29 marzo 2024
Aggiornato 08:30
La crisi irachena

Teheran: Gli USA non fanno nulla per controllare il «flusso di capitali» dei gruppi jihadisti in Siria

«Consigli contro i jihadisti dello Stato islamico», ha affermato il viceministro iraniano degli Esteri Hossein Amir-Abdollahian, citato dalla stampa locale. «Abbiamo fornito un aiuto politico e dei consigli al governo iracheno, abbiamo agito allo stesso modo per il Kurdistan iracheno», ha dichiarato il ministro.

TEHERAN - L'Iran ha fornito «consigli» ai curdi iracheni contro i jihadisti dello Stato islamico, ha affermato il viceministro iraniano degli Esteri Hossein Amir-Abdollahian, citato dalla stampa locale. «Abbiamo fornito un aiuto politico e dei consigli al governo iracheno, abbiamo agito allo stesso modo per il Kurdistan iracheno», ha dichiarato il ministro ad Al-Alam, canale arabofono della televisione iraniana.

NON ABBIAMO INVIATO ARMI - L'Iran non ha presenza militare «né a Samarra, né a Baghdad, né nella regione del Kurdistan iracheno», ha detto. "Non abbiamo neppure inviato armi, ma abbiamo fornito consigli e condiviso le nostre esperienze con il governo di Baghdad e il Kurdistan iracheno».
L'Iran, a maggioranza sciita come l'Iraq, era il principale sostenitore dell'ex premier iracheno Nouri al-Maliki, prima di togliergli il suo appoggio e dare il benvenuto al suo sostituto, Haidar al-Abadi. Come Washington, Teheran aveva invitato i partiti iracheni all'unità nazionale di fronte all'offensiva dello Stato Islamico.

L'AFFONDO SUGLI USA - Il viceministro iraniano ha colto l'occasione per accusare gli Stati Uniti di non fare nulla per controllare il «flusso di capitali» dei gruppi jihadisti in Siria, mentre invece Washington «controlla anche l'ultimo petrodollaro iraniano attraverso il sistema bancario internazionale». Questi gruppi, ha aggiunto Amir-Abdollahian «vendono e comprano armi in Siria e con l'aiuto di alcuni paesi della regione estraggono e vendono (...) quotidianamente tra i 3 e i 7 milioni di dollari di petrolio», ha affermato.