28 marzo 2024
Aggiornato 20:30
Trump presidente

Trump e Yellen alla resa dei conti

Dopo la vittoria di The Donald la poltrona della prima donna a capo della banca centrale Usa vacilla. Tra il neo presidente americano e Janet Yellen, infatti, non corre buon sangue e la loro convivenza potrebbe rivelarsi molto difficile

NEW YORK – La vittoria di The Donald è un brutto colpo per la presidente della Federal Reserve, Janet Yellen, che si era spesa in favore della candidata democratica Hillary Clinton. Inoltre Trump la accusa di aver manipolato la politica monetaria per aiutare l'amministrazione Obama. Ecco perché la sua poltrona vacilla.

La poltrona di Yanet Yellen vacilla
Il governatore della Federal Reserve, Janet Yellen, non si dimetterà con l'arrivo alla Casa Bianca di Donald Trump. La vittoria shock del repubblicano alle elezioni presidenziali americane solleva comunque diverse domande sul futuro della prima donna a capo della banca centrale Usa e della sua politica monetaria, proprio ora che un rialzo dei tassi sembrava alle porte. La poltrona della presidente della Federal Reserve di fatto traballa perché tra lei e il neo 45esimo presidente degli Stati Uniti d'America non corre buon sangue. La Yellen si è resa «colpevole» di un endorsement neanche troppo mascherato nei confronti di Hillary Clinton.

Perché con The Donald non corre buon sangue
E Trump durante la sua campagna elettorale l'ha più volte attaccata, accusandola di essere politicizzata e di avere mantenuto il costo del denaro su livelli minimi per agevolare l'amministrazione di Barack Obama e quella che sembrava destinata a seguire, quella della sua rivale Hillary. L'ex segretario di Stato ha invece amaramente perso e ora le carte in tavola sono radicalmente cambiate. Il mercato esclude le dimissioni della Yellen e il mandato giungerà a termine solo nel febbraio 2018. Trader e gestori non credono nemmeno che Trump le chieda di lasciare il suo incarico. Cacciare la prima donna a capo della Fed non sarebbe facile.

E' probabile il rinvio del rialzo dei tassi
E oltretutto sarebbe una grave offesa verso quei democratici coi quali The Donald ha appena dichiarato, nel suo primo discorso presidenziale, di voler dialogare. Il suo mandato inizierebbe sotto pessimi auspici. Per questo, è più facile credere che i due cercheranno di convivere il più pacificamente possibile. E Trump potrebbe limitarsi a un rimpasto del board della Federal Reserve, in attesa della conclusione del mandato della presidente Yellen. Quasi certamente, però, la vittoria di The Donald «potrebbe bloccare i piani della Federale Reserve di un aumento dei tassi di interesse finché la stessa Fed non farà chiarezza sulla nuova amministrazione». E' quanto sostiene Guy de Blonay, gestore del fondo Jupiter Global Financials. Nel frattempo il dollaro e i mercati azionari potrebbero indebolirsi nel breve termine, mentre l'oro, lo yen e il franco svizzero si rafforzeranno considerato il loro ruolo tradizionale di rifugio sicuro in periodi di incertezza.