19 marzo 2024
Aggiornato 10:00
Il Presidente della Repubblica: «Temo lo scontro tra Istituzioni»

Mancino: condivido le preoccupazioni di Napolitano

«Il Csm farà la sua parte. Un linguaggio più sobrio aiuta un clima di dialogo costruttivo»

ROMA - Condivide le «preoccupazioni» del capo dello Stato e auspica un «confronto civile e rispettoso», possibile anche attraverso «un linguaggio più sobrio e austero», il vicepresidente del Csm Nicola Mancino, che replica in una nota al monito lanciato dal presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, in una lettera inviata proprio a lui dopo gli attacchi del premier ai magistrati. Assicurando che l'organo di autogoverno della magistratura «farà la sua parte» per evitare pericolosi scontri tra istituzioni.

«Sottolineo la piena condivisione - afferma il «numero due» del Csm - delle preoccupazioni espresse dal capo dello Stato nella lettera a me inviata nella qualità di vicepresidente del Consiglio superiore della magistratura. Il suo forte ed autorevole messaggio esorta tutte le istituzioni a guardare oltre i confini delle rispettive competenze e a impegnarsi in un confronto civile e rispettoso rivolto a realizzare il bene comune in un momento tanto difficile per il nostro Paese».

«Non nasconde il capo dello Stato - ricorda Mancino - il rischio di drastiche contrapposizioni tra le forze politiche e di ritorsioni esasperate. Anche un linguaggio più sobrio e austero può, infatti, aiutare a far prevalere un clima di dialogo costruttivo rispetto a tentazioni o a repliche giustamente definite fuorvianti».

Il vicepresidente del Csm sottolinea ancora che «la ferma sottolineatura della vicinanza del presidente Napolitano a tutti i magistrati impegnati nel lavoro di accertamento della corruzione emersa in forme preoccupanti nel Paese e di contrasto alla criminalità organizzata è un'autorevole risposta alle accuse impropriamente innescate negli ultimi giorni». E conclude Mancino: «Desidero assicurare il capo dello Stato che il Consiglio superiore della magistratura farà responsabilmente la sua parte».