19 marzo 2024
Aggiornato 05:00
Calcio | Milan

Il progetto di Gazidis che spaventa i tifosi del Milan

L'insediamento del manager sudafricano è stato accolto con entusiasmo dal popolo rossonero, ma qualcosa fa sorgere più un dubbio ai sostenitori del Diavolo

Ivan Gazidis, amministratore delegato del Milan
Ivan Gazidis, amministratore delegato del Milan Foto: ANSA

MILANO - Ivan Gazidis è ufficialmente il nuovo amministratore delegato del Milan, un ruolo delicato e fondamentale nella rinascita del club rossonero, nonchè di grande responsabilità per il manager sudafricano proveniente dall'Arsenal. Un arrivo che ha esaltato l'ambiente milanista e che ha suscitato consensi in tutta Europa, soprattutto dagli esperti di finanza applicata al calcio che hanno tessuto sperticate lodi per i ricavi che Gazidis ha permesso di far incassare all'Arsenal e che potrebbe e dovrebbe far incassare anche al Milan che da questo punto di vista si è tristemente seduto da una decina d'anni a questa parte.

Progetto pericoloso - Una visione oculata, attenta ed esperta da parte di un dirigente che conosce il calcio, l'economia e sa il fatto suo anche a livello di gestione dirigenziale e carisma. Eppure, in molti fra i sostenitori del Milan temono che possa verificarsi qualcosa che allontanerebbe ulteriormente il club milanese da quel ritorno alla vittoria che manca ormai da troppo tempo. Le voci su un possibile freno all'affare Ibrahimovic (che guarda caso si è arenato proprio in concomitanza con l'ufficializzazione di Gazidis come amministratore delegato) posto dal sudafricano che avrebbe ritenuto troppo anziano lo svedese, oltre alle ripetute dichiarazioni di chi Gazidis lo conosce bene ed afferma che tratti con difficoltà calciatori oltre i 28 anni, fanno pensare che al Milan possa iniziare quel progetto giovani simil Arsenal o Roma, con i deprimenti risultati sportivi che sono sotto gli occhi di tutti.

Rischi e paure - I tifosi rossoneri temono che il Milan possa iniziare a correre per i semplici piazzamenti, col terzo o quarto posto come traguardi massimi ed ampiamente soddisfacenti, mentre il popolo milanista si aspetta (in tempi medio brevi) il ritorno alla vittoria. Progetto giovani, calciatori fatti in casa, tutte ricette che rischiano di portare il club a valorizzare giocatori pagati poco o nulla per poterli poi rivendere a prezzi assai più alti, aumentando così i ricavi ma lasciando desolatamente vuota la bacheca. I giovani, utili ed importanti, vanno affiancati necessariamente da elementi più esperti che sappiano gestire i momenti difficili e non far andare alla deriva la barca milanista.

Obiettivi - Il Milan, con tutto il rispetto, non è l'Arsenal (i cui tifosi si vantano di non vincere nulla, come da romanzo di Nick Hornby certificato) e non è neanche la Roma, ma è il club che per molti anni è stato il più vincente del mondo; tornare a quei fasti è forse impossibile, ma voler riprendere a vincere e non accontentarsi solo dei piazzamenti potrebbe essere l'inizio della vera rinascita del Milan. Per buona pace anche del presidente Scaroni per il quale sarebbero più importanti 5 qualificazioni alla Coppa dei Campioni che uno scudetto; eh no, caro presidente, non togliete ai tifosi almeno la gioia di tifare per una squadra che punti a vincere, ad alzare trofei, perchè l'essenza del calcio è questa.