Centrosinistra
Il deputato di Articolo Uno spiega ai nostri microfoni i veri motivi del «no» all'alleanza con i democratici: «Ci accusano di voler far fuori Renzi? Ma se lui è già stato battuto...»
Governo Gentiloni
Alfredo D'Attorre: «Se su una questione così dirimente di democrazia e di regole è chiaro che le strade si separano definitivamente»
Centrosinistra
L'ex sindaco di Milano: «Abbiamo fatto un importante passo avanti. Incontro utile, propositivo. C'è consonanza di opinioni, obiettivi e percorso»
Legge elettorale
Pd, Lega e Forza Italia stanno lavorando a una intesa, il M5s si sfila: “Stanno cercando di scrivere una legge contro il Movimento Cinque Stelle”
Governo Gentiloni
Il ministro del Lavoro ha negato di voler andare al voto al più presto, per scongiurare i referendum della Cgil sul Jobs act, e ha spiegato di essere stato «strumentalizzato» quando nei giorni scorsi ha dichiarato il contrario
Commenti dal Pd sulla nascita del nuovo gruppo
Se c'è una sola cosa su l'ex segretario, il Premier e la maggior parte del Pd è d'accordo, è che fuori dal Partito democratico non c'è spazio per nuove formazioni di centrosinistra.
«Il partito è ormai l'ufficio stampa di Renzi»
I parlamentari che hanno detto addio al Partito Democratico insieme a Sinistra Ecologia e Libertà battezzeranno sabato al Teatro Quirino la nascita di un nuovo soggetto politico di centrosinistra alternativo a Renzi.
Maggioranza
Il deputato della minoranza del Partito Democratico al Corriere della Sera: «Non credo sarà l'unico. Con un voto contrario uscirò dal partito»
Scaricabarile governativo
Perfino i turbo-renziani si accodano alla nostra richiesta di dimissioni. Ma, ovviamente, è l'ennesima presa in giro: vorrebbero farci credere che la colpa di tutto sia della scalcagnata minoranza del Partito democratico
Le scuse del premier
Matteo sostiene di avere mediato troppo e di voler tornare il vecchio rottamatore. Ma non ci riuscirà, perché ormai gli italiani hanno scoperto il suo bluff: troppe promesse fatte, nessuna mantenuta. Proprio come gli altri politici
Legge elettorale
Dopo la blindatura del testo già approvato dal Senato con i tre voti di fiducia della scorsa settimana, dalle 12 l'aula della Camera è in seduta permanente da mezzogiorno per undici ore filate fino al voto finale. Che, se nessuno chiederà la votazione segreta, sarà palese.
Per le opposizioni il premier come Mussolini. Quanti Ciano nel Pd?
Il governo si avvia verso un verdetto da 25 luglio del ’43? Alcuni deputati del Partito Democratico, come D’Attorre e Civati lo auspicano apertamente. Mentre Vendola e Brunetta, finalmente a braccetto, concordano: “La fiducia sull’’Italicum è squadrismo fascista.”
Minoranza Pd su legge elettorale
«E' un fatto senza precedenti. Credo che Renzi stia perdendo la misura». Così il membro della minoranza Pd, Alfredo D'Attorre risponde così all'ipotesi di fiducia sulla legge elettorale. Scegliere la fiducia «incompatibile con il Pd. E sarebbe incompatibile con i nostri valori. Una scelta che lascerebbe una macchia indelebile sulla nostra pelle».
Speranza rinvia la riunione dem
Roberto Speranza ha deciso, ieri sera, di rinviare la riunione di Area riformista che era prevista per oggi. Intanto gli esponenti della minoranza dem sono divisi sulla fiducia, e anche l'escalation Letta-Prodi non convince del tutto.
Il deputato dem sfida il premier
Inizieranno domani alle 10, a quanto si apprende, le votazioni degli emendamenti presentati all'Italicum in commissione Affari costituzionali alla Camera. Ne frattempo piovono le critiche sulle scelte politiche del premier, Matteo Renzi.
Il premier sulla legge elettorale
Fonti di Palazzo Chigi ribadiscono che la posizione del Presidente del Consiglio sulle riforme è quella chiaramente espressa nel discorso al gruppo del Pd e ribadita con nettezza ieri a Georgetown: e cioè che non si torna indietro, che la legge elettorale va approvata come è uscita dal Senato e che nessuno può bloccare le riforme.
minoranza Pd su legge elettorale
L'esponente della minoranza del Pd Pippo Civati risponde, dal suo blog, all'apertura del presidente del Consiglio, Matteo Renzi, a modifiche del ddl riforme costituzionali affermando che se si può cambiare tutto come dice Renzi «e se finora abbiamo scherzato, si faccia il Senato elettivo e si torni al Mattarellum, con il doppio turno di collegio».
Legge elettorale
Il testo frutto di lungo lavoro ascoltando tutte le anime ed è per questo che va approvato. Da Debora Serracchiani a Lorenzo Guerini, la maggioranza del Pd crede nel testo della legge elettorale ed è disposto ad arrivare alla fiducia se la minoranza si mostrerà inamovibile. Intanto Fassina e D'Attorre contestano: inammissibile ricatto.
Minoranza dem su legge elettorale
Il deputato bersaniano Alfredo D'Attore, in riferimento alla legge elettorale, ha affermato che «se non ci saranno novità, oggi alla riunione dei gruppi tutta la minoranza credo voterà contro la relazione di Renzi». L'ipotesi fiducia risulta inaccettabile: «grave anche solo il fatto che se ne parli».
Il Ministro Boschi chiude sull'appello dei riformisti
L'appello di Area riformista non convince Matteo Renzi, quell'invito a rimettere mano alla riforma elettorale sembra cadere nel nulla e, del resto, gli stessi promotori dell'iniziativa non si aspettavano una risposta positiva. La minoranza Pd è a un bivio, e una delle due strade potrebbe portare a un vicolo cieco.
Il premier assicura di poter andare avanti anche senza Fi
Il fronte contro l'Italicum, ora che il Patto del Nazareno è stato sciolto, potrebbe mettere paura a Matteo Renzi, che però dichiara spavaldamente di avere tutti i voti necessari per andare avanti con le riforme. E' un bluff o i voti ci sono veramente?
I dissidenti Dem attaccano il premier sul salva-Silvio
La spaccatura all'interno del partito di maggioranza sembra sempre più impossibile da rimarginare e Matteo Renzi fa la voce grossa: «Non mi faccio dettare l'agenda da voi», afferma, rivolgendosi alla minoranza Dem. Da Civati&Co. l'attacco ai fedelissimi del premier: troppi rapporti con Forza Italia, «abbiamo Verdini in casa».
Civati&Co. votano con M5S e Lega
Il senatore Mario Morgoni, componente della Direzione Pd, commenta la votazione in commissione Affari costituzionali della Camera dove il governo Renzi è stato battuto su due emendamenti alla riforma costituzionale: «All'opera una strana alleanza Pd, grillini e leghisti».
Gli anti-renziani non hanno votato il provvedimento
Sono 40 i deputati del Pd che non hanno partecipato al voto sul Jobs act alla Camera. I firmatari del documento critico invece sono stati 29, tra gli assenti anche Enrico Letta. Pippo Civati e Luca Pastorino hanno invece votato contro.
Bersani ci ripensa
La seduta tornerà a riunirsi alle 16. Dopo che, per la quarta volta, è stata sospesa per mancanza di numeri. Proprio nel giorno in cui, a Palazzo Chigi, si sta per votare la fiducia al governo nulla può dirsi scontato: anche se il premier, Matteo Renzi, ostenta sicurezza affermando di «non temere agguati».
Direzione Pd
Oggi, alle 14.30 è iniziata la riunione della direzione del Pd. Il clima, dopo l'ultima vittoria elettorale, sembra più rilassato e disteso. Ma le riforme del governo sono ancora tutte da realizzare, e il Pd rischia di spaccarsi in due davanti al totem dell'art.18. Ecco le prime voci dei dem.