I gol di Piatek e il teatro dell’assurdo
Il centravanti polacco del Milan è ancora a secco nel precampionato, ma le critiche nei suoi confronti appaiono alquanto eccessive
Il centravanti polacco del Milan è ancora a secco nel precampionato, ma le critiche nei suoi confronti appaiono alquanto eccessive
L' ex centravanti rossonero, oggi allenatore del Bologna, è carico e rabbioso in vista dello scontro con l'ex compagno Gattuso martedì prossimo
La sconfitta contro l’Inter, arrivata al termine di una partita non giocata dai rossoneri, ha riproposto il solito inquietante dubbio relativo al reale valore del tecnico.
Nella prima edizione del Trofeo Kopa, premio di France Football dedicato ai migliori Under 21 del mondo, solo due italiani contendono lo scettro al favoritissimo Mbappe.
I rossoneri di Gattuso guardano con ottimismo la stagione appena iniziata ed i motivi sono molteplici
Il ritorno del brasiliano al Milan ha scatenato le polemiche tra i tifosi rossoneri. In molti non l’hanno perdonato per il passaggio all’Inter nel 2010, dimenticando però tutto quello che accadde allora.
Il tracollo rossonero in Coppa Italia lancia inquietanti messaggi in vista del futuro
Il Venezia di Inzaghi vola in serie B e l'ex calciatore e tecnico del Milan potrebbe togliersi una soddisfazione eccezionale nella sua ancor giovane carriera di allenatore
Dopo qualche giorno di silenzio forzato l’ex presidente rossonero è tornato a parlare della sua creatura, e ancora una volta è venuto a galla la solita e stucchevole lamentela.
Il manager del Chelsea a giugno saluterà Stamford Bridge e lascerà la Premier League. In prima fila per accoglierlo con tutti gli onori il Milan e la Nazionale.
Il centrocampista argentino lascerà i rossoneri a gennaio: due le possibili destinazioni per il calciatore
Il neo allenatore ammette il suo sbaglio che ha deciso il pareggio subito dal Benevento al 95’, Fassone e Mirabelli invece non hanno capito quanto possa essere pericoloso aver promosso sulla panchina della prima squadra un allenatore che deve ancora fare tanta esperienza. Per un tecnico il Milan deve essere un punto d’arrivo, non di partenza.
Mentre Rino rivendica la competenza per sedersi con dignità sulla panchina rossonera, si fa strada il duplice rischio collegato alla scelta di Fassone e Mirabelli: da un lato il pericolo di bruciare l’ennesimo allenatore emergente, dall’altro privare i giovani della Primavera di un tecnico che stava facendo così bene.
L’esonero di Vincenzo Montella ha messo fine ad un inizio stagione troppo brutto per essere vero. La speranza dell’attuale dirigenza è che il cambio in panchina possa risollevare le sorti del Milan, ma il dato che emerge sulla questione allenatore è preoccupante: Gattuso è il settimo allenatore rossonero negli ultimi 4 anni.
Con la doppietta realizzata ieri sera in Europa League, il portoghese è diventato il capocannoniere assoluto del Milan in stagione e, dopo la stima di Cristiano Ronaldo, si è guadagnato anche i complimenti sinceri di Kakà. Merito di quel primo gol che ha ricordato tanto un capolavoro di cinismo e fiuto del gol firmato da Inzaghi in finale di Champions.
Sabato agrodolce per i due ex milanisti, di fronte in Ternana-Venezia, l'uno come portiere e l'altro come tecnico
L’ex difensore rossonero racconta qualche aneddoto circa il post 2012, le cessioni eccellenti e il saluto dei grandi vecchi. Da allora squadra e club non sono stati più gli stessi
Innegabili qualità tecnico-tattiche, ma le grandi virtù che l’ex difensore della Juve e il regista argentina potranno mettere a disposizione del giovane Milan di Montella sono di carattere umano: leadership, carisma, esperienza e confidenza con il successo.
Il difensore francese, svincolato da un anno, potrebbe rispondere positivamente alla chiamata dell’amico, ex compagno ed ex allenatore Filippo Inzaghi, ripartendo dal Veneto e dalla serie B
Il presidente Duka ha contattato il suo agente per il dopo Gianni De Biasi: cerca un profilo italiano per sostituire il ct dimessosi lo scorso 14 giugno
L'ex centrocampista rossonero dovrebbe essere il prossimo allenatore della squadra Primavera, nonostante diverse offerte provenienti dalla serie A e dalla serie B. Troppo forte il richiamo milanista?
La squadra ha festeggiato promozione e Coppa Italia in città, tra un giro in gondola e uno al Casinò. Il mister: «Speriamo che la Juve lasci la Coppa Italia alla Lazio...»
Diversi stati d’animo e risultati opposti per tre allenatori dal cuore rossonero, impegnati fra serie B e serie C
L’epopea rossonera degli ultimi 31 anni è stata caratterizzata da trionfi e successi grazie anche ai campioni acquistati dalla gestione che ha appena lasciato il club milanese
L’ex tecnico rossonero ha riportato il Venezia in serie B a dispetto dei santi e non ha risparmiato qualche piccolo veleno nei confronti della società milanista
Seedorf, Inzaghi, Mihajlovic, Brocchi ed ora Montella: l’Europa è una chimera per tutti gli allenatori rossoneri dell’ultimo quinquennio, segno che le cause dei disastri sono da ricercare altrove
Il gigante svedese è tornato a parlare del suo addio al Milan nel 2012. Lui amava i colori rossoneri e non avrebbe mai voluto andar via. La scelta fu solo di Berlusconi che in un colpo solo decise di mettere alla porta tutta la vecchia guardia del Milan.
Il vergognoso teatrino messo in scena dai protagonisti della vicenda closing mette seriamente a rischio la permanenza di Gigio in rossonero. Raiola lavora per portare via dal Milan il suo assistito e al momento le opzioni possibili per il suo futuro sono 3.
Il portiere del Milan oggi compie 18 anni ed è già al secondo campionato da titolare coi rossoneri e destinato ad una brillantissima carriera
Il tecnico rossonero è pronto a proseguire la sua avventura a Milanello, nata per caso e rivelatasi poi scelta indovinata
Società contro tecnico, un film già visto tante volte al Milan negli ultimi anni. Stavolta l’amministratore delegato uscente del club ammette candidamente la scelta politica - non tecnica - di tenere fuori Locatelli, dopo che mister Montella alla vigilia di Milan-Atalanta aveva affermato il contrario.
I tre ex tecnici rossoneri si stanno comportando benissimo con le rispettive nuove squadre, segno che le loro qualità non sono state ben comprese dalla disastrata società milanista
Fra gli allenatori professionisti della stagione 2016-2017 ci sono tanti ex rossoneri a guidare le varie formazioni, col sogno di sedersi un giorno sulla panchina di San Siro
L’ex bomber compie oggi 43 anni e si appresta a vivere una stagione da protagonista in serie C alla guida dell’ambizioso Venezia
Questa notte il Milan gioca l’ultima partita dell’International Champions Cup contro il Chelsea di Antonio Conte. Montella sembra intenzionato a dare spazio al giapponese al posto di Suso, schierare Bonaventura in mediana e puntare su Luiz Adriano al centro dell’attacco con Niang sulla sinistra.
Come se non bastassero i rifiuti in serie del francese alle poche squadre interessate a rilevare il suo cartellino, ecco l’ennesimo infortunio che di fatto blocca definitivamente una sua ipotetica cessione. E il mercato del Milan è sempre più fermo.
L’acquisto di Gianluca Lapadula praticamente ufficializza l’addio a Carlos Bacca, che si aggiunge agli altri rossoneri prossimi all’addio, Niang, Luiz Adriano e Menez, oltre a Balotelli e Boateng già giubilati. L’attacco del Milan così potrebbe essere definitivamente rivoluzionato.
Le strategie del mercato rossonero sono sempre più avvolte nella nebbia, ma esiste un’opzione che sta prendendo corpo: quella che prevede l’arrivo a Milano del tecnico ex Empoli Giampaolo e con lui il diesse Carli, Paredes e Saponara.
La doppia cavalcata trionfale dei due ex milanisti alla guida di Pescara e Pisa fa ancora più effetto se rapportata ai fallimenti in serie dei tecnici scelti da Berlusconi e Galliani per il Milan.
Mentre ad Arcore continuano le indagini conoscitive per scoprire chi sono i potenziali investitori interessati ad acquisire il Milan, esce fuori un altro nome per il club rossonero: si tratta del fondo immobiliare China Fortune Land Development. E intento dall’altra parte del Naviglio Thohir brucia i tempi e cede l’Inter al magnate Jindong di Sunin.
La trattativa che potrebbe portare alla cessione dell’Ac Milan ha subito una frenata. Silvio Berlusconi chiede garanzie e detta le sue condizioni. Ora tocca ai cinesi rispondere, ne va del buon esito dell’operazione.
Le conferenze stampa del neo allenatore del Milan sembrano ricalcare quelle dello scorso anno ai tempi di Pippo Inzaghi. Difendere l’indifendibile, ecco il motto a Milanello. Quanti rimpianti per Mihajlovic: anche con il serbo la squadra giocava male, ma almeno non c’era nessuno disposto a giustificarla.
Il giornalista di Mediaset critica la società rossonera per i tecnici a cui ha affidato la panchina degli ultimi anni
Quello che sembrava un atto di stima da parte del presidente del Milan nei confronti di Cristian Brocchi oggi assume la valenza di un tiro mancino: difficile infatti ipotizzare una conferma del tecnico anche l’anno prossimo e quindi, dopo Seedorf e Inzaghi, sarà il terzo giovane allenatore bruciato dall’ambizione berlusconiana.
Il passo del gambero dei rossoneri continua a esasperare i tifosi. Anche l’ennesimo cambio di panchina a Milanello sembra aver esaurito i suoi benefici effetti e, grazie anche a scelte tattiche non proprio all’avanguardia, il Milan si ritrova a fare i conti con una crisi irreversibile.
La grande epopea berlusconiana è iniziata proprio con un esonero. Toccò a Liedholm quasi trent’anni fa lasciare il posto ad un giovane Capello, chiamato a trainare il Milan in Europa a sei giornate dalla fine del campionato. Una storia piena di analogia con l’avventura di Brocchi appena iniziata.
Sempre più compatto il fronte anti-berlusconiano dopo la decisione cervellotica di sostituire Mihajlovic (a sei giornate dalla fine e con una finale di Coppa Italia da giocare) e sostituirlo con l’esordiente Brocchi. Da Salvini a Sacchi passando per la curva sud fino all'Associazione Piccoli Azionisti del Milan, il dissenso è totale.
Difficile tentare di dare una spiegazione all’ennesima decisione incomprensibile presa dal presidente rossonero: via Mihajlovic, promosso Brocchi dalla Primavera. Più che un tentativo di risollevare il Milan sembra un atto per affossarlo definitivamente. E il 94% dei tifosi boccia l’operazione.
La corsa alla panchina rossonera ha adesso un altro concorrente. Si tratta dell’attuale allenatore della Fiorentina Paulo Sousa, sempre più in rotta con la dirigenza viola. Secondo il grande ex Giovanni Galli, il tecnico portoghese avrebbe incontrato due club del nord, di cui uno lombardo.
Il testa a testa più avvincente di questo scorcio di stagione, quello tra Mihajlovic e Di Francesco per la panchina del Milan, potrebbe avere quale vincitore a sorpresa il classico terzo incomodo: Cristian Brocchi. L’attuale allenatore della Primavera rossonera, voluto fermamente dal presidente Berlusconi, è già in testa a tutti gli exit poll.