Luca Serafini: “Pasalic è un impiegato delle poste e non un calciatore”
Piovono critiche pesanti sul centrocampo del Milan dopo il pareggio rocambolesco di Torino
MILANO - Per alcuni il pareggio in casa del Torino è stato un punto conquistato per il Milan, per altri due punti persi, ma, al di là di dove ci si voglia schierare, il 2-2 dello stadio Comunale-Grande Torino ha evidenziato pregi e difetti della squadra di Montella, una compagine certamente in crescita ma forse non ancora pronta per traguardi troppo ambiziosi. Errori individuali vistosi, uniti poi ad una reazione feroce che dallo 0-2 ha portato al 2-2 finale che, con un minimo di cinismo in più sarebbe potuto diventare addirittura un 3-2. Il centrocampo di Montella, si sa, è numericamente e qualitativamente carente, ma ultimamente sta evidenziando qualche buco di troppo: Kucka è spesso a mezzo servizio, Locatelli sembra leggermente appannato, Bertolacci dà segni di miglioramento ma è appena rientrato dopo una lunga sosta, Bonaventura viene sballottato dalla mediana all’attacco e viceversa, finendo col capirci poco in entrambe le situazioni.
Organico incompleto
Molto più drastica la visione di Luca Serafini, noto giornalista della redazione sportiva di Mediaset, che a proposito della zona nevralgica del campo milanista afferma: «Il Milan gioca bene solo i secondi tempi, mentre nei primi 45 minuti è pessimo e commette errori individuali clamorosi. Il centrocampo poi è improponibile, zero qualità e zero dinamismo, Pasalic non sembra neanche un calciatore, credo sia un impiegato delle poste; non c’è niente da fare, la rosa del Milan è inadeguata». Serafini ha ragione, l’organico rossonero è tutt’altro che paragonabile a quello di Juventus, Roma e Napoli, ed ora anche l’Inter sta venendo fuori con calciatori in netta ripresa, eppure il lavoro di Montella è lì, mostra segni di miglioramento in ogni occasione: forse il terzo posto in campionato non arriverà, ma mantenendo in rosa i migliori calciatori e piazzando quei due o tre colpi rilevanti per regalare al tecnico maggiore qualità, esperienza e personalità, il Milan 2017-2018 potrà candidarsi ad un ruolo da protagonista, tanto in Italia quanto in Coppa Uefa.