Le tifoserie di Milan e Inter sono in rivolta al pensiero di vedere demolita la Scala del calcio. Eppure, per tutta una serie di ragioni che proviamo a spiegare, la soluzione scelta dai due club milanesi sembra la più saggia.
Infuria la polemica per l’atteggiamento di alcuni arbitri, che malgrado la disponibilità del VAR, continuano ad ignorarlo commettendo errori di proporzioni incalcolabili.
La battaglia legale tra il club di via Aldo Rossi sembra non essere finita. I legali di Elliott infatti sembrano pronti a dare ancora battaglia con un nuovo ricorso al Tas di Losanna.
L'insediamento del manager sudafricano è stato accolto con entusiasmo dal popolo rossonero, ma qualcosa fa sorgere più un dubbio ai sostenitori del Diavolo
Il presidente Scaroni guiderà la delegazione rossonera all’ennesimo confronto con l’Uefa che dovrà stabilire le sanzioni per il Milan in materia di fairplay finanziario
L’ex capitano torna in rossonero dopo nove anni dal suo ritiro dalle scene calcistiche. Nel nuovo Milan targato Elliott, Maldini ricoprirà il ruolo di Direttore Sviluppo Strategico Area Sport.
Conclusa l’intensa mattinata in casa Milan. Fassone, così come tutti i cinese, è stato rimosso dal cda mentre Paolo Scaroni è stato nominato nuovo presidente del club.
Nella giornata di oggi si terrà il Cda che estrometterà definitivamente i cinesi dal Milan e annuncerà l’assemblea del prossimo 21 luglio. E intanto si torna a parlare di un azionista di minoranza pronto ad entrare nel club.
È un momento delicato per il Milan e per tutti i suoi tifosi. La confusione regna sovrana e i misteri che aleggiano sulla proprietà di Yonghong Li sono sempre più fitti. Lo speciale di Rai 3 mira a svelarli.
Nella giornata di oggi hanno preso a circolare voci sul possibile nuovo presidente del Milan, su un non ben definito aumento di capitale e sui rischi del passaggio di proprietà da Yonghong Li al fondo Elliott. Teorie smentite dai diretti interessati, compreso Paolo Scaroni, indicato come prossimo numero uno rossonero.
Si tratta dell’ex amministratore delegato di Eni Paolo Scaroni, voluto nel nuovo cda rossonero dal fondo Elliott; e di Antonio D’Ottavio, già con Massimiliano Mirabelli al Sunderland, chiamato al Milan con il ruolo di prossimo capo degli osservatori.
L'unica parte civile resta dunque l'Agenzia delle Entrate che si era costituita in fase di udienza preliminare e che potrà pretendere un risarcimento in caso di condanna degli imputati.
È questo il passaggio centrale dell'assoluzione dell'ex numero uno di Eni nell'inchiesta sulle presunte tangenti pagate da manager di Eni e Saipem a ex componenti del governo algerino, per lo sfruttamento di giacimenti petroliferi
Prosciolti anche Antonio Vella e Yam Atallah. Andranno invece a giudizio l'ex direttore operativo di Saipem, Pietro Varone, l'ex direttore finanziario, Alessandro Bernini, l'ex ad Pietro Franco Tali, come Farid Noureddine Bedjaoui, fiduciario dell'allora ministro dell'energia dell'Algeria, Samyr Ouraied, uomo di fiducia di Bedjaoui e Omar Habour, considerato il riciclatore delle mazzette
Una settimana fa l'Eni aveva smentito la notizia che l'attuale amministratore delegato del Cane a sei zampe, Claudio Descalzi, abbia mai conosciuto Farid Bedjaoui, il franco algerino ritenuto dai magistrati di Milano l'intermediario della maxi tangente da 198 milioni di dollari che sarebbe stata versata da Saipem ai politici algerini in cambio di commesse petrolifere per 8 miliardi
Solo Orsi escluso, dopo la richiesta di patteggiamento
Chiesto il rinvio a giudizio per tutti gli indagati nel procedimento sulla presunta corruzione internazionale della controllata Eni in Algeria. Sul banco degli imputati ci sono diversi top manager di Saipem: l'ex ad, Pietro Franco Tali, l'ex direttore finanziario, Alessandro Bernini, l'ex direttore operativo, Pietro Varone, oltre all'ex responsabile di Eni per il Nord Africa, Antonio Vella.
Grillo ha attaccato l'ad del cane a sei zampe, Claudio Descalzi «coinvolto, spero da innocente, in inchieste» per tangenti. Lo scorso anno la Procura di Milano ha aperto un fascicolo contro lui il suo predecessore Paolo Scaroni, il capo della divisione esplorazioni Roberto Casula e il faccendiere Luigi Bisignani per corruzione internazionale, per ottenere la concessione del campo nigeriano Opl 245
L'ex presidente della controllata Eni in Algeria ha proposto di scontare una pena detentiva di 2 anni e 10 mesi e di farsi confiscare 1 milione e 250 mila euro circa. L'ex ad del Cane a sei zampe, Paolo Scaroni, ha chiesto di essere interrogato. Prossima udienza fissata per il 12 giugno. Entrambi con altre 5 persone sono accusati di corruzione internazionale
«Sono convinto che presto sarà definitivamente svenduta»
Il Cane a sei zampe «da molti anni gestisce un sistema corruttivo a livello internazionale, una attività criminogena fondata su tre gambe: l'attività corruttiva vera e propria», il succedersi dei «governi» complici e «il dissesto politico-sociale dei Paesi che depreda». Poi il leader del M5s annuncia la richiesta di una commissione parlamentare d'inchiesta su Saipem
Ancora nessuna comunicazione sull'interruzione del contratto, ma se la sospensione dell'intero progetto si rivelerà ben più di una minaccia, a subire le ripercussioni e le conseguenze finanziarie più gravi non sarà Eni - perché le forniture della Russia continueranno ad arrivare per altre vie - ma proprio Saipem.
Il presidente della commissione Industria del Senato, Massimo Mucchetti, parla di Ucraina sul suo blog e afferma che l'unica, vera sanzione che l'Italia può infliggere a Putin consiste nella rinuncia dell'Eni a finanziare il tratto del gasdotto Sout Stream.
Lo ha ribadito l'amministratore delegato di Eni, in audizione al Senato tornando sul tema della sicurezza delle forniture: «Non è nostra responsabilità. Il Tap è una cosa piccola. Non è risposta a bisogni europei»
L'AD dell'ENI: «A gennaio 2014 scade una concessione che durava da 70 anni e che vedeva insieme alla compagnia nazionale di Abu Dhabi, l'Adnoc con il 60%, solo quattro compagnie straniere ognuna col 9,5%: Shell, Bp, Total ed Exxon»
Scaroni: Risultati solidi per portare avanti progetti
Nei primi nove mesi del 2012, a 6,3 miliardi. Nel terzo trimestre la crescita del risultato netto è stata del 40,3% a 2,48 miliardi. L'utile netto adjusted è stato pari a 5,81 miliardi nei nove mesi (+6,9%); e a 1,82 miliardi nel trimestre (+1,5%)
Lo dice l'amministratore delegato dell'Eni, Paolo Scaroni, in un'intervista al quotidiano «Il Messaggero»: Dopo lo scontone nei week-end altre «iniziative importanti»
Lo ha sottolineato l'amministratore delegato di Eni, Paolo Scaroni, in occasione della firma del protocollo d'intesa con la città dell'Aquila per il restauro della basilica di Collemaggio. Consumatori: Con sconti week-end risparmiati 700 mln. Faib-Confesercenti: Rivedere le tasse sui prodotti petroliferi
Lo ha spiegato l'amministratore delegato di Eni, Paolo Scaroni, al meeting di Comunione e Liberazione a Rimini Alla domanda su una possibile proroga dell'inzitativa Scaroni ha detto: «finisce il 3 settembre. Non abbiamo cambiato idea. Questo non vuol dire che non potremo fare altre iniziative»
Il Consigliere ENI: Terremo conto delle indicazioni in attuazione di politiche retributive basate sull'allineamento delle performance e sul contenimento dei costi. Scaroni: Stop raffinerie temporaneo. Vogliamo rinegoziare contratti gas ogni anno
La sigla del patto alla presenza di Vladimir Putin
Eni ha firmato oggi con il colosso petrolifero statale russo Rosneft un accordo per lo sviluppo congiunto di giacimenti di gas e petrolio nel mare di Barents, nell'Artico, e nel Mar Nero
L'Amministratore Delegato dell'ENI: Meno male che abbiamo fatto ripartire la Libia per tempo. Nessun problema per le famiglie, neanche per le imprese. Passera: Situazione critica ma ben monitorata. Calo forniture Gazprom -18%, dalla Svizzera richieste doppie
Il 30 gennaio il Consiglio dei Ministri degli Esteri UE su sanzioni a Teheran
Lo ha affermato il direttore degli affari internazionali della Nioc, Mohsen Qamsari in una dichiarazione all'agenzia ufficiale Irna, specificando che l'Eni «non ha nessuno specifico reclamo finanziario sulla Nioc»
Il Portavoce di Paolo Scaroni: «Si tratta di attività complementari a scopo non di lucro. Non abbiamo dettagli ma potrebbe trattarsi della costruzione di infrastrutture, come un ospedale o una palestra»
In calo del 13,6% la produzione di idrocarburi per effetto Libia. Aumenta del 50% la scoperta di gas offshore in Mozambico. Shell: Utili raddoppiati grazie a rialzi corsi titoli energia
1,72 mld nel quarto trimestre +23,6%. Il dividendo proposto (che conferma quanto anticipato dalla società) è di 1 euro per azione di cui 0,50 euro già distribuiti come acconto
Nel corso dell'incontro si è discusso della possibilità di estendere le attività di Eni in Congo allo scopo di aumentare le riserve di idrocarburi nel Paese e di valorizzare il gas associato alla produzione petrolifera offshore attraverso la produzione di energia elettrica