19 aprile 2024
Aggiornato 06:30
Calcio

Buon compleanno a Filippo Inzaghi, leggenda rossonera

L’ex bomber compie oggi 43 anni e si appresta a vivere una stagione da protagonista in serie C alla guida dell’ambizioso Venezia

VENEZIA - Quel gol contro il Novara del 13 maggio 2012 ha rappresentato l’ultimo acuto della carriera di Filippo Inzaghi: una rete sentita, voluta intensamente da un calciatore che alla maglia del Milan ha legato i successi e le soddisfazioni più grandi come atleta. Quel Milan-Novara 2-1, ultima giornata del campionato 2011-2012, ha coinciso con l’ultimo gol da protagonista di Filippo Inzaghi ma anche con l’ultima vittoria in serie A del vero Milan, del Milan competitivo, del Milan che lottava per vincere scudetti e coppe. Da allora sono iniziati i problemi per la squadra rossonera, sfaldata e smembrata da Silvio Berlusconi, relegata ormai a comparsa del campionato prima della cessione alla cordata cinese che dovrà dimostrare di saper realizzare quei sogni che i tifosi milanisti hanno ormai riposto da quattro anni.

Una vita per il gol

Filippo Inzaghi compie oggi 43 anni, è un uomo maturo, ha tolto gli scarpini e già da qualche stagione ha intrapreso la carriera di allenatore, prima nelle giovanili del Milan e poi per un anno alla guida della prima squadra rossonera: un’esperienza negativa, il tecnico piacentino ancora inesperto e mai supportato da quella stessa società che per undici anni lo aveva coccolato, spronato ed aspettato in quei momenti duri fra il 2004 e il 2007 quando sembrava che, infortunio dopo infortunio, la carriera di Inzaghi dovesse addirittura chiudersi alla soglia dei trent’anni come un altro storico numero 9 milanista, Marco Van Basten. Inzaghi ha invece vinto ogni sua battaglia, in campo e contro il destino: ha deciso con una doppietta la finale di Coppa dei Campioni del 2007 contro il Liverpool, ha deciso anche la finale della Coppa Intercontinentale nel dicembre successivo, ha segnato in ogni competizione Uefa a cui abbia partecipato, dalla Coppa delle Coppe alla Coppa Uefa, dalla Coppa Campioni alla Supercoppa Europea, passando anche per Intertoto ed Intercontinentale, oltre alle manifestazioni nazionali come serie A, serie B, serie C, Coppa Italia e Supercoppa Italiana. Di lui disse una volta Emiliano Mondonico, allenatore ai tempi dell’Inzaghi atalantino e capocannoniere della serie A nel campionato 1996-97: «Non è Inzaghi a vivere per il gol, è il gol a vivere per lui».

Milanista a vita

Filippo Inzaghi è ancora oggi uno dei calciatori più amati dai tifosi del Milan, attaccati alle sue esultanze smodate e all’amore sempre dimostrato per i colori rossoneri, a tal punto che nel 2012 ha preferito chiudere anzitempo la carriera invece di accettare la corte di Atalanta e Parma che gli proponevano un altro anno di contratto e il posto da titolare; ma Inzaghi non si sarebbe visto con addosso nessun’altra maglia se non quella del Milan, diventando allenatore del settore giovanile rossonero fino ad arrivare in prima squadra nell’estate del 2014 e vivere forse l’unica stagione negativa in rossonero, sbagliando scelte ma subendo umiliazioni e vessazioni da un ambiente che avrebbe invece dovuto proteggerlo, specialmente a fronte di un organico modesto e senza qualità. Inzaghi ha dimostrato anche allora signorilità e affetto verso il Milan: è stato cacciato a pedate e mediante un laconico e freddo comunicato della società, ma lui ha risposto con eleganza e gli occhi pieni di Milan: «Sarò sempre grato a questa società, sempre legato a questi colori, alla mia seconda pelle. Sarò milanista a vita». Oggi Filippo Inzaghi compie 43 anni, oggi Filippo Inzaghi allena il Venezia, ambiziosa compagine di serie C che punta alla promozione in B e al ritorno ai fasti di un tempo grazie ad una società straniera facoltosa; curiosamente lo stesso destino del Milan. Inzaghi si è gettato anima e corpo in quest’avventura, lottando e sgomitando come quando giocava. E chissà che un giorno, quando entrambe le parti saranno più esperte e navigate, i destini di Inzaghi e del Milan non possano ritrovarsi ancora e tornare a correre insieme verso quelle vittorie che oggi mancano tanto ad entrambi e ai tifosi rossoneri.