi chiedono che sia una donna a succedere a Ban Ki-moon, mentre la Russia reclama il diritto che venga eletto finalmente un rappresentante dell'Est. La candidata del governo di Sofia potrebbe mettere tutti d'accordo. Ecco chi è Kristalina Georgieva.

Chi è Kristalina Georgieva
Il mandato dell'attuale segretario generale dell'Onu, Ban Ki-moon, scade alla fine dell'anno e Kristalina Georgieva potrebbe essere la sua erede. Il Segretario viene designato dall'Assemblea generale, composta da 193 paesi, su indicazione del Consiglio di sicurezza dove conta il diritto di veto accordato ai cinque membri permanenti: Stati Uniti, Cina, Russia, Gran Bretagna e Francia. Cinquanta dei 193 paesi dell'Assemblea vorrebbero eleggere una donna, mentre la Russia reclama il diritto del blocco dell'Est, che finora non ha mai avuto un leader al Palazzo di Vetro, di nominare un suo rappresentante. Ecco perché Kristalina Georgieva potrebbe mettere tutti d'accordo.

L'economista bulgara che lavora per l'UE
La Georgieva è stata presentata come candidata per il posto di segretario generale delle Nazioni Unite dalla Bulgaria. Si tratta infatti di un'economista nata a Sofia il 13 agosto del 1953 e attualmente è la vicepresidente della Commissione europea di Jean-Claude Juncker e commissaria europea per il bilancio e le risorse umane. Non appena eletta commissario europeo, la Georgieva ha iniziato a occuparsi della risposta europea alla crisi umanitaria seguita al terremoto di Haiti. Quindi ha coordinato gli aiuti europei al Pakistan dopo le alluvioni, al Darfur e al Kirghizistan, e ha seguito le catastrofi naturali che si sono verificate nell'Unione Europea negli ultimi anni.

La carriera negli Stati Uniti
La carriera della Georgieva parte da lontano e si è consolidata in America. Subito dopo la laurea conseguita all'Università di Sofia, infatti, è partita per gli Stati Uniti, dove ha studiato al Massachusetts Institute of Technology. Nel 1993 ha iniziato a lavorare per la Banca mondiale, a Washington, e si è occupata di temi ambientali. Ma la Georgieva non si è limitata a guardare a Ovest. Dal 2004 al 2007, infatti, ha svolto l'incarico di rappresentante permanente della Banca mondiale in Russia. In questo modo ha creato rapporti consolidati sia con gli Stati Uniti che con la patria di Vladimir Putin.

Il beneplacito della Russia
Non a caso l'ambasciatore russo Vitaly Churkin - Mosca detiene la presidenza nel Consiglio di Sicurezza questo mese - ha detto che un voto formale per scegliere un successore di Ban Ki-moon potrebbe arrivare presto. «Noi crediamo che sia la volta dell'Europa orientale per il prossimo segretario generale», ha detto Churkin in una conferenza stampa, aggiungendo con fare sibillino che «ci piacerebbe molto vedere una donna». L'economista bulgara è intervenuta ieri davanti all'Assemblea Generale delle Nazioni Unite ieri per rispondere a due ore di domande ad ampio spettro: dalla guerra in Siria alla crisi dei rifugiati e al cambiamento climatico.

La prima donna a capo delle Nazioni Unite
Durante l'udienza, Georgieva ha messo in luce la sua esperienza presso la Banca Mondiale e la Commissione europea, sottolineando i risultati ottenuti durante i suoi mandati precedenti. «Il nostro problema nel mondo di oggi è che l'odio è molto forte. Si può sentire in tutto il mondo», ha detto. «Da segretario generale, il mio lavoro sarebbe quello di amplificare la voce della bontà – ha aggiunto - . Ho speso la mia vita nelle organizzazioni multilaterali. E metto a disposizione la mia esperienza, le mie capacità negoziali, la mia incessante ricerca di un punto di equilibrio tra interlocutori diversi». Qualora venisse eletta, la Georgieva sarebbe la prima donna a capo delle Nazioni Unite.