Milan: l’ultima patetica uscita di Berlusconi
Con le elezioni alle porte Berlusconi ha ricominciato con le sue stucchevoli litanie sul Milan. Perchè qualcuno non gli spiega come stanno realmente le cose?
Con le elezioni alle porte Berlusconi ha ricominciato con le sue stucchevoli litanie sul Milan. Perchè qualcuno non gli spiega come stanno realmente le cose?
Appuntamento importante per il Milan, l’assemblea dei soci che dovrà approvare il disavanzo di 74,9 milioni, l’ultimo dell’era Berlusconi, e approvare l’aumento di capitale garantito dal nuovo proprietario Li Yonghong. Grande attesa anche per il famoso curriculum del numero uno rossonero.
Il day after dell’epocale passaggio di proprietà dell’Ac Milan è dedicato al tributo a Silvio Berlusconi, tra analisi, celebrazioni e perfine un grande rimpianto: sarebbe bastato poco per evitare di arrivare a questo.
Definito a sorpresa il ruolo dell’ormai ex amministratore delegato assieme ad Adriano Galliani e che non sarà alla Fininvest bensì ancora in rossonero
È questa la spiacevole condizione dei tifosi del Milan, consapevoli di essere nel bel mezzo di una situazione paradossale: indecisi se augurarsi di finire nella padella o nella brace. In ogni caso, in guai serissimi.
Il cerimoniale dell’intensa due giorni dedicata al passaggio di proprietà dell’Ac Milan sembra essere messo a punto. Venerdì le firme sui contratti e l’assemblea con nomina del nuovo Cda; sabato presentazione alla stampa e prima uscita ufficiale dei nuovi proprietari a San Siro in occasione di Milan-Chievo.
Battagliero e sicuro di sè, il presidente rossonero ha fatto luce sul possibile futuro del Milan. Restano i dubbi sulle teorie espresse ancora una volta da Berlusconi e su quello che poteva essere è invece non è stato. Il vero rammarico per i tifosi milanisti.
La scelta di Fassone di puntare su Mirabelli e D’Ottavio per i ruoli chiave di direttore sportivo e capo degli osservatori offre lo spunto per ipotizzare un nome nuovo come bandiera rossonera. Si tratta di Paolo di Canio, ex calciatore del Milan e allenatore di quel Sunderland in cui lavoravano anche i due nuovi uomini mercato del Milan.
Se si cercava una spiegazione all’ormai cronica assenza del Milan dai palcoscenici europei, lo studio dell’Osservatorio calcistico svizzero Cies ce la offre su un piatto d’argento. Il club di via Aldo Rossi è solo al ventesimo posto per investimenti negli ultimi sei anni, a distanze abissali dalle squadre inglesi, ma anche da Juve, Inter, Roma e Napoli.
12/01/2012, la data che ogni tifoso rossonero dovrebbe segnare sul calendario: giorno in cui l’epopea gloriosa del Milan berlusconiano iniziò il suo declino inarrestabile concluso con le firme di oggi e la cessione del club di via Aldo Rossi ai cinesi. Eppure, se si potesse tornare indietro…
La trattative per la cessione del club alla misteriosa cordata cinese continua a vivere un momento di stallo e tra i tifosi serpeggia il malcontento. Eppure, se Berlusconi la prendesse per buona, la soluzione per evitare tutto questo ci sarebbe.
È solo questione di tempo ma, in mancanza di novità rilevanti, prima o poi il nuovo tecnico dirà basta a questo inaccettabile stato generale delle cose: stallo sia sul fronte del passaggio societario che sul mercato, il futuro rossonero appare quanto mai nebuloso.
Una giornata particolarmente importante per il club di via Aldo Rossi. Innanzitutto è arrivata la notizia ufficiale della scelta di Vincenzo Montella come nuovo allenatore, e poi l’indiscrezione secondo cui Berlusconi avrebbe praticamente deciso di accettare l’offerta cinese. Entro una settimana la firma.
In perfetta sincronia con quanto sta accadendo in tutta Italia a livello amministrativo, il Milan è al centro di tutta una serie di ballottaggi sia dal punto di vista societario che tecnico. Con la notevole differenza che a decidere in questo caso non è il volere popolare, ma quello di un’unica persona: Silvio Berlusconi.
Filtra ottimismo tra le parti dopo il primo incontro tra Galatioto e i vertici Fininvest, ma la realtà è che le condizioni imposte da Berlusconi stanno frenando irrimediabilmente il buon esito della trattativa. E inizia a farsi largo la convinzione che il presidente rossonero abbia ormai deciso di tenersi il Milan tutto per sè.
L’arrivo del manager italo-americano era già previsto nell’ottica di una chiusura della trattativa il 15 giugno. Ma a questo punto l’incontro con i vertici Fininvest può rivelarsi decisivo per capire se Berlusconi è realmente ancora intenzionato a cedere oppure no.
Berlusconi, oggi ricoverato al San Raffaele ma solo per un controllo al cuore già fissato da giorni, continua a tentennare sulla cessione del Milan ai cinesi. Così facendo tutti gli obiettivi di mercato iniziano ad evaporare: primo fra tutto il tecnico andaluso Unai Emery, entrato nel mirino del Psg malgrado il tentativo di Galliani di portarlo al Milan.
Da Montolivo a Calabria, ai prossimi rinnovi di Zapata e Honda prende forma la strategia di Galliani per il Milan del futuro. Visto che ancora non è ben chiaro se sarà possibile fare mercato e con quale budget, meglio tenere a Milanello gli attuali calciatori.
Il 15 giugno, termine ultimo per cedere il Milan alla cordata cinese, si avvicina ma la nebbia che avvolge questa trattativa è sempre più fitta. Berlusconi mira a restare al suo posto di presidente, per questo continua a fare melina e il rischio che alla fine decida di mandare tutto all’aria è sempre più concreto. E c’è perfino chi torna a parlare di Mister Bee.
La riunione odierna con i figli e i vertici Fininvest ha convinto Silvio Berlusconi della bontà dell’offerta cinese. Non sono venuti fuori i nomi dei vari investitori ma la loro solidità finanziaria sembra sia stata accertata. Resta ancora quel piccolo grande dubbio sul nuovo assetto societario del Milan asiatico.
La sospirata firma al patto di esclusiva che darà il via alla fase calda della trattativa per il passaggio dell’Ac Milan ai cinesi è arrivata. Ora inizierà un mese durante il quale la società sarà virtualmente paralizzata (sponsorizzazioni, rinnovi di contratti, acquisti etc. etc.). Non proprio la maniera migliore per ripartire dopo l’ennesima stagione fallimentare.
Ormai si aspetta solo che il presidente rossonero sciolga i suoi ultimi dubbi e apponga la tanto agognata firma al patto in esclusiva con i cinesi per la cessione del 70% del Milan. E l’ipotetica cordata alternativa sponsorizzata da Paolo Berlusconi non sembra minacciare il buon esito della trattativa guidata da Galatioto. Preoccupano piuttosto tutte le perplessità del patron del Milan.
Assume sempre maggiore consistenza l’offerta della cordata cinese disposta a rilevare la maggioranza del pacchetto azionario del Milan. Silvio Berlusconi però ancora nicchia, indeciso se accettare la proposta oppure tirare dritto da solo per non uscire di scena da sconfitto. La vittoria del Milan nella finale di Coppa Italia potrebbe semplificare la scelta finale.
Il celebre giornalista rivela la possibile struttura societaria rossonera con l’avvento dall’estremo oriente, che stanzierebbe subito 100 milioni per il calciomercato estivo.
Ci si aspettava un pomeriggio di fuoco al Portello, nella sede di Casa Milan, dove si è tenuta l’Assemblea dei Soci per l’approvazione del bilancio 2015 che si è concluso con un passivo di quasi 90 milioni. Tante le critiche a Galliani e soprattutto tante legittime domande, ma dall’ad sono arrivate ben poche risposte.
La situazione del club di via Aldo Rossi è sempre più incresciosa e l’Assemblea degli Azionisti, prevista per giovedì 28 alle ore 16.00, scatenerà la rabbia dei tifosi ai quali la proprietà e la dirigenza rossonera dovranno dare delle risposte.
«Lasciamoli soli a San Siro» oppure «Gli unici da esonerare sono Berlusconi e Galliani». Sono questi solo un paio dei tantissimi messaggi di rabbia, angoscia e frustrazione lasciati dai tifosi milanisti sul web all’indomani della scelta di licenziare Mihajlovic e promuovere Brocchi sulla panchina della prima squadra. E la protesta continua a montare…
Sembra sempre più difficile risolvere i problemi del Milan. Eppure la soluzione non è così complicata da individuare: occorrerebbe un completo restyling societario, ancor prima che tecnico, e poi ripartire con umiltà dal basso, cancellando i proclami e accettando onestamente il ridimensionamento. Magari con l’esempio Juve da emulare.
Tutta la rosa del Milan è in ritiro punitivo a Milanello, ma chi è che dovrebbe essere messo in castigo continua a lavorare beatamente ad Arcore e in via Aldo Rossi, dove si decidono le sorti dell’ex club più titolato al mondo. Berlusconi, padre e figlia, e Galliani sono i principali responsabili della crisi rossonera e nessuno sembra essersene accorto.
Il club di via Aldo Rossi si prepara a un’importante novità a livello dirigenziale: Barbara Berlusconi sceglie Angela Zucca quale nuovo responsabile finanziario, mentre l’opzione Sabatini nuovo direttore sportivo del Milan sembra sfumare.
Importante svolta nelle trattative che dovrebbero portare alla cessione di un pacchetto azionario dell’Ac Milan. Bee Taechaubol è sempre più fuori dai giochi e intanto prende forma una nuova cordata cinese, controllata dal governo di Pechino, intenzionata ad offrire 300 milioni di euro per il 50% della società. Puntuale la smentita di rito da parte di Fininvest.
Non è certo un momento fortunato questo per il Milan. Oltre agli infortuni e a tutti i problemi di formazione conseguenti, anche la fortuna sembra aver voltato le spalle ai rossoneri. Ma il vero problema, imputabile a Berlusconi e Galliani, è pensare di aver messo su una squadra da Champions, assoluta eresia calcistica.
Ennesima uscita pubblica del numero uno rossonero, mai così ciarliero sulla propria creatura da diversi anni a questa parte. Bilanci, obiettivi, speranze, programmi e l’augurio di costruire presto una squadra tutta italiana.
In un’intervista rilasciata alla Gazzetta dello Sport, Silvio Berlusconi parla a cuore aperto del suo rapporto con il Milan e dei suoi 30 anni di presidenza. Tra passato («10 e lode il mio voto finora»), presente («Chiederò a Mihajlovic di vincerle tutte fino alla fine») e futuro («Voglio altre due finali di Champions entro 5 anni»).
Alla vigilia del delicatissimo match contro il Genoa, l’Ac Milan si rifa il trucco: con le dimissioni di Alfonso Cifaliello da amministratore delegato di Milan Real Estate, Barbara Berlusconi promuove Elisabetta Ubertini. E intanto appaiono sempre più sfumati i contorni di Bee Taechaubol. Secondo Milano Finanza adesso sarebbero tre le cordate interessate al Milan.
L'ex giornalista e telecronista Rai si interroga circa il tanto ventilato e (al momento) mai definito passaggio di proprietà della società rossonera da Silvio Berlusconi all'imprenditore tailandese
Dal rischio fallimento per la trattativa con Mr. Bee alla lotta intestina tra Barbara Berlusconi e Adriano Galliani, il Milan è in evidenti difficoltà societarie. Per fortuna c’è la squadra guidata da mister Mihajlovic che continua a vincere e a guadagnare posizioni in classifica. Ma purtroppo si è fermato Bonaventura.
L’ex calciatore rossonero spegne gli entusiasmi ritrovati dopo la vittoria contro l’Inter e non crede alla rimonta della squadra di Mihajlovic verso il podio del campionato
Entusiasmo alle stelle nello spogliatoio rossonero dopo la vittoria per 3-0 nel derby contro l’Inter. Un successo fermamente voluto innanzitutto dal tecnico serbo che aveva promesso un girone di ritorno in rimonta: «L’avevo anticipato, ci prenderemo tante rivincite in questa seconda parte di stagione».
L’ad per la parte commerciale, intervenuta alla presentazione del «Derby per la pace» ha parlato a 360° di progetti, ambizioni, rapporti e futuro.
Il mercato del Milan continua a non dare segni di vita. Le uniche voci che si rincorrono sono quelle legate a ritorni possibili di più o meno grandi ex: Kakà, Pato, perfino Fernando Torres in rotta con l’Atletico Madrid.
Importante notizia di mercato proveniente dall’Inghilterra: il nuovo tecnico dei Blues Hiddink avrebbe scelto Alexandre Pato per sostituire il brasiliano-spagnolo Diego Costa infortunato.
Il giornalista di Sky, molto vicino a casa Milan, critica la scelta del presidente milanista di sdoppiare il ruolo di amministratore delegato fra sua figlia Barbara e Adriano Galliani
Il Milan è sempre più allo sbando. Nell’occhio del ciclone il tecnico Mihajlovic e l’ad per la parte sportiva Galliani. Ma le colpe di un tracollo così rovinoso sono tutte del presidente Berlusconi che oggi, a pochi giorni dal trentennale della sua presidenza, paga il conto di una serie di decisione scellerate.
A margine della consueta cena elettorale, Il patron rossonero ha espresso il proprio disappunto per la stagione in chiaroscuro del Milan. Da Berlusconi però nessuna autocritica per aver consentito il tracollo di quello che una volta era «il club più titolato al mondo».
A margine dell’incontro con gli sponsor organizzato oggi a Milanello, l’ad rossonero per la parte commerciale ha tracciato le linee guida per la squadra: «Obbligatorio tornare in Europa, che sia Champions o Europa League».
Il futuro di Sinisa Mihajlovic sembra comunque segnato. Il presidente rossonero non è soddisfatto del rendimento del Milan e sogna di portare finalmente sulla panchina rossonera l’attuale commissario tecnico della Nazionale Antonio Conte. L’alternativa potrebbe essere un altro ex ct, Cesare Prandelli, attualmente libero.
Le tante accuse mosse nel weekend da ex calciatori - rossoneri e non - incrinano il muro di santità di Adriano Galliani. Finalmente qualcuno dice le cose come stanno inchiodando l’ad alle proprie responsabilità. L’obiettivo è convincere l’onnipotente geometra a fare quel passo indietro che tutto il popolo rossonero chiede a gran voce.
L'ex difensore rossonero intervistato da Sky Sport: «Considero Galliani un grandissimo dirigente ma nel decidere e nel valutare i giocatori dovrebbe essere affiancato. Berlusconi? Non lo sento da sei anni».
Il malumore di una tifoseria compatta contro l’amministratore delegato, reo di gestire in maniera del tutto sbagliata il mercato del Milan, si sta diffondendo a macchia d’olio