31 luglio 2025
Aggiornato 01:00
Sette anni di «epoca straordinaria»

La Fed chiude un'epoca con 500 banche fallite

Tra il 2008 e l'ottobre scorso sono sparite 519 banche commerciali per un totale di attività pari a 688 miliardi di dollari. Nell'elenco non figura Lehman Brothers che, in quanto banca di investimento, non aveva depositi da parte dei correntisti.

NEW YORK - La decisione di ieri della Fed chiude un'epoca straordinaria, iniziata con l'esplosione della crisi dei mutui subprime e caratterizzata da una lunga serie di fallimenti bancari.
La Federal Reserve si è trasformata da prestatore di ultima istanza a investitore di ultima istanza per arginare la grande crisi finanziaria culminata con il default di Lehman Brothers.

Ora inizia la fase della normalizzazione dei tassi di interesse, fermi ai minimi storici per quasi 10 anni. L'economia americana sembrerebbe in buona salute e anche il sistema bancario a stelle e strisce è definitivamente uscito da una delle più gravi crisi che ne ha messo in discussione l'esistenza. I conti sono in costante miglioramento. Le oltre 6.200 banche commerciali americane nel terzo trimestre hanno generato un utile netto di 40,3 miliardi di dollari e dall'inizio della crisi nel 2007 è il secondo miglior trimestre.

Ma i sette anni di «epoca straordinaria» hanno ridisegnato il sistema bancario americano. Tra il 2008 e l'ottobre scorso sono sparite 519 banche commerciali per un totale di attività pari a 688 miliardi di dollari. Nell'elenco non figura Lehman Brothers che, in quanto banca di investimento, non aveva depositi da parte dei correntisti.

Il periodo più nero è stato tra il 2008 e il 2012 con 465 banche fallite, secondo i dati consultati da Askanews sul sito della Fdic (Federal Deposit Insurance Corporation). Nel 2013 i fallimenti sono scesi a 24,17 l'anno scorso e nei primi 10 mesi del 2015 sono solo 13. Sono le banche per le quali la Fdic garantisce l'assicurazione sui depositi dei correntisti che proprio nel 2008 (all'apice della crisi bancaria) è stata alzata da 100mila a 250mila dollari.
Per meglio comprendere la profondità della crisi, tra il 2000 e il 2007 c'erano stati solo 37 fallimenti bancari.

La grande crisi non ha risparmiato nemmeno il mondo cooperativo. Tra il 2008 e il 2015 sono sparite quasi 200 cooperative del credito. Proprio a causa dell'esplosione della crisi l'assicurazione sui depositi fino a 250mila dollari è stata estesa anche a questi istituti attraverso la National Credit Union Administration, una sorta di Fdic per il mondo cooperativo che conta oggi oltre 6mila realtà con attivi di quasi 1.200 miliardi di dollari.

La National Credit Union ha rilevato diverse banche cooperative a rischio default come la US Central (la più grande banca cooperativa americana salvata con un miliardo di dollari) e WesCorp e poi ha dovuto impegnare 80 miliardi di dollari per la copertura delle perdite sui depositi. Nonostante controlli e ispezioni anche le banche possono fallire. Come disse negli anni '80 il ceo della Eastern Airlines «il capitalismo senza il fallimento è come il cristianesimo senza l'inferno».

(con fonte Askanews)