E ora Juncker deride «i tristi eroi della Brexit»
L'affondo del presidente della Commissione Europea, Jean-Claude Juncker, non si è fatto attendere dopo le dimissioni a sorpresa di Nigel Farage e la "congiura" contro Boris Johnson
ROMA - La resa dei conti. Il presidente della Commissione Europea, Jean-Claude Juncker, ha deriso «i tristi eroi della Brexit», prima «raggianti» e oggi dimissionari o silurati nelle loro ambizioni politiche, in un intervento all'Europarlamento.
L'affondo di Juncker
«Vorrei giusto far notare che gli orgogliosi eroi della Brexit della settimana scorsa oggi sono i tristi eroi della Brexit». Così ha esordito Jean-Claude Juncker davanti al Parlamento europeo riunito in sessione plenaria a Strasburgo. «Johnson e Farage sono dei nazionalisti di retroguardia. I patrioti non si dimettono quando le cose si mettono male, rimangono al loro posti», ha commentato il presidente della Commissione Europea fra gli applausi dei deputati a Strasburgo.
Le dimissioni di Farage
E Juncker non è stato l'unico a scagliarsi contro i politici responsabili della Brexit. Il capo degli eurodeputati liberali, l'olandese Guy Verhofstadt, ha rincarato la dose: «I sostenitori della Brexit mi fanno pensare ai topi che abbandonano la nave». Nigel Farage ha infatti annunciato ieri a sorpresa le proprie dimissioni dalla guida dell'Ukip - ma non dal Parlamento europeo -, affermando di voler «riprendersi la sua vita» dopo aver «compiuto la sua missione» per il Regno Unito.
La congiura contro Johnson
Dopo l'annuncio delle dimissioni del premier Cameron, l'ex sindaco di Lonhdra Boris Johnson invece è stato vittima di una congiura interna al partito Conservatore, che di fatto gli ha impedito di correre per la guida dei Tories, e dunque del governo: silurato dal teorico alleato e ministro della Giustizia Michael Gove, a sua volta ha appoggiato la candidatura della titolare degli Interni, Theresa May, annullando di fatto le possibilità dell'ex «complice» nella Brexit di succedere a Cameron.
(con fonte Afp)
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