Milan-Uefa: per i rossoneri c'è una speranza
Il presidente Scaroni guiderà la delegazione rossonera all’ennesimo confronto con l’Uefa che dovrà stabilire le sanzioni per il Milan in materia di fairplay finanziario
MILANO - Ancora tu? Ma non dovevamo vederci più? Rischia di essere questo il ritornello che risuonerà domattina nei corridoi del palazzo di Route de Genève 46, a Nyon, quando al cospetto della Camera Giudicante dell’Uefa si presenterà di nuovo l’Ac Milan. Alle ore 9.30, puntuale come un orologio svizzero, la delegazione rossonera guidata dal presidente Paolo Scaroni, varcherà l’ingresso del palazzo a vetri all’interno del quale si deciderà, amcora una volta, il destino del club di via Aldo Rossi.
Sembra ormai diventato un appuntamento fisso per la dirigenza del Milan valicare il confine svizzero per confrontarsi con gli organi di controllo dell’Uefa. Nel corso degli ultimi dodici mesi, prima con la vecchia proprietà legata a Yonghong Li e all’ad Marco Fassone, si è perso il conto di quante volte sia accaduto. Almeno fino al mese di luglio, quando l’avvento di Elliott ha spazzato via ogni rigurgito cinese e il Milan ha riacquistato finalmente credibilità agli occhi del Board di Nyon.
Il ritorno - L’appuntamento di domani tra l’altro è particolarmente importante perchè segna il ritorno al confronto con l’Uefa dopo il successo ottenuto al Tas di Losanna che in estate, grazie al cambio di proprietà in casa Milan, ha capovolto il giudizio della Camera giudicante riammettendo i rossoneri in Europa League. Gli scenari oggi sono decisamente cambiati, ma come ha ammesso lo stesso presidente Scaroni è lecito attendersi almeno una multa per la violazione del fairplay finanziario accertata nel triennio 2014-17. Ed infatti la società ha già accantonato a bilancio una cifra di 17 milioni che dovrebbe coprire più o meno la batosta in arrivo da Nyon. Le sanzioni Uefa però potrebbero non limitarsi a una multa, ma al Milan si cova una legittima speranza.
La speranza - Tra i vari possibili scenari attualmente sul tavolo esiste anche quello più vantaggioso per i rossoneri: che l’Uefa conceda al Milan il voluntary agreement grazie, ovviamente, al già citato cambio di proprietà che di fatto ha ribaltato anche la precedente sentenza. L’alternativa, invero quella considerata più probabile tra gli addetti ai lavori, è che la commissione giudicante dell’Uefa propenda per un settlement agreement per il periodo 2018-21, con annesso il rischio di limitazioni nella composizione della lista Uefa, addirittura già a gennaio, oppure dei vincoli sui salari e sulla rosa futuri. La task force rossonera in viaggio per Nyon è pronta alla battaglia, il futuro del Milan potrebbe decidersi già nelle prossime ore.
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