16 aprile 2024
Aggiornato 22:00
Calcio

Milan: l’importanza di avere un portiere e la mancanza di un centravanti

La vittoria di Bologna ha evidenziato pregi e difetti, abbondanze e lacune della squadra di Montella

MILANO - Dalla trasferta di Bologna, chiusa con la rocambolesca vittoria in nove uomini grazie alla prodezza di Deulofeu e alla zampata sottomisura di Pasalic, il Milan esce rinfrancato, potenziato ma anche consapevole di essere tornato pienamente in corsa per un piazzamento nella prossima Coppa Uefa. I tifosi rossoneri (e ovviamente anche Vincenzo Montella) ricorderanno a lungo il successo del Dall’Ara, tenendo però ben presente che non è tutt’oro ciò che luccica; anche contro la formazione di Donadoni, infatti, il Milan ha mostrato lacune mentali, come ad esempio l’isterismo di alcuni uomini che hanno costretto la compagine di Montella in nove uomini, ma anche l’ormai atavica allergia di Carlos Bacca al gol e alla partecipazione al lavoro di squadra da parte del colombiano. Le cose migliori, infatti, il Milan le ha mostrate dopo l’uscita del numero 70 quando Deulofeu e Suso hanno potuto spaziare a loro piacimento nella metà campo avversaria e Pasalic si è gettato in area come il miglior Perrotta della vecchia Roma di Spalletti, risultando decisivo per la vittoria finale.

Soluzioni alternative

Forse, in questo momento in cui Bacca è appannato e anche Lapadula non vive un periodo brillantissimo, Montella potrebbe scegliere di adottare un 4-3-3 stile Napoli, ovvero senza prime punte, con Deulofeu o Ocampos ad alternarsi nel ruolo di centravanti di manovra, seppur nessuno dei due abbia caratteristiche da bomber. Un’idea che il tecnico milanista potrebbe tentare già da lunedì sera quando i rossoneri saranno ospiti della Lazio in un vero e proprio spareggio per l’Europa, nel quale, oltre agli attaccanti, andrà rivista anche la fase difensiva dove Paletta sarà squalificato, Romagnoli infortunato, costringendo così l’allenatore a schierare la poco sicura coppia Zapata-Gustavo Gomez che a Bologna si è ben disimpegnata ma che di garanzie generali ne fornisce poche. Chi, viceversa, è intoccabile e impareggiabile è Gianluigi Donnarumma: il portiere rossonero anche al Dall’Ara è risultato determinante con i due interventi su Krejci (l’uscita nel primo tempo e il riflesso felino nella ripresa) che hanno tenuto a galla il Milan dopo l’espulsione di Kucka. Il ruolo di Donnarumma è fondamentale, il quasi diciottenne di Castellammare di Stabia è un vero e proprio fuoriclasse, forse il 30% dell’1-0 di Bologna è merito suo, il Milan poteva colare a picco senza i suoi prodigi ed è invece tornato dall’Emilia con 3 punti che a fine stagione potrebbero rivelarsi pesantissimi nella corsa all’Europa. La nuova società rossonera dovrà capire, assieme al tecnico, come gestire l’attacco, ma soprattutto blindare questo portiere a lungo, a qualsiasi costo, la base per rifondare una squadra vincente.