19 aprile 2024
Aggiornato 22:30
Calcio - Serie A

Milan: l’ultima insensata polemica di Galliani

Hanno fatto rumore le dichiarazioni dell’ad uscente del Milan a proposito di Suso, Deulofeu e Pasalic e del lavoro di scouting della dirigenza rossonera. Una polemica tanto pretestuosa quanto inutile, anche perchè due giocatori su tre, di quelli citati da Galliani, lasceranno Milanello tra appena due mesi.

Deulofeu e Pasalic, oggetto della polemica di Galliani
Deulofeu e Pasalic, oggetto della polemica di Galliani Foto: ANSA

MILANO - Cerchiamo di metterci nei suoi panni. Non deve essere semplice vedersi sfilare da sotto il naso il giochino che gli ha consentito di governare il Milan e - in alcuni momenti - anche il mondo del calcio dall’alto del suo potere assoluto Lega Calcio, negli ultimi 31 anni di vita. Comprensibile quindi che la domenica che potrebbe costringere Adriano Galliani alla pensione forzata, l’esperto amministratore delegato rossonero si sia lasciato scappare una piccola polemicuccia che stona un tantino con il post gara euforico e sbrilluccicante di Milan-Palermo.

Un paragone che fa male
«Abbiamo fatto una grande partita. Il gol di Suso è un gioiello, così come quelli di Pasalic e Deulefeu. Tutti e tre mi sembra siano arrivati al Milan, anche se dicono che gli osservatori li hanno gli altri». La frecciatina di Galliani ai microfoni di Milan Tv arriva forte e chiara. Non deve essergli andato giù il paragone continuo delle ultime settimane con il meticoloso e certosino lavoro della futura dirigenza rossonera formata da Marco Fassone e Massimiliano Mirabelli. Loro si realmente sul campo, anzi sui campi di mezza Europa, ad osservare tutto il calcio che conta, fare analisi, approfondimenti, valutazioni - dal vivo - per poi prendere decisioni definitive. 

Metodologia da rivedere
Non esattamente lo stesso approccio metodologico al lavoro di scouting di Adriano Galliani, ereditato anche dal fido Rocco Maiorino, attuale direttore sportivo rossonero e anche lui mai visto su un campo di calcio che non fosse quello dove giocava il Milan. Per l’attuale task force di mercato rossonera la strategia operativa è semplice: chiacchiere al telefono con amici procuratori, dirigenti, presidenti, videocassette di sedicenti campioni e via col liscio in cerca dell’occasione più propizia. 

Colpo di fortuna
Ovvio, in questo modo il colpo di fortuna può arrivare, vedi Suso, ma se mettiamo sul piatto della bilancia le grandi intuizioni tipo quella dello spagnolo e i bluff ricoverati a Milanello nell’ultimo quinquennio, non c’è partita. Tra l’altro, e vale chiarirlo una volta per tutto, l’ex Liverpool e Almeria è stato consigliato a Galliani dal compianto Ernesto Bronzetti, non si tratta di una scoperta di Maiorino come la propaganda rossonera vuole continuare a farci credere.

Ciao ciao Deu e Pasa
Sbrodolarsi poi per i gol di Deulofeu e Pasalic, per carità due ottimi e preziosi calciatori a disposizione di Montella, ad oggi appare un esercizio tanto pericoloso quanto autolesionistico, visto che entrambi sono sbarcati a Milanello in prestito secco, senza alcuna opzione per un eventuale riscatto, e che quindi tutti e due sono destinati a salutare la combriccola già a giugno per andare a fare felici i dirigenti di Everton-Barcellona (nel caso di Gerard) e Chelsea.

Ciao Adriano
E allora consoliamoci con la promessa di Galliani, anche quella rilasciata ai microfoni amici di Milan Tv al termine di Milan-Palermo: «Se si concretizzerà il passaggio di proprietà, sabato vedrò il derby in tv». È quello che si augurano i tifosi rossoneri, così finalmente avranno modo di scoprire cosa possa voler dire contare su una dirigenza sveglia, giovane, intraprendente formata da osservatori competenti e capaci. Di Galliani e Maiorino, con tutto il rispetto, oggi sentiamo di poter fare tranquillamente a meno.