Stragi '93, Mancino: nessuna trattativa con lo Stato
«Lo Stato non scende a patti. La Mafia era un nemico da abbattere»
FIRENZE - «Non ho mai avuto conoscenza né mi è stato mai riferito della volontà di parte della criminalità organizzata, o della criminalità organizzata, di voler avviare una trattativa con lo Stato»: lo ha detto l'ex ministro dell'Interno Nicola Mancino, come testimone al processo contro Francesco Tagliavia per le stragi del 1993, nell'aula bunker del Tribunale di Firenze.
Mancino ha aggiunto di non voler nemmeno prendere in considerazione il termine 'trattativa' in assoluto: «E' un termine che non posso accettare, nemmeno a distanza di molti anni. Lo Stato - ha rivendicato - non scende a patti con chi ha commesso reati, men che mai con chi ha ucciso magistrati, prefetti, persone, come Dalla Chiesa, impegnate nel servizio delle istituzioni». La mafia, ha precisato Mancino, «era un nemico da abbattere e questa è sempre stata la mia posizione in sede pubblica e privata».
- 11/11/2019 Trattativa Stato-mafia, Silvio Berlusconi (testimone) sceglie di avvalersi della facoltà di non rispondere
- 27/09/2019 Salvini e Meloni: «Berlusconi indagato per l'attentato a Maurizio Costanzo? Ma basta!»
- 27/09/2019 Renzi: «Berlusconi indagato per attentato a Costanzo? Non c'è uno straccio di prova»
- 31/10/2017 Berlusconi indagato per le stragi di mafia del 1993, è «giustizia a orologeria»?