Iraq, la visita «senza preavviso» di Trump irrita Baghdad
Ad irritare i parlamentari - soprattutto sciiti, ma anche partiti che sostengono in parlamento il governo - sono diverse questioni ritenute «un insulto alla sovranità nazionale» irachena
Ad irritare i parlamentari - soprattutto sciiti, ma anche partiti che sostengono in parlamento il governo - sono diverse questioni ritenute «un insulto alla sovranità nazionale» irachena
Il premier iracheno Abadi annuncia lo stop ai combattimenti. Dopo il «congelamento» del referendum, cessati gli scontri alla frontiera di Fish Khabur
Dopo l'inizio della massiccia offensiva sulla strategica località dell'Iraq settentrionale cominciata il 17 ottobre scorso, le forze d'elite dell'esercito governativo stanno combattendo casa per casa di fronte a una feroce resistenza organizzata dai miliziani islamisti dell'Isis
Ovviamente mi auguro che vinca la Clinton e che la prossima presidenza americana segua quello che Obama ha fatto nel modo in cui si è interfacciato con i conflitti del mondo, ha affermato questa mattina a Genova il ministro della Difesa italiano
Secondo quanto reso noto dal ministro della Difesa irachena, una serie di raid aerei della coalizione internazionale ha distrutto una ventina di veicoli dell'Isis e, soprattutto, una rete di tunnel nella roccaforte dell'autoproclamato califfato islamista
Il ministro degli esteri Gentiloni: «I nostri militari stanno addestrando e armando i peshmerga, proteggendo i lavori di ricostruzione della diga. Sono inoltre impegnati in operazioni di combattimento, di ricognizione e di soccorso con gli elicotteri»
Le forze governative liberano il villaggio cristiano di Karamlech ma è dura la resistenza dei miliziani Isis. A supporto delle unità che si stanno muovendo verso la strategica località, la coalizione internazionale ha effettuato un numero senza precedenti d'incursioni aeree
Quale sia il nostro compito e cosa facciamo è ignoto. Sicuramente rispondiamo ad una chiamata che giunge dagli Stati Uniti, e come spesso accade il Governo tenta di mitigare il ruolo dell’esercito, mascherando le operazioni sotto una potente retorica.
In un discorso alla tv il premier iracheno Haider al-Abadi, comandante in capo delle forze armate irachene, ha annunciato che sono iniziate le operazioni per riconquistare Mosul
La battaglia per liberare Mosul dall'Is si avvicina, ma i risultati potrebbero non essere quelli sperati. Perché la sconfitta di Daesh, pur auspicabile, potrebbe scoperchiare un vaso di Pandora
Alcune truppe italiane sarebbero attive tra Sirte e la provincia di Al Abar. A confermarlo un documento del Comando Interforze per le Operazioni delle Forze Speciali: gli italiani sono in Libia e Iraq insieme a Usa, Francia e Uk
Falluja è stata il covo degli ultimi lealisti di Saddam, oggi è vissuta in prevalenza da sunniti umiliati dagli sciiti dopo la sua caduta. L'Isis è nato qui, dopo il bombardamento Usa più feroce dai tempi del Vietnam
Se i continui attentati non fossero sufficienti, a dimostrare il clamoroso fallimento della NATO giunge la ventilata decisione di rilanciare per l'ennesima volta la presenza occidentale nel Paese.
La città è sotto controllo dell'Isis dal gennaio 2014. Le forze armate irachene appoggiate dagli Usa stanno convergendo su Falluja nell'ambito dell'offensiva per riprendere le città dalle mani dei miliziani islamici
Alcune delle più grandi aziende americane collegate alla difesa, tra cui Thales SA e Multicon Solar AG, si uniranno alla NATO per testare la capacità dei militari di usare energia rinnovabile durante le operazioni militari e le missioni umanitarie. Una nuova opportunità (seppur controversa) per le aziende che operano nel settore delle rinnovabili
Riyadh è la capofila della coalizione dei Paesi del Golfo impegnati - su richiesta del legittimo governo yemenita - nelle incursioni aeree contro le milizie degli Houthi. Intanto in 9 giorni di scontri ad Aden salgono a 185 morti, perlopiù civili.
Sarebbe provocata da lesioni cerebrali ben precise. Ciò potrebbe spiegare almeno in parte i problemi psicologici e di reinserimento sociale incontrati da numerosi veterani
Tahir Bazarov, dottore in scienze psicologiche, professore dell'Università Statale di Mosca M.Lomonosov, in un'intervista esclusiva concessa a La Voce della Russia ha raccontato di come non farsi prendere dagli umori da panico e smettere di pensare all'ipotesi dello scoppio della Terza guerra mondiale.
I patriarchi e i capi delle Chiese orientali hanno messo all'indice «i crimini contro l'umanità» commessi dallo Stato islamico in Iraq (Daech, in arabo) «contro i cristiani, gli yazidi e le altre minoranze». Unione Ulema: «Milizie Stato Islamico violano la sharia».
A scriverlo è Bloomberg, citando fonti dell'intelligence e dell'antiterrorismo statunitense, che sottolinea come ai ribelli non servano le donazioni esterne, potendo contare sui profitti generati dalla vendita del petrolio, dal pagamento dei riscatti, da estorsioni e contrabbando.
Lo ha detto il viceconsigliere sulla sicurezza Nazionale della Casa Bianca, Ben Rhodes, facendo riferimento al caso del giornalista americano, James Foley, decapitato da un miliziano dello Stato Islamico. Il gruppo terroristico infatti aveva chiesto un riscatto di 100.000 euro prima di ucciderlo. Parigi: «Jihadisti Is sono minaccia più grave mai vista finora».
Così Beppe Grillo sul suo blog in un post intitolato «L'Italia deve ripartire». «Intervengo perché c'è una campagna stampa contro il M5S che è vergognosa: siamo a favore del terrorismo, dialoghiamo con i terroristi e non con il governo... Queste sono schifezze del nostro ebetino presidente del consiglio».
Il Prefetto della congregazione per la Evangelizzazione dei popoli e inviato del Papa in Iraq: Gli jihadisti dell'Is «sono apparati e gruppi che operano mostrandosi ben forniti di armi e denaro, e ci si chiede come sia possibile che tutto questo passaggio di armi e risorse sia sfuggito a chi ha il dovere di controllare e di prevenire simili tragici sviluppi».
L'ex ministro degli Esteri, la radicale Emma Bonino, analizza la cisi irachena e le mosse dell'Occidente: «Non serve un genio per capire dove sono i problemi dell'Europa, dobbiamo gettare le basi per una diversa politica mediterranea, servono strumenti più adeguati per una politica almeno a medio termine»
Contro il terrorismo «l'Europa deve intervenire, non dormire come ha fatto in passato», secondo il presidente del Consiglio Matteo Renzi, che, intervistato dal Tg5, afferma: «Dobbiamo portare con noi i paesi arabi, non solo europei e americani, e di conseguenza isolare chi sostiene il terrorismo».
Lettera firmata l'8 agosto e consegnata nei giorni scorsi al presidente iracheno Fuad Masum dall'inviato personale di Jorge Mario Bergoglio nel paese mediorientale, cardinale Fernando Filoni, nella quale il Pontefice argentino ribadisce il «dolore» per la «brutale sofferenza dei cristiani e di altre minoranze religiose».
Il cambio di fronte è legato alle circostanze: il peggioramento della situazione in Iraq e la necessità di una risposta immediata, ma anche la chiusura estiva del Congresso. Tuttavia gli stessi politici questa volta non stanno facendo grandi pressioni affinché il presidente chieda loro una autorizzazione.
Per affrontare la crisi irachena l'Italia ha lavorato a tre diverse linee di azione: lo ha dichiarato il ministro degli Esteri Federica Mogherini, intervenuta davanti alla Commissione Congiunta Esteri e Difesa di Camera e Senato: «rispondere a dramma è un dovere politico e morale».
A causa dell'intensificarsi della crisi in Iraq, la regione settentrionale del Kurdistan ospita attualmente più di 600.000 sfollati interni, tra cui più di 200.000 persone fuggite da Sinjar dagli inizi di agosto.
Tutti i Paesi della regione mediorentale, compreso l'Iran, devono agire insieme alla grandi potenze contro le milizie jihadiste dello Stato Islamico: lo ha dichiarato il ministro degli Esteri francese, Laurent Fabius, dopo che l'Eliseo ha lanciato la proposta di una conferenza internazionale sulla sicurezza in Iraq da tenersi nel prossimo settembre.
E' quanto ha dichiarato Riccardo De Corato, vicepresidente del Consiglio comunale di Milano, in merito alla realizzazione di nuove moschee a Milano: «Occorrono condizioni internazionali. Poi referendum e regole».
«Consigli contro i jihadisti dello Stato islamico», ha affermato il viceministro iraniano degli Esteri Hossein Amir-Abdollahian, citato dalla stampa locale. «Abbiamo fornito un aiuto politico e dei consigli al governo iracheno, abbiamo agito allo stesso modo per il Kurdistan iracheno», ha dichiarato il ministro.
L'invio di armi ai combattenti curdo-iracheni che si contrappongono all'offensiva delle milizie radicali islamiche accentua i rischi di divisione del Paese e in ogni caso potrebbe essere decisa solo attraverso un pieno coinvolgimento del Parlamento e non, come sta accadendo oggi, attraverso una informativa alle commissioni Esteri e Difesa di Camera e Senato.
Un Movimento 5 stelle «fortemente imbarazzato» dalle comunicazioni dei Ministri degli Esteri Federica Mogherini e della Difesa Roberta Pinotti alle commissioni Esteri e Difesa di Camera e Senato riunite a Montecitorio in seduta comune.
Il presidente francese François Hollande proporrà a settembre una iniziativa per la sicurezza in Iraq e la lotta contro le milizie jihadiste dello Stato Islamico, ritenendo l'attuale situazione internazionale «la peggiore dal 2001» a questa parte.
Il grido di denuncia verso l'immobilismo internazionale è stato lanciato dal figlio del leader della minoranza religiosa da Ginevra: «Chiediamo al mondo libero di intervenire immediatamente» per fermare la carneficina, ha detto Breen Tahseen, diplomatico iracheno residente in Gran Bretagna e figlio del Principe Tahseen Saeed Bek, leader del popolo yazida.
Fratelli d'Italia lancia una campagna di sensibilizzazione sulla persecuzione dei cristiani. «Quanto sta avvenendo in Medio Oriente e in molte altre parti del mondo ai danni delle comunità cristiane - ha dichiarato in una nota pubblicata sul suo profilo Facebook la presidente di Fdi-An Giorgia Meloni - scuote le coscienze».
In una lettera al Congresso, il presidente americano Barack Obama ha spiegato di aver autorizzato gli attacchi aerei contro i jihadisti dello Stato islamico che controllavano la diga di Mosul, nel nord dell'Iraq, per proteggere gli interessi americani. Il portavoce dell'Isil inserito nella lista dei terroristi USA. Commissario UE Georgieva e Bildt in visita a Baghdad.
Così Papa Francesco, a bordo dell'aereo che lo ha riportato da Seoul a Roma, ha risposto ai giornalisti presenti sulla situazione in Iraq: «Non solo cristiani tra vittime, tutti uguali davanti a Dio».
E' quanto scrive il Wall Street Journal, citando fonti USA, irachene e curde, a due giorni dal discorso alla nazione di Maliki, che ha ufficializzato la sua rinuncia a un terzo mandato. Intanto nel corso di una visita lampo a Baghdad, il ministro degli Esteri tedesco Frank Walter Steinmeier ha promesso di aiutare il governo iracheno nella lotta contro i jihadisti dell'Is (Stato Islamico), senza es
I jihadisti dello Stato islamico hanno compiuto un «massacro» nel villaggio iracheno di Kocho, uccidendo decine di persone, perlopiù appartenenti alla minoranza yazida. Lo hanno riferito alla France presse funzionari curdi e un testimone. Almeno 15 jihadisti dello Stato islamico sono morti nei raid aerei americani lanciati oggi nei pressi della diga di Mosul, nel nord dell'Iraq.
Durante offensiva lanciata con la copertura dei raid aerei USA. La diga sul fiume Tigri, sulla riva meridionale del lago di Mosul, circa 50 chilometri a nord della città, garantisce acqua ed elettricità a gran parte della regione ed è cruciale per l'irrigazione di vaste zone agricole della provincia di Ninive.
Nelle loro disperate richieste di aiuto, raccontano tutti gli stessi orrori: famiglie in fuga a piedi catturate dai jihadisti a bordo di camioncini e macchine; uomini trascinati via sotto la minaccia delle armi e mai più rivisti, giovani donne non sposate minacciate di essere date in spose ai combattenti dell'Is, alcune di loro portate via e stuprate, e poi vendute al principale mercato di Mosul.
Mons. Silvano Maria Tomasi, osservatore permanente della Santa Sede presso l'Ufficio Onu di Ginevra, a commento della lettera del Papa a Ban Ki-moon sull'Iraq: «L'azione militare forse in questo momento è necessaria, ma mi pare anche urgente fare in modo che, coloro che forniscono armi e denaro ai fondamentalisti, i Paesi che tacitamente li appoggiano, vengano allo scoperto e smettano questo tipo
Dura dichiarazione del Pontificio consiglio per il Dialogo interreligioso, guidato dal cardinale Jean-Louis Tauran, sulla «barbarie» delle violenze dell'autoproclamato Califfato in Iraq: «Quale credibilità potrebbe avere ancora il dialogo interreligioso pazientemente perseguito questi ultimi anni?»
Il contestatissimo primo ministro iracheno ha conquistato un'importante vittoria nella sua battaglia per mantenere il potere, con la conferma della sua legittimità da parte della Corte federale. Un verdetto giunto mentre l'esercito, dispiegato in forze nella capitale Baghdad, resta praticamente impotente di fronte all'avanzata delle forze jihadiste.
Lo ha affermato il ministro degli Esteri, Federica Mogherini, intervenuta in diretta a Radio anch'io: «La necessità immediata è fermare lo Stato islamico, a protezione dei civili, degli yazidi, dei cristiani»
Il quartiere super-protetto della capitale irachena dove si trovano le istituzioni chiave dell'Iraq. La situazione nel paese è tesissima dopo le accuse del Premier al Maliki al Presidente.
Ho sempre pensato, e credo ancora, che gli Stati Uniti siano una grande democrazia liberale e che alcune cose dello stile di vita americano e dei suoi valori possano essere, per noi europei, un esempio da seguire. Sono altresì convinto che la politica internazionale degli USA, come quella di ogni altro stato del mondo, non sia finalizzata a un generoso e irrazionale altruismo, bensì dalla comprens
Erano circa le 6:45 del mattino a Washington, quando gli aerei della Marina statunitense hanno lanciato il primo attacco contro l'artiglieria dei ribelli sunniti dello Stato islamico (Is, o Stato islamico della Grande Siria, Isis) nei pressi di Erbil, la principale città del Kurdistan iracheno. Due F/A-18 hanno lanciato altrettante bombe guidate da 225 chilogrammi.