Trattativa Stato-mafia: condannati Mori, Dell'Utri e Ciancimino. Assolto Mancino
Dopo 5 anni arriva la sentenza per il processo sulla trattativa Stato-mafia: condannati Mori, Dell'Utri, De Donno, assolto Mancino. 28 anni al boss Bagarella
Dopo 5 anni arriva la sentenza per il processo sulla trattativa Stato-mafia: condannati Mori, Dell'Utri, De Donno, assolto Mancino. 28 anni al boss Bagarella
La Corte d'Assise di Palermo ha reso noto con un'ordinanza che all'audizione al Quirinale in cui il capo di Stato, Giorgio Napolitano, deporrà come teste sulla trattativa Stato-mafia non ci saranno gli imputati. Totò Riina, Leoluca Bagarella e Nicola Mancino saranno rappresentati dai loro legali.
Il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, afferma di aver preso atto dell'ordinanza della Corte d'Assise di Palermo e si dice disposto a comparire davanti ai magistrati per essere ascoltato sulla questione D'Ambrosio.
Il capo di Stato a ottobre scorso scriveva alla Corte d'Assise di Palermo che non avrebbe nulla da riferire sulla questione stato-mafia. Da Palermo, però, i magistrati chiedono di ascoltare Giorgio Napolitano sulla lettera che ricevette da D'Ambrosio.
Mentre Falcone e Borsellino saltavano in aria a Palermo per aver portato alla sbarra, e fatto condannare, Cosa nostra, nei giorni in cui l'Italia intera conosceva il sangue delle autobombe del '93, esponenti delle istituzioni, ufficiali dell'arma e gli stessi mafiosi, si sedevano attorno a un tavolo per cercare di porre fine a quella strategia stragista decisa da Totò Riina.
L'ex Presidente del Senato: Ho sempre combattuto Cosa nostra, non ci sono prove di trattative. Gasparri: Mancino dica la verità, lui sa e parli. Gerardo Bianco: E' un'accusa che mi appare incredibile della quale non riesco a capire né la logica, né il fondamento. E' una vicenda inquietante
«Le dichiarazioni di Brusca confuse inficiano contenuto confidenze Riina»
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Lo ribadisce il vicepresidente uscente: «Chi può preoccuparsi di pareri non vincolanti?»
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«Rispetto la decisione di Napolitano di firmare il ddl»
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«Si va verso una soluzione della questione, oggi il plenum mette a concorso 72 posti»
Il vicepresidente del CSM: «Rispettare l'autonomia dei PM»
L'organo di autogoverno dei magistrati contesta gli attacchi a più riprese di Berlusconi contro le toghe. Voto contrario di Saponara e Anedda
«Il Csm farà la sua parte. Un linguaggio più sobrio aiuta un clima di dialogo costruttivo»
«La Costituzione è il punto di riferimento per le riforme e per il funzionamento del Csm»
Il vicepresidente del CSM a Repubblica: «Non sia un ritorno all'impunità acritica»
Il vicepresidente del CSM: «La maggioranza faccia proposte ma non esagerate e incondivisibili»
Il Vicepresidente del CSM: «sbagliata l'ipotesi di separare le carriere dei magistrati»
Il vice presidente del Csm smentisce Massimo Ciancimino: «Chi ne parla è un millantatore»
«A ultimatum non seguono i provvedimenti da Governo e Parlamento»
«E' sovrano, ma no riottoso. La giustezza non ferma il processo»
«Se c'è uno scontro sempre aspro non si va da nessuna parte»
«Salvaguardare esercizio giurisdizione a interferenze»
Il divieto alle «giovani toghe» parzialmente superato
«Ci troviamo di fronte a situazioni ormai ingovernabili»
«Ha evitato interferenze su discussione plenum dl sedi disagiate»
Il vicepresidente del CSM torna sul discorso di Napolitano «a gennaio inizierà confronto sulla giustizia»
«Un'amnistia per reati gravi». Mancino: «Ci interessa il funzionamento della macchina della Giustizia»
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Precisazione dal vicepresidente del CSM «sul processo breve diremo la nostra lunedì al Ministro Alfano»
Mancino: «Necessario perchè Alfano lo trasmetta al Parlamento»
«Io determinato nella lotta alla mafia. Sono certo che i Magistrati condurranno con scrupolo gli interrogatori»
Per il vicepresidente del CSM «il Governo ha diritto di decidere, ma non minacci»
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