Fed, la stretta di dicembre si avvicina. Il dado è tratto
Sono in molti a ritenere che ormai il rialzo dei tassi americani sia imminente, perché in gioco c'è la credibilità della Federal Reserve. Nessuna apocalisse ha seguito l'elezioni di Trump e il mercato vuole una stretta entro Natale
NEW YORK - A giudicare dalla reazione di Wall Street, i verbali della riunione della Federal Reserve che si è tenuta l'1 e 2 novembre scorsi non hanno affatto sorpreso. Gli indici americani hanno infatti continuato a viaggiare contrastati, come prima della pubblicazione di un documento che conferma quanto già il mercato si aspettava: un rialzo dei tassi di interesse nella riunione del 13 e 14 dicembre prossimi.
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Il rialzo dei tassi è imminente
Le cosiddette "minute", già di per sé poco eccitanti arrivando tre settimane dopo il meeting, lo sono state ancora di più dal momento che da allora il panorama dei mercati finanziari è totalmente cambiato. Il motivo? La vittoria, l'8 novembre scorso, di Donald Trump alle elezioni presidenziali americane. Le attese per una politica presumibilmente basata su tagli alle tasse e un piano infrastrutturale da mille miliardi di dollari hanno innescato un rally nell'azionario (Dow Jones e S&P 500 ieri hanno chiuso per la prima volta sopra quota 19.000 e 2.200) e un sell-off nel mercato dei Treasury.
Nessuna apocalisse dopo l'elezioni di Trump
Visto che l'esito shock dell'Election Day non è stato così allarmante come temuto per i mercati, la Fed non ha motivo di posticipare ulteriormente una stretta. E a riprova del fatto che l'istituto centrale guidato da Janet Yellen è indipendente dalla politica, le elezioni non sono state nemmeno citate nei verbali del meeting di inizio mese. In essi invece si legge che i membri del braccio di politica monetaria della banca centrale americana si sono trovati d'accordo nel sostenere che «potrebbe diventare ben appropriato alzare i tassi relativamente presto, sempre che i dati macroeconomici in arrivo forniscano ulteriori prove di un continuo progresso» verso gli obiettivi di piena occupazione e stabilità dei prezzi.
Il mercato vuole una stretta entro Natale
Alcuni partecipanti hanno fatto notare che «per preservare la credibilità [della Fed], un incremento [dei tassi] dovrebbe verificarsi nel prossimo meeting». Un riferimento più esplicito alla riunione di dicembre non poteva esserci. E sarebbe difficile per Yellen non stringere la cinghia. Almeno un pochino. D'altra parte, stando ai future sui Fed Funds, le probabilità di un aumento del costo del denaro viaggiano oltre il 95%. Come a dire che il mercato non vuole altro che una stretta come regalo di Natale. Poi tutti potranno godersi le feste.
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