Petrolio, Putin appoggia l'Opec: ridurre la produzione per riequilibrare il mercato
Il presidente russo Vladimir Putin, a Istanbul per il World Energy Congress, ha annunciato che Mosca è pronta a unirsi alle manovre annunciate dell'Opec per ridurre la produzione di petrolio
ISTANBUL - Continua l'offensiva a tutto campo della Russia. Il presidente russo Vladimir Putin, a Istanbul per il World Energy Congress, ha annunciato che Mosca è pronta a unirsi alle manovre annunciate dell'Opec per ridurre la produzione di petrolio. "Data l'attuale situazione, riteniamo che un congelamento o una riduzione della produzione di petrolio sia il solo modo di preservare la stabilità del settore energetico e accelerare un riequilibrio del mercato. La Russia, dal canto suo, è pronta a partecipare alle misure per limitare la produzione" ha detto Putin (LEGGI ANCHE "Petrolio, storico taglio alla produzione. Risultato? Benzina a 1,65 euro al litro e riscaldamento +8%").
Via libera all'accordo Turkish Stream?
Nel quadro della strategia globale di Mosca, il ministro dell'Energia russo Alexander Novak non ha escluso il via libera sull'accordo relativo al progetto di gasdotto Turkish Stream, tra la Russia e la Turchia. Putin, a margine del World Energy Congress di Istanbul, si incontrerà infatti con l'omologo turco Recep Erdogan e il presidente del Venezuela Nicolas Maduro. Con Erdogan il leader del Cremlino discuterà le questioni relative alla normalizzazione delle relazioni russo-turche, dopo la drammatica crisi seguita all'abbattimento da parte di Ankara di un caccia russo sui cieli della Siria, e le rispettive posizioni su strategiche questioni regionali e globali, a partire dalla situazione in Siria (LEGGI ANCHE "Putin prepara lo scacco matto (energetico) all'Ue").
La questione dei prezzi
Il dinamismo della politica estera ed economica russa riguarda anche la partita petrolifera, al centro del colloquio con Maduro che ha corteggiato il leader del Cremlino per mesi. Sullo sfondo del congresso di Istanbul c'è infatti anche la questione dei prezzi e gli accordi preliminari di Algeri in cui è stato raggiunto un accordo Opec per tagliare la produzione di 750mila barili al giorno. La Russia non appartiene all'organizzazione dei paesi produttori di petrolio, ma è interessata a una riduzione della produzione per rialzare i prezzi del barile e rafforzare il rublo (LEGGI ANCHE "Petrolio, chi vince e chi perde con il cartello tra Russia, Arabia Saudita e Iran").
(Immagini Afp)
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