Resca: Nel 2010 stipendio Scaroni -33% rispetto a «oil major»
Il Consigliere ENI: Terremo conto delle indicazioni in attuazione di politiche retributive basate sull'allineamento delle performance e sul contenimento dei costi. Scaroni: Stop raffinerie temporaneo. Vogliamo rinegoziare contratti gas ogni anno
ROMA - La retribuzione complessiva dell'amministratore delegato di Eni, Paolo Scraoni è stata nel 2010 inferiori del 33% rispetto alle oil major e dell'8% rispetto alle 20 società a maggiore capitalizzazione in Europa. Lo ha spiegato il consigliere Eni, Mario Resca, presidente del Compensation Commettee in assemblea degli azionisti rispondendo all'invito al rigore, rivolto dal ministero dell'Economia, sulle retribuzioni del manager.
«Terremo conto - ha detto - delle indicazioni in attuazione di politiche retributive basate sull'allineamento delle performance e sul contenimento dei costi».
Per i consiglieri «le varie componenti di retribuzione sono rimaste ancorate agli importi e ai criteri in occasione dei precedenti mandati amministrativi». Per la dirigenza, «le politiche prevedono una struttura retributiva in cui la componente fissa si colloca al di sotto dei livelli medi del mercato di riferimento, con recupero di competitività intorno ai livelli medi attraverso le componenti di incentivazione variabile di breve e lungo termine, la cui effettiva corresponsione è prevista soltanto al raggiungimento degli obiettivi prefissati di performance, definiti in coerenza con il piano strategico di Eni».
In cessione Snam non ci interessa chi compra - «A noi non interessa il compratore ma che il Dpcm si verifichi in condizioni che non indeboliscano né Eni, né Snam». Lo ha detto il presidente di Eni, Giuseppe Recchi, in conferenza stampa dopo l'assemblea degli azionisti rispondendo a una domanda su un'ipotesi di fusione tra Snam e Terna. «Qualsiasi altra riflessione - ha aggiunto - non ci compete».
Scaroni: Stop raffinerie temporaneo - Il mondo della «raffinazione va molto male». Per questo Eni ha fermato «in modo temporaneo» le raffinerie di Porto Marghera e Gela. Lo ha spiegato l'amministratore delegato di Eni, Paolo Scaroni, parlando dei problemi della raffinazione in Europa. «In Asia e in India - ha spiegato - sono state aperte delle raffinerie gigantesche».
«La chiusura di Porto Marghera e Gela sono misure temporanee ma se il mercato non riparte e non si chiuderanno alcune altre raffinerie, dovremo immaginare interventi strutturali», ha detto.
Vogliamo rinegoziare contratti gas ogni anno - Eni punta a rinegoziare i contratti di lungo termine del gas ogni anno in base all'andamento del mercato. «La situazione del gas rimarrà complessa per lungo tempo. Abbiamo rinegoziato i contratti del gas con la Russia, l'Algeria, e la Libia. Mancano Norvegia e Olanda che rinegozieremo nei prossimi mesi».
«Qualunque accordo facciamo - ha aggiunto - vogliamo poterlo rinegoziare l'anno dopo», possibilità che Eni ha già ottenuto con la rinegoziazione dei contratti libico, russo e algerino.