Boris Johnson trionfa: «E ora Brexit»
I conservatori del premier Boris Johnson in netto vantaggio con 364 seggi contro i 202 del Labour. Corbyn: «Non sarò leader Labour nelle prossime elezioni». Trump: «fantastica VITTORIA»
I conservatori del premier Boris Johnson in netto vantaggio con 364 seggi contro i 202 del Labour. Corbyn: «Non sarò leader Labour nelle prossime elezioni». Trump: «fantastica VITTORIA»
Gli ultimi sondaggi segnalano una contrazione delle intenzioni di voto per i conservatori e una ripresa del partito Laburista, ma tutto fa prevedere una vittoria dei Tories del premier uscente
Nel ultimo dibattito sulla Bbc prima delle elezioni scintille tra il Premier uscente e il leader Labour sulla Brexit e confronto su razzismo, sicurezza, Irlanda e sistema sanitario
Conservatori in testa con il 47% o il 41%. Laboristi fermi al 28%. Intanto Jeremy Corbyn ha dichiarato l'intenzione di rimanere neutrale in caso di un nuovo referendum sulla Brexit
Il sondaggio-lampo realizzato da YouGov al termine del confronto tra i leader del partito conservatore e laburista ha indicato un 51% a favore di Johnson contro il 49% per Corbyn
Il Premier: «Non si possono lanciare anatemi su tutti coloro che provengono da un determinato Paese». Intanto Corbyn promette internet gratis entro il 2030
Ma il DUP e i partiti di opposizione hanno intenzione di votare contro. Il che significa che deve convincere i ribelli laburisti, ex Tory e Brexiteers
Boris Johnson: «La mia Brexit o il voto». L'ultimo avvertimento ai Tory «ribelli». Laburisti: «Pronti al voto, ma i termini non li decide il Premier»
Il leader del Labour vorrebbe andare al Governo sfiduciando Johnson
Il Premier britannico ha teso nuovamente la mano ai Labour, dopo settimane di stallo nei negoziati, in una lettera pubblicata sul Mail on Sunday dopo la batosta elettorale subita alle amministrative
Il Labour che doveva essere cancellato vince e riduce a silenzio i teorici della terza via. Il voto della working class testimonia la volontà sempre più ampia di superare l'egemonia dell'economia finanziaria
Il risultato delle elezioni inglesi porta con sé 5 conseguenze sul piano politico, in un periodo particolarmente delicato perché è quello che condurrà il Regno Unito fuori dall'Ue
Il nuovo governo che si appresta a formare la premier britannica Theresa May con gli unionisti nordirlandesi del Dup, dopo aver perso la maggioranza parlamentare alle elezioni, guiderà il Paese fuori dall'Unione europea
Ci sono due anni per negoziare le innumerevoli complessità dell'uscita dall'Unione europea. Sia conservatori che laburisti sono d'accordo che la Brexit debba avvenire. Ma come?
Esultano Jeremy Corbyn e i laburisti dopo la consistente affermazione alle elezioni britanniche, in seguito alla quale hanno strappato ai tories di Theresa May una trentina di seggi in più rispetto alla precedente legislatura
Il leader laburista Jeremy Corbyn si è rivolto ai propri sostenitori dopo la forte affermazione ottenuta dal suo partito alle elezioni politiche britanniche, e ha chiesto le dimissioni di Theresa May
Pessime notizie per la premier Theresa May, che aveva indetto le elezioni proprio per ottenere un mandato forte per portare avanti i negoziati sulla Brexit con l'Ue. E che invece si ritrova oggi a non avere più la maggioranza
L'esito delle prime elezioni (anticipate) post-Brexit, seppur non definitivo, appare piuttosto chiaro: gli exit poll danno in vantaggio i conservatori, sì, ma Theresa May non avrebbe la maggioranza assoluta
Con un calcolo pragmatico la leader dei conservatori ha puntato a trasformare il dominio Tory nei sondaggi in una maggioranza altrettanto solida in Parlamento, dove il partito aveva un vantaggio di soli 17 seggi su 650. Ci riuscirà?
A 8 giorni dalle elezioni politiche nel Regno Unito, secondo gli ultimi sondaggi, il leader laburista Jeremy Corbyn risale la china, mettendo in seria difficoltà la premier Theresa May
Un ultimo sondaggio sulle elezioni britanniche del prossimo 8 giugno pubblicato oggi dal Times suggerisce che i conservatori della premier Theresa May potrebbero non raggiungere la maggioranza assoluta
Una fuga di notizie ha reso noto il manifesto messo a punto dal Labour party britannico in vista delle elezioni del prossimo giugno, che mette in dubbio anche la Brexit
L'ex leader del Partito Laburista sente di essere indispensabile. Smetterà di lavorare per Jp Morgan? Ovviamente no, probabilmente continuerà a farlo ma sotto mentite spoglie
L'annuncio a sorpresa del Primo ministro britannico Theresa May delle elezioni anticipate giunge in un momento in cui il Paese si trova ad affrontare una serie di sfide tutte legate a doppio filo alla Brexit
Per convalidare la convocazione dello scrutinio, la Primo ministro deve ottenere l'avallo dei due terzi del Parlamento. L'opposizione laburista ha in teoria il potere di bloccare l'iniziativa, ma il suo leader Jeremy Corbyn ha immediatamente «accolto favorevolmente» l'annuncio.
La premier britannica Theresa May ha annunciato la convocazione di elezioni anticipate il prossimo 8 giugno, per ottenere un mandato forte in vista dei difficili negoziati con Bruxelles sulla Brexit
Secondo un'indiscrezione della stampa inglese, Tony Blair, lo stesso che un rapporto accusò del caos iracheno del 2003, si sarebbe proposto come consigliere di Trump sul Medio Oriente
Prima luce verde alla Brexit. La Camera dei Comuni britannica ha approvato con 494 voti a favore e 122 contrari il disegno di legge che autorizza il Governo ad avviare il divorzio con l'Ue
L’Alta Corte britannica ha sancito che la Brexit votata dal popolo britannico necessita del via libera del parlamento di Westminster. Questo passaggio parlamentare è diventato l'incubo di Theresa May. Cosa accadrà? La previsione è fin troppo semplice
Pedro Sanchez, ex segretario del Psoe spagnolo, è stata l'ultima vittima (e artefice) del disastro delle sinistre europee. Che hanno sacrificato il «popolo» sull'altare di interessi ben diversi
Ultimi in ordine di tempo ma non di importanza sono il sindaco di Londra, Sadiq Khan, e la leader dei laburisti scozzesi, Kezia Dugdale: il loro messaggio è sostanzialmente il medesimo, ovvero l'impossibilità per Corbyn di vincere le prossime politiche, quale che sia il sostegno della base del partito.
L'ex primo ministro Tony Blair si è lanciato in un'appassionata difesa dell'intervento militare britannico in Iraq, nel 2003, dopo che un rapporto ufficiale lo ha dichiarato controproducente e mal concepito
A 13 anni dall'intervento britannico dell'Iraq, esce l'atteso rapporto della commissione d'inchiesta presieduta da John Chilicot. Che inchioda letteralmente l'allora primo ministro Tony Blair
L'affondo del presidente della Commissione Europea, Jean-Claude Juncker, non si è fatto attendere dopo le dimissioni a sorpresa di Nigel Farage e la "congiura" contro Boris Johnson
Politici, imprenditori, leader religiosi e rock star: tutti hanno detto la loro sul referendum sull'uscita della Gran Bretagna dalla Ue di giovedì prossimo. Qui facciamo qualche esempio
Il villaggio di Birstall è sotto shock per la morte della deputata laburista Jo Cox, brutalmente uccisa giovedì 16 giugno
Sulla lacerante campagna per il referendum britannico sulla Brexit è piombata la tragedia: una deputata laburista è stata uccisa per strada in pieno giorno a una settimana dal voto cruciale
Gli ultimi sondaggi diffusi dai media inglesi parlano di una decisa ascesa del fronte del pro-Brexit. Che sta conducendo una campagna sempre più convincente
Scende in campo l'ex premier Gordon Brown per convincere i laburisti a schierarsi contro la Brexit
A una ventina di giorni dal referendum sulla Brexit, le rilevazioni pubblicate dal Guardian danno il fronte anti-Ue in sorpasso su chi vuole rimanere in Europa
Il premier britannico David Cameron ha dichiarato che, se la Gran Bretagna uscisse dall'Ue, sarebbe a rischio la pace e la stabilità godute dall'Europa dopo le guerre mondiali
E' ufficiale: la City ha un primo cittadino musulmano. Si tratta di Sadiq Khan, 45 anni, due figli, avvocato, e proprio oggi ha conquistato un record: è il primo sindaco musulmano di una grande metropoli occidentale
Primo test elettorale superato per Corbyn, con la vittoria del suo candidato alle elezioni a Oldham. Un risultato positivo dopo la sconfitta incassata nel voto sull'intervento anti-Isis
«Non vi deluderemo»: è con un messaggio agli elettori che hanno portato il partito al trionfo alle elezioni di maggio che David Cameron ha dato il via al suo discorso all'annuale congresso dei Tories a Manchester in cui ha ribadito che non si ripresenterà da leader alle prossime elezioni
In principio fu Alexis Tsipras con la greca Syriza, poi Pablo Iglesias con lo spagnolo Podemos. Ora, a spiccare sulle ceneri delle socialdemocrazie europee, è Jeremy Corbyn, il nuovo leader di «rottura» del Labour
Dopo la schiacciante vittoria alle primarie per la guida del partito laburista britannico, Jeremy Corbyn ha varato il suo nuovo governo ombra scegliendo per il posto chiave di cancelliere dello Scacchiere ombra, responsabile delle finanze, un suo vecchio amico, John McDonnell, una figura di estrema sinistra che ha già sollevato i mugugni di una parte del partito.
Il neo-eletto leader del partito Labour, in un intervento pubblicato oggi in Italia da la Repubblica, sostiene che la sua elezione «più di ogni altra cosa, ha dimostrato che milioni di persone vogliono un'alternativa reale, e non che le cose proseguano come al solito, sia dentro sia fuori dal Partito laburista».
Largamente favorito alla vigilia, è stato eletto alle primarie di oggi con il 59,5% delle preferenze dei 422.664 elettori, superando i suoi tre rivali Andy Burnham, Yvette Cooper e Liz Kendall.
Jeremy Corbyn nei sondaggi è sempre stato dato in testa. A 66 anni è il nuovo che avanza, l'astro nascente della sinistra britannica
La corsa per le primarie dei Labour in Gran Bretagna è agli sgoccioli. Si vota fino a mezzogiorno di oggi e nei sondaggi è dato sempre in testa Jeremy Corbyn, anche se le ultime indicazioni e i titoli di alcuni quotidiani insinuano il dubbio di un possibile flop in dirittura di arrivo