Fed, si chiude l'era Yellen: come Bernanke Janet lascia (riuscendo nel «miracolo» dei tassi fermi)
Janet Yellen segue le orme del suo predecessore Ben Bernake: ecco cosa farà
Janet Yellen segue le orme del suo predecessore Ben Bernake: ecco cosa farà
I malefici Cdo, gli Abs, i mutui subprime cartolarizzati e gli altri prodotti della finanza creativa ammontano tutt'ora per cinque colossi bancari alla cifra di 549 miliardi di dollari
Lo ha detto la presidente della banca centrale statunitense intervenendo a Washington: «Grazie al continuo rafforzamento dei mercati del lavoro, prevedo che l'inflazione possa andare più in alto l'anno prossimo»
La Fed ha nuovamente lasciato inalterati i tassi di interesse, rendondo così sempre più forte il settore finanziario. La fine del lavoro avanza
La Federal Reserve è stata colta alla sprovvista della debolezza dell'inflazione e il governatore Janet Yellen ha dovuto riconoscere l'inattendibilità delle stime della Banca centrale americana
I membri del Fomc, il braccio di politica monetaria della Federal Reserve, sono divisi sulla tempistica del prossimo rialzo dei tassi e sull'andamento dell'inflazione. È quanto emerge dai verbali della riunione del 25-26 luglio scorsi che allora lasciò i tassi all'1-1,25% ma indicò l’intenzione di alzarli una terza volta entro la fine del 2017.
La presidente Janet Yellen interviene davanti alla commissione Finanza della Camera per fare il punto sul quadro macroeconomico dell'economia statunitense
In generale, gli istituti di credito hanno chiesto di potere distribuire quasi il 100% dei loro utili attesi nei prossimi quattro anni, in netto rialzo rispetto al 65% emerso dagli stress test dell'anno scorso.
La presidente della Fed, Janet Yellen, continuerà ad aumentare il costo del denaro perché l'economia Usa è «in salute» ed è tornata a difendere l'indipendenza dell'istituto monetario
La Federal Reserve ha scelto di alzare i tassi di un quarto di punto percentuale. La decisione riflette l'andamento dell'economia americana, che migliora ancora, ed è vicina alla piena occupazione
I mercati attendono di conoscere il verdetto della presidente Janet Yellen perché oggi la Fed è chiamata a decidere se aumentare o meno il costo del denaro. Le attese si concentrano anche sulle prossime mosse della banca centrale
Secondo gli analisti durante la riunione della Federal Reserve che si svolgerà mercoledì verrà annunciato un rialzo dei tassi di un quarto di punto percentuale. La Yellen è sotto i riflettori e Goldman Sachs prevede almeno tre aumenti nel 2017
Dal culto di Mammona all'adorazione del monetarismo: l'irresistibile ascesa del banchiere Alan Greenspan che ha portato alla bolla finanziaria più grande di tutti i tempi
La presidente della Federal Reserve resterà in carica almeno fino al prossimo febbraio, come ha sottolineato la stessa Janet Yellen durante il suo intervento alla commissione Banche del Senato americano
Le aspettative su una politica fiscale espansiva potrebbero accelerare il rialzo dei tassi da parte della Federal Reserve. Anche perché il mercato del lavoro Usa è vicino alla piena occupazione
Nell'ultima riunione della Federal Reserve del 2016, prevista per mercoledì 14 dicembre, la banca centrale americana potrebbe decidere di ritoccare il costo del denaro e aumentare i tassi di un quarto di punto percentuale
Sono in molti a ritenere che ormai il rialzo dei tassi americani sia imminente, perché in gioco c'è la credibilità della Federal Reserve. Nessuna apocalisse ha seguito l'elezioni di Trump e il mercato vuole una stretta entro Natale
Il brusco cambiamento delle aspettative sul mercato deicambi si sotanzia nel fatto che in due settimane l'euro ha perso il 4% sul biglietto verde e potrebbe calare fino a 98 centesimi nei prossimi sei 6 mesi. Quali ripercussioni in Europa?
La presidente della Fed è intervenuta davanti alla Commissione economica congiunta del Congresso e ha rassicurato i mercati sulla politica monetaria, ma non ha dimenticato di mandare una frecciatina a Donald Trump
Dopo la vittoria di The Donald la poltrona della prima donna a capo della banca centrale Usa vacilla. Tra il neo presidente americano e Janet Yellen, infatti, non corre buon sangue e la loro convivenza potrebbe rivelarsi molto difficile
Nessuna sorpresa nell'ultima riunione del Federal open market committee che si è svolto il 3 novembre. Ma le possibilità di un rialzo dei tassi si sono rafforzate e gli analisti si aspettano una stretta entro la fine del 2016.
Nel terzo trimestre del 2016 l'economia statunitense è cresciuta al ritmo del 2,9%, il passo più veloce da due anni a questa parte. Anche per questo gli analisti credono che il rialzo dei tassi sia ormai imminente
Sono stati pubblicati i verbali della riunione di settembre del braccio operativo di politica monetaria della Federal Reserve. Stando a quanto si legge nelle minute, la brexit ha avuto conseguenze modeste. Ma Janet Yellen ha preferito aspettare
La Bce ha smentito a più riprese i rumors sul presunto e imminente «tapering». Il QE proseguirà fino alla primavera del 2017, o oltre, qualore fosse necessario. Ma bisogna tenere ben presenti anche gli effetti collaterali dei tassi troppo bassi
La buona vecchia nazionalizzazione è in arrivo. Per Deutsche Bank, e per Monte Paschi Siena. Le due banche sono strette dagli stessi problemi, e troveranno una soluzione comune.
La Fed ha lasciato i tassi invariati per la sesta volta consecutiva. La presidente Janet Yellen preferisce aspettare e mantenere il costo del denaro allo 0,25%. Ma un rialzo è sempre più probabile e imminente
La Boj ha sorpreso i mercati con il cambio di strategia del governatore Haruhiko Kuroda. La Bank of Japan ha deciso di lasciare i tassi invariati e puntare al controllo dei rendimenti dei titoli di Stato. In serata è attesa la decisione della Fed
La fotografia dello stato di salute dell'economia americana realizzata dal Beige Book della Federal Reserve ha due parole chiave: incertezza e «crescita moderata». I consumi sono rimasti invariati e alcuni fondamentali sono deboli
Il governatore della Fed di San Francisco lancia l'allarme. Secondo John Williams, la presidente Janet Yellen dovrebbe alzare i tassi d'interesse per evitare il rischio di surriscaldamento dell'economia statunitense. Ma è davvero così?
In Germania sono raddoppiati in poco tempo i dati relativi alla vendita di casseforti domestiche. E' solo uno degli effetti collaterali negativi determinati dai tassi bassi che affliggono l'economia globale. Ecco cosa sta succedendo davvero e perché
La presidente della Federal Reserve, Janet Yellen, ha annunciato che le possibilità di un incremento dei tassi di interesse negli Stati Uniti “sono aumentate negli ultimi mesi”, ma non si è esposta rivelando la data del ritocco del costo del denaro
L'incontro di due giorni dei vertici della Federal Reserve sta per cominciare. C'è grande attesa perché si deciderà la politica monetaria dei prossimi mesi e potrebbero arrivare i primi segnali di un rialzo dei tassi da parte della banca centrale americana.
Il gotha della finanza si riunirà venerdì 26 agosto a Jackson Hole, in Wyoming, e la presidente della Fed rivelerà le prossime mosse della banca centrale americana. Ma nell'economia statunitense qualcosa non torna come vorrebbero farci credere.
Avvio in rialzo per tutte le principali borse europee. Ma l'attenzione degli investitori è rivolta oltreoceano, perché la banca centrale americana si sta preparando ad aumentare il costo del denaro.
Come mai politiche monetarie espansive non hanno effetto? Dove finisce la moneta che viene creata e che dovrebbe raggiungere tutte le classi che compongono una società complessa?
La virata della Federal Reserve non è sfuggita ai mercati finanziari. I rischi di breve termine sono diminuiti e la Brexit fa meno paura. Il rialzo dei tassi potrebbe avvenire entro l'anno e in ogni caso sarà graduale
La paura dell'incognita Brexit frena la Federal Reserve, che ha deciso di rimandare ancora il rialzo dei tassi. Ha tuttavia ribadito che nel corso del 2016 sono probabili due rialzi, ma gli incrementi saranno graduali
La decisione della Federal Reserve riflette l'inquietudine politica ed economica che ruota intorno al destino dell'UE. Secondo la presidente Janet Yellen, la brexit avrà importanti "ripercussioni sui mercati"
La sterlina risale dopo il crollo di ieri, ma sull'andamento della valuta incombe l'incognita del referendum del 23 giugno. Intanto, i risultati dei sondaggi continuano a fornire dati contrastanti
James Bullard ha gelato i mercati commentando i dati "deludenti" sull'occupazione americana, ma la risposta di Janet Yellen non si è fatta attendere. L'economia americana è esposta a notevoli incertezze, come il rischio Brexit, e il rialzo dei tassi è tutt'altro che scontato
Durante l'evento svoltosi al World Affairs Council, il governatore della Fed si è però guardata bene dal citare un mese preciso in cui le cose potrebbero cambiare così come aveva fatto da Harvard il 27 maggio scorso.
Negli Usa crescono salari e occupazione a causa delle condizioni "ristrette" del mercato del lavoro americano. L'economia si distingue in positivo e sembra imminente il rialzo dei tassi
La Fed ha deciso di lasciare i tassi invariati e le cause del rinvio sono da ricercarsi nei dati macroeconomici dell'economia americana e internazionale. Il ritocco è solo rimandato, ma l'incognita delle presidenziali potrebbe svolgere un ruolo determinante nella prossima riunione del 15 giugno
Secondo il capo del dipartimento monetario della Banca dei Regolamenti Internazionali, molti segnali lasciano supporre che potrebbe essere in arrivo un'altra crisi economica internazionale dopo quella del 2007
Se secondo una buona parte degli economisti il costo del denaro non sarà aumentato di nuovo (anche se l'istituto guidato da Janet Yellen ha anticipato che ulteriori giri di vite potranno arrivare nel corso di quest'anno), c'è chi si chiede se la stretta di dicembre non sia in realtà stata un errore.
Le pressioni inflative sui salari restano al palo, per questo il mercato scommette che la Federal Reserve procederà con cautela nel portare avanti la normalizzazione della sua politica monetaria, iniziata lo scorso dicembre con il primo rialzo dei tassi dal giugno 2006.
L'azionariato americano ha ripreso quota nelle ultime sedute del 2016 e ha registrato un incremento di circa il 14%. Il merito è anche dell'effetto Trump e delle aspettative del mercato per il 2017
Tra il 2008 e l'ottobre scorso sono sparite 519 banche commerciali per un totale di attività pari a 688 miliardi di dollari. Nell'elenco non figura Lehman Brothers che, in quanto banca di investimento, non aveva depositi da parte dei correntisti.
Un rialzo dei tassi «modesto» e «appropriato» con la promessa che le future strette monetarie saranno «graduali». E così Wall Street brinda spingendo gli indici sui massimi intraday.
Sarà l’inizio di una stretta probabilmente molto lenta, e senza scatti automatici - come avvenne invece tra il 2004 e il 2006 - come ha più volte spiegato la presidente Janet Yellen. Sarà comunque l’inizio di una fase nuova, quella della normalizzazione dei tassi d’interesse.