18 aprile 2024
Aggiornato 16:00
Calcio - Serie A

Cessione Milan: esclusiva ai cinesi, ma Berlusconi medita il dispetto

La sospirata firma al patto di esclusiva che darà il via alla fase calda della trattativa per il passaggio dell’Ac Milan ai cinesi è arrivata. Ora inizierà un mese durante il quale la società sarà virtualmente paralizzata (sponsorizzazioni, rinnovi di contratti, acquisti etc. etc.). Non proprio la maniera migliore per ripartire dopo l’ennesima stagione fallimentare.

MILANO - «Fininvest ha raggiunto un accordo per un periodo di esclusiva con un gruppo di investitori cinesi relativo alla cessione di una quota dell’AC Milan. E’ stato contemporaneamente sottoscritto un promemoria di intesa, partendo dal quale si darà il via ad un approfondimento della trattativa. Il periodo di esclusiva è stato definito in modo da risultare compatibile con la complessità delle tematiche da discutere, le esigenze della società e gli appuntamenti previsti dal calendario delle attività calcistiche».

È arrivata la firma
È questo il comunicato stampa con cui l’azienda di via Paleocapa, al termine di un CDA straordinario al qualche hanno partecipato Marina Berlusconi, Pasquale Cannatelli e Barbara Berlusconi in conference call da Casa Milan, ha ufficializzato quello che ormai tutti attendevano come un evento ineluttabile: la firma di Silvio Berlusconi all’accordo in esclusiva con i cinesi. 

Rischio retromarcia
Piano però con lo champagne. La situazione è tutt’altro che definita e il futuro del club di via Aldo Rossi appare, mai come in questo momento, appare misterioso e imperscrutabile. Innanzitutto c’è ancora il rischio - e a detta di chi lo conosce bene è tutt’altro che remoto - che Silvio Berlusconi al termine di questo periodo di approfondimento cambi idea per l’ennesima volta, faccia marcia indietro e dica no, grazie, il Milan me lo tengo io. E già questa va considerata come una iattura di proporzioni incalcolabili.

30 giorni di blocco totale
Ma c’è un altro problema che in questo momento storico inquieta il popolo rossonero: quello che sta per iniziare, da oggi 10 maggio fino almeno alla metà di giugno, sarà un periodo di blocco assoluto e totale per la società di via Aldo Rossi. Nei prossimi 30/40 giorni nessuno al Milan potrà muovere una paglia: nessuna trattativa, nessuna sponsorizzazione, nessun rinnovo di contratto, nessun nuovo allenatore, nessuna strategia di mercato. Nulla di nulla che non sia condivisa dalla vecchia proprietà e dai potenziali nuovi acquirenti.

Mercato a giochi fatti
Va da sé che se anche tutto filasse liscio tra le parti, i cinesi si rivelassero affidabili - quindi danarosi - e alla fine Silvio Berlusconi dovesse decidere di dare il suo assenso finale alla transazione, il Milan sarebbe probabilmente condannato ad un’altra stagione di purgatorio. Iniziare a pianificare il campionato della rinascita, infatti, quando tutte le altre big italiane ed europee avranno già definito fin nei minimi dettagli le proprie strategie, quindi a giochi praticamente fatti, non sembra la maniera migliore per tentare di colmare il gap con le principali concorrenti della nostra serie A (Juventus, Napoli, Roma, Inter, Fiorentina e perfino Sassuolo). 

Chi ricostruirà il Milan?
Oltre al fatto che poi ci sarà da capire chi è che gestirà la fase della ricostruzione: chi farà il mercato, chi disegnerà il Milan del futuro, a chi toccherà l’ingrato compito di ridare fascino e credibilità ad un’illustre decaduta come la squadra rossonera. I tifosi rossoneri si preparino ad un lungo mese di silenzio, mistero e congetture prima di svelare finalmente l’arcano.