Il Milan esce con un modestissimo pareggio dal Vigorito di Benevento e la consapevolezza di aver sprecato un’occasione clamorosa per il rilancio della squadra. Alla base l’errore da troppa paura del tecnico rossonero che ha tolto Suso per mettere Zapata. Nemmeno 10 mesi fa il Milan di Montella espugnava Bologna addirittura in 9 contro 11.
Il croato ex Milan e di proprietà del Chelsea è l’ultima idea dei biancocelesti per rinforzare la linea mediana a disposizione di Simone Inzaghi. Contatti con l’agente per avviare la trattativa
Si annuncia un’autentica rivoluzione in casa Milan. Ben 16 calciatori della vecchia rosa potrebbero non essere più ai nastri di partenza della prossima stagione, a cominciare dai difensori Zapata e Paletta, per finire agli attaccanti Bacca e Lapadula, passando per i centrocampisti Kucka e Bertolacci.
L’arrivo del centrocampista ivoriano dall’Atalanta va a colmare una lacuna pesante nella linea mediana di Montella. La giovane età unità al carisma dell’africano, potrebbe aver regalato ai rossoneri un colpo di altissimo livello
Malgrado un prestito secco che in teoria a fine stagione dovrebbe ricondurre il centrocampista croato al suo club d’appartenenza, il Chelsea, non è esclusa una sua permanenza a Milanello. Ecco per quali ragioni…
La società rossonera è attivissima in questi giorni sul mercato in entrata, con diversi sondaggi ma soprattutto con due-tre colpi che sembrerebbero in dirittura d’arrivo. Oltre al denaro messo a disposizione dalla cordata cinese però, si conta di ottenere ulteriore liquidità dai giocatori ormai ai margini del progetto rossonero.
Donnarumma a parte, la prestazione del Milan è addirittura mortificante. Tutti colpevoli, nessun escluso, primo fra tutti il tecnico Montella, sempre meno capace di tenere salde le redini della squadra.
In bilico tra Milano e Londra (sponda Chelsea), il centrocampista croato ha espresso il proprio desiderio di restare in rossonero. A questo punto toccherà a Fassone e Mirabelli convincere la dirigenza dei Blues con cui sono già in piedi dei discorsi per Cesc Fabregas.
In estate i rossoneri opereranno una piccola ma sostanziosa rivoluzione: addio a tanti calciatori poco utilizzati e fuori dal progetto tecnico di Montella
Partita oscena giocata dai rossoneri al cospetto di un Empoli appena appena decente. Inguardabile in difesa, praticamente inconsistente a centrocampo, nullo in attacco per colpa della giornata negativa di Suso e Deu. La conferma che senza gli spagnoli, il Milan in avanti non ha alternative all’altezza.
Subito sette casi spinosi per la nuova dirigenza rossonera in vista della prossima stagione. Si parte dal tecnico Montella e, passando dalle questioni Donnarumma, Suso, De Sciglio, Deulofeu, Pasalic, si finisce a Bacca, sempre più vicino ad una necessaria cessione a giugno. Ecco tutte le percentuali di permanenza al Milan.
Hanno fatto rumore le dichiarazioni dell’ad uscente del Milan a proposito di Suso, Deulofeu e Pasalic e del lavoro di scouting della dirigenza rossonera. Una polemica tanto pretestuosa quanto inutile, anche perchè due giocatori su tre, di quelli citati da Galliani, lasceranno Milanello tra appena due mesi.
Grazie al mezzo passo falso dell’Atalanta e alla sconfitta dell’Inter, la corsa all’Europa del Milan riacquista vigore. A farne le spese è il malcapitato Palermo che ne prende 4, ma avrebbero potuto essere molti di più. Merito soprattutto dei due geniali spagnoli Suso e Deulofeu.
Al cospetto della peggior difesa del campionato, il Milan sforna una delle più brutte prestazioni stagionali. Molle, indolente, quasi rassegnato, troppo brutto per essere vero. E alla fine il pareggio è il risultato più giusto.
Tutti pazzi per Mattia De Sciglio. Il terzino rossonero pare sempre più intenzionato a non rinnovare il proprio contratto con il Milan, scelta che lo pone nella condizione di dover essere ceduto già a giugno per non andar via a parametro 0. Sul terzino azzurro Juve, Roma, Napoli, Bayern e Chelsea, che l’asta abbia inizio. Ma resta un pizzico di amarezza per questo addio prematuro.
Nonostante i pochi soldi a disposizione e nonostante l’organico risicato, il calciomercato dei rossoneri si sta rivelando discreto. Ma non può bastare per tornare grandi.
Tantissime assenze fondamentale nel Milan che sabato sera affronterà il Genoa: dai tre squalificati Bacca, Romagnoli e Sosa agli infortunati di lungo corso Montolivo, Bonaventura, Abate e Suso. Montella nei guai.
Malgrado il recupero di Antonelli, l’allenatore del Milan ha provato a lungo Alessio Romagnoli sulla fascia sinistra, con Paletta e Zapata al centro. Una soluzione che consentirebbe di alzare De Sciglio e giocare con l’ormai celebre difesa a 3 e mezzo.
Il centrocampista croato, dopo un iniziale periodo di esclusione, si è ritagliato un posto da titolare diventando importantissimo per Montella. In estate la società rossonera dovrà discutere il suo futuro assieme al Chelsea
Tutto nel primo tempo: prima passa in vantaggio il Milan con Kucka, pareggio immediato di Kalinic e gol vittoria di Deulofeu alla mezz’ora. Nella ripresa il Milan arretra ma la Fiorentina non riesce mai a impensierire Donnarumma.
A pochi giorni dal delicatissimo match contro la Fiorentina, prendono forma le strategie del tecnico rossonero Montella: probabile il rientro di Bacca al centro dell’attacco, mentre sembrano certi i ritorni di Paletta e Kucka dopo le rispettive squalifiche.
A poco più di due settimane dal closing che consegnerà il Milan in mani cinesi, iniziano le grandi manovre per potenziare la squadra di Montella. In caso di probabile addio dei due prestiti secchi Pasalic e Delofeu, le due principali opzioni sono i laziali Keita e Milinkovic-Savic.
Partita a senso unico dominata in lungo e in largo dalla Lazio. I biancocelesti sciupano una decina di palle gol clamorose (23 tiri finali nello specchio della porta rossonera), merito anche dei soliti miracoli di Donnarumma. Poi il colpo di scena al minuto 84: invenzione di Suso in mezzo a tre avversari e gol meraviglioso che regala il pareggio al Milan.
Per ovviare al problema del gol, manifestatosi in maniera evidente nelle ultime 8 partite (appena 6 gol fatti), Montella pare aver deciso per un’autentica rivoluzione tecnico-tattica: bocciati i centravanti Bacca e Lapadula e spazio ad un tridente leggero composto da Ocampos, Deulofeu e Suso.
Il successo prezioso contro il Bologna porta in dote anche un prezioso insegnamento tattico che mister Montella dovrà elaborare con attenzione. È bastato rigenerare la versione difensiva e sparagnina del Milan, forzata dalla doppia espulsione, per rivedere tutto il meglio mostrato dalla squadra ad inizio stagione.
Con un nome così ("Dio l'ha fatto") non può che essere un predestinato. Semplicemente sontuosa la prestazione dell’attaccante spagnolo appena arrivato dall’Everton, condita da una traversa, scorribande continue in area avversaria e soprattutto l’assist vincente per Pasalic al minuto 89.
Le espulsioni di Paletta e Kucka costringono la squadra di Montella a giocare gran parte della partita in 9 contro 11. Malgrado tutto la squadra tiene, grazie a Donnarumma che fa miracoli e Deulofeu che inventa, e alla fine riesce a vincere con un gol di Pasalic al minuto 89.
Oggi più che mai l’argomento del giorno in casa Milan è la gestione dei tanti talenti di stanza a Milanello. In primis Donnarumma e Locatelli, ma il discorso può essere esteso anche a Romagnoli, Calabria, Suso, Pasalic etc. etc.
Giornata delicata in casa Milan. Da un lato le notizie dalla Finlandia sull’intervento a Bonaventura (stagione finita) che costringono Montella a trovare nuove risorse e nuove idee per la squadra; dall’altro la gestione dell’irrefrenabile Raiola, unico vero limite alla crescita definitiva di Gigio Donnarumma.
Classifica rivoltata come un guanto: fino alla 15^ giornata il Milan aveva addirittura 11 punti di vantaggio, oggi è costretto ad inseguire 5 punti dietro, anche se con una partita da recuperare. A fare la differenza gli importanti investimenti sul mercato dei nerazzurri e le scelte discutibili di Galliani.
Anche l’esterno offensivo argentino arriva al Milan in prestito oneroso secco, ricalcando il percorso già fatto da Pasalic e Delofeu. Per mister Montella una difficoltà in più: costruire un progetto con troppi calciatori che sicuramente a gennaio saranno altrove.
La premiata ditta, celebre per gli scambi studiati sotto l’ombrellone di Forte dei Marmi, è al lavoro per concludere quella che - con il closing alle porte - potrebbe essere la loro ultima operazione di mercato.
La sconfitta contro i partenopei rende più complicata la rincorsa rossonera al terzo posto utile per la Champions League. Il Napoli va a +7 (anche se il Milan ha da recuperare la partita contro il Bologna) ma ora l’imperativo è non mollare perchè la corsa all’Europa League non è così scontata.
La squadra di Montella parte male, va sotto 2-0 e addirittura rischia il tracollo sul rigore di Ljajic parato da Donnarumma. Nel finale di primo tempo e poi nella ripresa i rossoneri escono fuori e pareggiano prima con Bertolacci, l'inatteso protagonista del match, e poi Bacca su rigore.
Il Torino recuperara Iago Falque e cerca la vittoria interna contro il Milan che manca dal 2001-02. Montella dal canto suo perde i pezzi sulle fasce, schiera il giovane Calabria a sinistra e punta sul centrocampo baby formato da Pasalic, Locatelli e Bertolacci. In avanti Bonaventura accanto a Suso e Bacca.
La squadra di Montella strappa la vittoria contro il Cagliari proprio allo scadere, grazie ad un gol nato dalla nuova idea del tecnico rossonero: i due centravanti insieme con Lapdula che crea e Bacca che sigilla. Nel complesso però la prestazione rossonera è stata tutt’altro che esaltante.