Fed, il discorso di Yellen a Jackson Hole: «Sono appropriati rialzi graduali»
La presidente della Federal Reserve, Janet Yellen, ha annunciato che le possibilità di un incremento dei tassi di interesse negli Stati Uniti “sono aumentate negli ultimi mesi”, ma non si è esposta rivelando la data del ritocco del costo del denaro
ROMA - A Jackson Hole, la località di montagna del Wyoming dove fino a domani è riunito il gotha della finanza mondiale, la presidente della Federal Reserve, Janet Yellen, ha preso la parola. Intorno alle 16 italiane ha tenuto il suo attesissimo discorso rivelando al mondo le prossime mosse della Fed in materia di politica monetaria. Ma non tutti i nodi sono stati sciolti.
Il discorso di Janet Yellen
Le possibilità di un incremento dei tassi di interesse negli Stati Uniti «sono aumentate negli ultimi mesi», ha annunciato a Jackson Hole la presidente della Federal Reserve, Janet Yellen. La crescita economica è stata sufficiente a generare significativi miglioramenti nel mercato del lavoro statunitense, ma non abbastanza da rendere meno «incerto l'outlook economico». Gli ultimi dati, infatti, mostrano che la crescita americana è stata ritoccata al ribasso nel secondo trimestre dell'anno.
L'economia americana rallenta
In particolare la flessione sembra dovuta all'ampio «calo delle scorte aziendali, una delle componenti più volatili del Pil, degli investimenti fissi residenziali e delle spese federali».Il tasso di crescita del Pil è stato abbassato a +1,1% dal +1,2% della lettura del mese scorso. Come avevamo già avuto modo di anticipare, permangono dunque delle insicurezze rilevanti sull'andamento dell'economia statunitense e, per questa ragione, la presidente Yellen non si è esposta rivelando la data di un possibile ritocco del costo del denaro.
Lo scontro tra i falchi e le colombe
Il Fomc, il comitato monetario della Federal Reserve, continua a ritenere che «un graduale aumento dei tassi di interesse sarà appropriato nel corso del tempo», ma al momento non dice di più. Janet Yellen si è limitata a sottolineare che il range di possibili ricadute di un incremento eventuale del costo del denaro«è abbastanza ampio». La Fed, in buona sostanza, vuole lasciare aperta ogni possibile opzione. Da un lato ci sono i falchi, come Dennis Lockhart, il governatore della Federal Reserve di Atlanta, per il quale una stretta sui tassi entro fine anno «sarebbe appropriata».
L'ultima stretta monetaria risale al dicembre 2015
Dall'altro le colombe, che preferirebbero aspettare ancora e consolidare gli strumenti a disposizione della banca centrale americana nel caso in cui si trovasse costretta ad affrontare una crisi improvvisa. Vale la pena ricordare che la Fed ha ritoccato il costo del denaro per la prima volta dal 2006 nel dicembre 2015. In quell'occasione i tassi - fermi su minimi storici dal dicembre 2008 - furono alzati di 25 punti base allo 0,25-0,5%. Da allora la banca centrale ha preferito un approccio attendista, complici le rinnovate preoccupazioni dalla Cina, le insicurezze legate all'andamento dell'economia statunitense e i timori per l'effetto Brexit.
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