13 dicembre 2024
Aggiornato 00:30
Fondamentalismo islamico

«Presenza Cristiana minacciata in Egitto, Siria e Iraq»

I patriarchi e i capi delle Chiese orientali hanno messo all'indice «i crimini contro l'umanità» commessi dallo Stato islamico in Iraq (Daech, in arabo) «contro i cristiani, gli yazidi e le altre minoranze». Unione Ulema: «Milizie Stato Islamico violano la sharia».

CITTÀ DEL VATICANO - In una dichiarazione pubblicata al termine della loro riunione che si è tenuta ieri a Bkerké (località libanese a 25 km a nord di Beirut), i patriarchi e i capi delle Chiese orientali hanno messo all'indice «i crimini contro l'umanità» commessi dallo Stato islamico in Iraq (Daech, in arabo) «contro i cristiani, gli yazidi e le altre minoranze».
«I patriarchi - ha riportato l'agenzia Fides, ripresa dal sito di Radio Vaticana - sottolineano che la presenza cristiana è minacciata in diversi Paesi, in particolare in Egitto, Siria e Iraq. I cristiani di questi Paesi sono vittime di aggressioni e di crimini odiosi, che li spingono ad emigrare a forza dai loro Paesi, dove sono cittadini originari da più di mille anni. Le società islamiche e arabe sono così private di una ricchezza umana, culturale, scientifica, economica e nazionale importante» afferma il documento.

Violate Chiese, moschee e santuari - I patriarchi ricordano la «grande catastrofe che si è abbattuta adesso sui cristiani dell'Iraq, su quelli di Mosul e dei 13 villaggi della piana di Ninive, così come sugli yazidi e sulle altre minoranze». Dopo aver spinto all'esodo 120.000 persone, il Daech ha violato chiese, moschee e santuari, e ha demolito le abitazioni abbandonate da coloro che sono stati costretti a rifugiarsi nelle aree curde di Erbil (che accoglie 60.000 persone) e di Dohouk (che accoglie circa 50.000 persone).
Nel ringraziare coloro che offrono assistenza umanitaria agli sfollati, i patriarchi chiedono un intervento deciso per fermare le «azioni criminali» del Daech. Si chiede in particolare alle istituzioni islamiche di pronunciarsi contro il Daech e gruppi simili, che con le loro azioni «danneggiano considerevolmente l'immagine dell'Islam nel mondo».
Al termine della riunione i patriarchi e i Capi delle Chiese orientali hanno incontrato mons. Gabriele Caccia, nunzio apostolico a Beirut, e gli ambasciatori di Stati Uniti, Russia e Gran Bretagna, oltre al rappresentante personale del Segretario generale dell'Onu in Libano, e ai primi consiglieri dell'ambasciata di Francia e di Cina.

Unione Ulema: milizie Stato Islamico violano la sharia - Le milizie dello Stato Islamico violano la legge coranica: lo ha stabilito l'Unione Mondiale degli Ulema, guidata dal predicatore qatariota Yussef al Qaradawi.
«L'omicidio di persone innocenti, musulmane o non musulmane, commessa da certi gruppi come lo Stato islamico con la giustificazione di ripugnanti considerazioni di natura confessionale è un atto criminale che viola la sharia», si legge in un comunicato diffuso dall'organizzazione.
Lo stesso Qaradawi aveva dichiarato nel luglio scorso che la creazione da parte dello Stato islamico di un «califfato» a cavallo fra Iraq e Siria non era conforme alla legge coranica.