Shale Oil Usa
Nonostante gli scambi ridotti delle festività natalizie, non si arresta l'impennata dell'oro nero. Dall'accordo OPEC il prezzo del greggio non ha fatto che salire. Ma quanto durerà?
Produzione in crescita per Eni
Il Cane a sei zampe ha raggiunto un record storico. Nel 2017 produrrà 1 milione e 840mila barili al giorno. Secondo i dati forniti dall'Ad Claudio Descalzi, in meno di tre anni, la produzione è cresciuta del 15%
Dopo l'accordo OPEC sulla stretta
Sui mercati si sta assistendo a una nuova impennata dei prezzi del greggio. Il Brent ha quasi raggiunto i 58 dollari al barile dopo l'intesa tra i paesi Opec e gli altri produttori di petrolio raggiunta sabato scorso. Rimuoveranno il 2% della produzione
Trovato l'accordo
Le Russia e una cospicua pattuglia di altri produttori indipendenti hanno infatti accettato, durante un vertice a Vienna, di unire le forze alla manovra decisa dall'Opec due settimane fa. Si tratterà del primo taglio globale da 15 anni a questa parte.
Eni accelera sulle rinnovabili
Eni ha firmato l’accordo sulle rinnovabili con la compagnia di stato Entreprise Tunisienne d'Activités Pétrolières, sotto il patrocinio del Ministero dell'Energia delle Miniere e delle Energie Rinnovabili tunisino. E il titolo vola a Piazza Affari
Accordo OPEC
L’accordo OPEC fa felici soprattutto i produttori di shale oil, che corrono a Wall Street. La produzione di petrolio non convenzionale torna a essere competitiva con l'aumento del prezzo del greggio. Ma la tenuta dell'accordo non è scontata
Energia
L'Ad del cane a sei zampe, Claudio Descalzi, ha annunciato che Eni vuole scendere al 50% nella concessione di Shorouk e che l'accordo sul giacimento in Mozambico è ormai maturo
Putin è disponibile a contenere la produzione
La Russia di Vladimir Putin tifa per l'accordo sul congelamento della produzione petrolifera tra i Paesi Opec. Nonostante le resistenze di alcuni, in primis dell'Iraq
La geopolitica della Finanza
Il reame wahabita, in crisi economica nonostante le esportazioni record di petrolio degli ultimi anni ha deciso di emettere titoli di stato per 17,5 miliardi. Le entrate fiscali derivanti dal petrolio sono state pari all’85% del totale nel 2014
Putin vola in Turchia
Il presidente russo Vladimir Putin, a margine del World Energy Congress di Istanbul, si è incontrato con l'omologo turco Recep Tayyip Erdogan e i due leader hanno affrontato alcuni nodi cruciali della relazione russo-turca
La nuova mossa di Putin
Il presidente russo Vladimir Putin, a Istanbul per il World Energy Congress, ha annunciato che Mosca è pronta a unirsi alle manovre annunciate dell'Opec per ridurre la produzione di petrolio
L'ultimo summit dell'attuale presidente Usa
Il G20 cinese ha fotografato impietosamente alcuni degli insuccessi dell'amministrazione Obama: l'incapacità di trovare un accordo sulla Siria con Mosca e la 'rinascita' della grande Russia di Putin
Mercato delle materie prime
Possibile l'arrivo a Mosca del tandem venezuelano Rodriguez-Del Pino, che già ha visitato l'Iran, il Qatar, l'India, l'Oman e l'Arabia Saudita dopo che ai primi di agosto, il presidente Nicolas Maduro ha esortato tutti i player del mercato petrolifero a lavorare sul bilanciamento del prezzo di un barile di petrolio a 70 dollari.
Scetticismo in vista dell'incontro informale OPEC in Algeria
Gli investitori non sanno se brindare all'inatteso calo delle scorte settimanali americane o se temere l'ipotesi di un aumento della produzione in Arabia Saudita, dove già a luglio aveva raggiunto livelli record andando così ad aumentare scorte mondiali in eccesso.
opec
Dai centri studi di istituzioni finanziarie private e internazionli si sono moltiplicate le revisioni sulle stime, stavolta al rialzo
Nuovo fallimento al vertice Opec di oggi
Dal vertice Opec di oggi è giunta l'ennesima brutta notizia: nessun accordo raggiunto sul possibile congelamento della produzione di petrolio per fronteggiare la caduta dei prezzi. Non è la prima crisi del genere, ma oggi pare particolarmente difficile da risolvere: perché danneggia tutti (Europa compresa), e nessuno pare disposto a fare un passo indietro per ripristinare l'equilibrio
Intervista al Messaggero
L'Amministratore Delegato dell'ENI: «Questa situazione durerà fino a quando il crollo degli investimenti non avrà fatto scattare una vera scarsità di offerta. In quel frangente il prezzo del petrolio potrebbe schizzare verso l'alto e poi stabilizzarsi sui 70-80 dollari».
Il mercato non ci crede
La doccia fredda che ha definitivamente spento la fiammata dei prezzi è arrivata quando, poco dopo, Teheran ha messo le mani avanti, proclamando tramite il suo ministro del petrolio Bijan Namdar Zanganeh: «Non rinunceremo alle nostre quote».
Mercato del petrolio
Nel frattempo i prezzi dell'oro nero sono ricaduti sotto la soglia psicologica dei 30 dollari, dopo che il paese capofila del Cartello, l'Arabia Saudita ha chiarito che non intende ridurre gli investimenti su nuova produzione.
Mercato delle materie prime
Al Nymex la materia prima mette a segno il secondo anno di fila in calo per la prima volta dal 1998. Attualmente molti membri dell'OPEC così come gli analisti sono preoccupati dall'eccesso di scorte in giro per il mondo, tanto più che l'Iran si prepara a esportare il suo greggio non appena le sanzioni imposte dall'Occidente verranno rimosse.
Il rally di Trump
L'azionariato americano ha ripreso quota nelle ultime sedute del 2016 e ha registrato un incremento di circa il 14%. Il merito è anche dell'effetto Trump e delle aspettative del mercato per il 2017
Mercato delle materie prime
Secondo Goldman Sachs è possibile che il barile finisca a 20 dollari nel corso dell'anno che si sta per aprire. Altri osservatori invece ritengono che si sia giunti vicino a valori che innescherebbero acquisti speculativi, con effetti di rimbalzo sui prezzi.
Materie prime
Una situazione che non si è minimamente risolta con l'ultimo vertice dell'Opec, al quale i Paesi esportatori sono nuovamente apparsi divisi e incapaci di dotarsi di una strategia comune volta a contrastare la debolezza dei prezzi.
Si accentua la risposta di mercato a persistente inazione Opec
Se possibile, dall'ultimo vertice che si è tenuto a Vienna, dove ha sede il quartier generale dell'Organizzazione, i Paesi Opec sono apparsi ancor più divisi. E questo ha fatto del tutto svanire le ipotesi di manovre restrittive sulla produzione che invece erano lievitate nelle sedute precedenti.
Cala il prezzo
Lo hanno annunciato diversi esponenti del cartello degli esportatori, al termine del vertice a Vienna. Il presidente, il nigeriano Emmanuel Ibe Kachikwu, ha spiegato che è stata ritenuta adeguata l'attuale posizione attendista.
Improbabile che al vertice Opec di venerdì si trovi un accordo
Energy Intelligence, una pubblicazione specialistica citata dal Financial Times, riporta che Riad appoggerebbe un taglio coordinato della produzione pari a 1 milione di barili al giorno per il 2016, l'equivalente di appena l'1% dell'offerta globale di oro nero.
Effetti secondari del calo del petrolio
Lo ha affermato il ministro dell'Economia, Pier Carlo Padoan, intervenedo al congresso della Legacoop: «Con l'aria che tira è molto importante». La conferma dell'Unione Petrolifera: «Per ogni 20 dollari in meno del prezzo del petrolio su base annua il Pil italiano ottiene un effetto positivo di circa mezzo punto percentuale».
Il rebus petrolio
Ill Ministro del petrolio saudita: «Vedo impossibile che noi o l'Opec intraprendiamo qualsivoglia misura che condurrebbe ad una riduzione delle nostre quote di mercato e a un aumento di quelle altrui». Intanto il Brent torna sopra i 62 dollari mentre la Chevron abbandona piani per trivellazioni in Artico canadese.
Mercato delle materie prime
Il prezzo del petrolio è di nuovo sceso al di sotto del livello minimo storico. Stando agli esperti il suo prezzo toccherà ben presto il fondo per iniziare poi una risalita.
Per la Lega una bolletta più bassa non basta alla ripresa
Al DiariodelWeb.it, il responsabile economico della Lega Nord Claudio Borghi parla dell'attuale vertiginoso calo dei prezzi del petrolio, causato, in primis, dal nuovo preminente ruolo da produttore assunto dagli USA. E delle sue conseguenze a livello nazionale e internazionale.
L'ex Sottosegretario all'Economia parla di petrolio
Il calo vertiginoso del prezzo del greggio può diventare una variabile strategica per far ripartire l'economia nazionale. Ma tutto dipenderà dalle capacità del governo Renzi di riuscire a cogliere e sfruttare quest'occasione: ecco l'intervista rilasciata dall'ex Sottosegretario all'Economia per i lettori di Diariodelweb.
Per l'economista non sono buone le prospettive per l'Italia
Il Professor Roberto Schiattarella insegna Politica Economica all'Università di Camerino, promuove seminari e conferenze sui grandi temi dell'Economia Internazionale ed è stato allievo di Federico Caffé. Ha rilasciato un'intervista a DiariodelWeb.it, per spiegarci quali saranno le conseguenze della caduta del prezzo del petrolio. E cosa devono aspettarsi gli italiani.
Vertice OPEN
Secondo ripetute ricostruzioni di stampa, i Paesi si sono lacerati in una guerra reciproca in difesa delle rispettive quote. In particolare l'Arabia Saudita, primo produttore globale, si sarebbe rifiutata di perdere qualsivoglia percentuale a favore di paesi come l'Iran.
Opec: salta l'accordo a Vienna
Il ministro del petrolio del Kuwait riferisce il mancato accordo su una riduzione dell'offerta in risposta alle recenti cadute della quotazioni. Nel frattempo, i titoli cadono a precipizio, mentre continua la guerra intestina tra i produttori, combattuta a colpi di ribassi dei prezzi: oggi, nuovo minimo pluriennale a 70 dollari
Vigilia del vertice OPEC a Vienna
Solitamente il cartello dei produttori reagisce ai cali marcati dei prezzi aggiustando l'offerta, con strette ai rubinetti che evitano un eccessivo affossarsi delle quotazioni. Tuttavia da mesi, secondo numerose ricostruzioni di stampa, gli Stati Opec sono in lotta tra loro stessi per difendere le rispettive quote di mercato.
Materie prime
Restano indeboliti i prezzi petroliferi, con il barile di Brent sotto i 79 dollari alla vigilia di un vertice dell'Opec preceduto da settimane di ricostruzioni sulle divisioni che separano gli Stati esportatori di greggio.
Materie prime
Russia e OPEC potrebbero ridurre la produzione di petrolio al fine di stabilizzare le quotazioni mondiali dell’oro nero. I colloqui di Mosca con il cartello sono già in corso.
Il vertice OPEC a Vienna
Sale a 30 milioni di barili al giorno, riferisce il Venezuela. E per la prima volta dopo molti anni la quota di produzione ufficiale del cartello degli esportatori di oro nero include l'Iraq, che finora veniva escluso dal valore di riferimento. Tripoli: puntiamo a 2 milioni di barili al giorno