ENI cede il 45% della concessione Nour in Egitto a Mubadala e BP
Eni detiene ora una quota del 40%, BP del 25%, Mubadala Petroleum del 20% e Tharwa Petroleum Company il restante 15%
Eni detiene ora una quota del 40%, BP del 25%, Mubadala Petroleum del 20% e Tharwa Petroleum Company il restante 15%
Un oleodotto che collega i campi petroliferi della compagnia al-Waha al terminal di El Sider è stato colpito da un'esplosione. Chi è il mandante?
Sei paesi, tutti campioni della democrazia e della lotta al terrorismo, accusano il Qatar di sostenere un po' tutti i gruppi terroristi islamici globali. Menzogne? Sicuramente no: ma il problema è ancora più vasto e grave
Con uno sgangherato principio di autoconservazione i nostri governi continuano imperterriti ad alzare barriere che non impediscono ai terroristi di conquistare la nostra percezione, il vero obbiettivo di questa gente
Dimentichiamo la dimensione sportiva, dimentichiamo l’aspetto romantico del calcio. Su di esso prevalgono, anche se sarebbe meglio dire prevaricano, i tanto noti quanto vasti aspetti economici
Gli innocenti cittadini occidentali pagano il prezzo di politiche machiavelliche volte a destabilizzare alcuni specifici Paesi. La sporca guerra che sta scappando di mano agli aspiranti stregoni occidentali
Il governo Gentiloni ha appena licenziato un decreto del precedente Esecutivo che estende la possibilità di sfruttare i giacimenti petroliferi anche nelle 12 miglia dalla costa
Eni ha presentato a Ravenna il piano di investimenti upstream 2017 - 2020. L'obiettivo del Cane a sei zampe è quello di puntare sulla produzione di gas italiano in un distretto industriale di eccellenza
Il pozzo Amoca-2 è stato perforato con successo e il suo potenziale sarebbe superiore alle stime originali. Il Cane a sei zampe è presente in Messico dal 2006 e nel 2015 ha creato la sua controllata Eni Mexico
Nell'offshore dell`Indonesia sta per arrivare l'Unità Galleggiante di Produzione Jangkrik, che sarà strategica per la scoperta di nuovi giacimenti in loco. Nel frattempo Eni ha firmato il Memorandum of Understanding con Gazprom
L'Unione europea sta attraversando una fase molto delicata della sua esistenza e all'orizzonte ci sono le elezioni presidenziali francesi con il rischio Le Pen. Ma questa non è l'unica preoccupazione di Mario Draghi
Negli ultimi tre anni la produzione di Eni è aumentata del 15% e la neutralità di cassa è scesa da 127 a 46 dollari al barile. Mentre i competitor hanno aumentato il loro debito, il Cane a sei zampe lo ha ridotto considerevolmente
E' una vicenda che rievoca epiche storie di cowboy e pellerossa. In realtà, in ballo c'è molto di più. In primis, una guerra tra interessi contrapposti, dove Trump ha scelto da che parte stare
Trump ha dato il via libera al completamento del Dakota Access Pipeline, l'oleodotto di 1.200 miglia progettato per ridurre i costi di trasporto e dare ai produttori statunitensi un vantaggio per competere con il greggio proveniente dal Canada
L'inflazione torna a fare capolino nel Belpaese: i prezzi sono ai massimi dal 2013, ma la loro impennata è dovuta soprattutto al costo dell'energia. Intanto cambia la composizione del paniere dell'Istat, che riflette le scelte di consumo degli italiani
L'intervista al Corriere Economia dell'amministratore delegato di Eni, Claudio Descalzi
Il Cane a sei zampe è tra le 100 aziende più sostenibili del mondo grazie al suo impegno nella ricerca, nello sviluppo sostenibile e nella gestione responsabile del suo business
La nuova scoperta di Eni in Norvegia vanta una stima preliminare tra i 70 e i 210 milioni di barili. E il Cane a sei zampe sta rafforzando anche la sua collaborazione con il Massachusetts Institute of Technology (Mit)
L'Istat certifica che la media 2016 dei prezzi al consumo del Belpaese è calata dello 0,1% su base annua e l'ultima volta che l'Italia finì in deflazione era il 1959. Ecco perché dobbiamo temerla
Trump su Twitter lamenta: 'Sto facendo del mio meglio per ignorare le tante dichiarazioni provocatorie del presidente Obama. Pensavo sarebbe che stata una transizione tranquilla, ma non lo è'
Nonostante gli scambi ridotti delle festività natalizie, non si arresta l'impennata dell'oro nero. Dall'accordo OPEC il prezzo del greggio non ha fatto che salire. Ma quanto durerà?
Il Cane a sei zampe ha raggiunto un record storico. Nel 2017 produrrà 1 milione e 840mila barili al giorno. Secondo i dati forniti dall'Ad Claudio Descalzi, in meno di tre anni, la produzione è cresciuta del 15%
Sui mercati si sta assistendo a una nuova impennata dei prezzi del greggio. Il Brent ha quasi raggiunto i 58 dollari al barile dopo l'intesa tra i paesi Opec e gli altri produttori di petrolio raggiunta sabato scorso. Rimuoveranno il 2% della produzione
Dopo aver ceduto il 10% a BP, Eni vende anche il 30% della concessione di Shorouk, dove si trova il giacimento di Zohr, a Rosneft. Nelle casse del Cane a sei zampe entreranno 1.125 milioni di dollari e il rimborso degli investimenti già effettutati
Slitta a sabato 10 il vertice con i paesi non OPEC che si terrà a Vienna per concordare il loro contributo al taglio dell'offerta di greggio deciso lo scorso 20 novembre. Il grande assente sarà il Brasile, ma intanto prosegue l'impennata dell'oro nero
L'accordo di Vienna sul taglio della produzione di petrolio certifica nuovi equilibri geopolitici nello scacchiere mediorientale, eleggendo vincitori e vinti. I tagli penalizzano soprattutto l'Arabia Saudita
Eni ha firmato l’accordo sulle rinnovabili con la compagnia di stato Entreprise Tunisienne d'Activités Pétrolières, sotto il patrocinio del Ministero dell'Energia delle Miniere e delle Energie Rinnovabili tunisino. E il titolo vola a Piazza Affari
L’accordo OPEC fa felici soprattutto i produttori di shale oil, che corrono a Wall Street. La produzione di petrolio non convenzionale torna a essere competitiva con l'aumento del prezzo del greggio. Ma la tenuta dell'accordo non è scontata
L’Opec ha raggiunto l’accordo e anche la Russia farà la sua parte per ridurre l'offerta di petrolio. Mosca si fa carico da sola della metà del taglio atteso dai paesi fuori dal cartello
L'Ad del cane a sei zampe, Claudio Descalzi, ha annunciato che Eni vuole scendere al 50% nella concessione di Shorouk e che l'accordo sul giacimento in Mozambico è ormai maturo
Gli allevatori sardi hanno vinto contro i petrolieri che volevano perforare il terreno di Arborea alla ricerca di carburanti, ma distruggendo la produzione casearia della zona. Se passa la Riforma costituzionale questo non potrà più accadere
Eni inaugura il cantiere per il risanamento ambientale dell'impianto Isaf a Gela, che prevede un investimento da 50 milioni di euro e darà lavoro a circa 80 persone. Sul territorio sono stati già avviati 32 cantieri e tutta l'area è un modello positivo
Il consigliere regionale Pd in Emilia Romagna, Gianni Bessi, ci spega perché il vero nemico del futuro energetico è il carbone e cosa può fare l'Italia per combattere i cambiamenti climatici sfruttando una risorsa importantissima nel Mare Adriatico
Eni perde 1,8 miliardi nei primi 9 mesi del 2016, ma aumenta la produzione su base trimestrale dello 0,4%. L'ad Claudio Descalzi assicura che le strategie del Gruppo restano confermate e che Zohr sarà attivo in tempi record
L'entusiasmo che circonda la battaglia di Mosul è eccessivo. Perché l'assedio potrebbe durare mesi, ripetendo le vicissitudini di Aleppo. Con strascichi problematici e profughi in arrivo
Il reame wahabita, in crisi economica nonostante le esportazioni record di petrolio degli ultimi anni ha deciso di emettere titoli di stato per 17,5 miliardi. Le entrate fiscali derivanti dal petrolio sono state pari all’85% del totale nel 2014
Da quel momento nel Paese si sarebbe dovuta aprire una transizione verso qualcosa che viene definito «democrazia». Gli esiti sono sotto gli occhi di tutti. Più nascoste invece sono le ragioni che portano a questo stato di cose
La scoperta di Zohr, un enorme scrigno di gas naturale nel Mar Mediterraneo, ha premiato le scelte audaci di Eni e del suo amministratore delegato, Claudio Descalzi. Per Wood Mackenzie oggi l'azienda ha i costi di scoperta più bassi in assoluto
Il presidente russo Vladimir Putin, a margine del World Energy Congress di Istanbul, si è incontrato con l'omologo turco Recep Tayyip Erdogan e i due leader hanno affrontato alcuni nodi cruciali della relazione russo-turca
Il presidente russo Vladimir Putin, a Istanbul per il World Energy Congress, ha annunciato che Mosca è pronta a unirsi alle manovre annunciate dell'Opec per ridurre la produzione di petrolio
Insieme agli altri partner del blocco 4 in Mozambico, Eni ha firmato un accordo vincolante con Bp Poseidon Ltd per la vendita del gas naturale liquefatto (Gnl) prodotto dall'impianto galleggiante Coral South
La zona dove sono stati rapiti i due italiani Bruno Cacace e Danilo Calonego, più un canadese, è un pezzo sterminato di deserto ricchissimo e strategico. Ecco cosa vogliono in cambio del rilascio degli ostaggi.
Deficit oltre il 3% e fine dell’ingerenza del generale Haftar nella mezzaluna petrolifera della Siria. Questo sarebbe il motivo che avrebbe portato il presidente del Consiglio Matteo Renzi a manifestare dissenso, durante il vertice di Bratislava, nei confronti dell'asse franco-tedesco.
Eni ha concluso le operazioni sul pozzo di scoperta Laarich Est-1, che potrebbe avere una capacità di erogazione di 2mila barili di olio al giorno. La strategia “near field” prosegue con buoni risultati
Oggi in Russia si vota per eleggere la Duma ed è un test importante per il sistema di potere che ruota attorno al presidente, Vladimir Putin. La sua popolarità è stabile intorno all'85%, ma la vera incognita è l'affluenza alle urne.
Sempre più vicino un accordo sul prezzo del petrolio, circa 60 dollari al barile, che ridarebbe fiato a tutti i paesi produttori. Assicurando maggiore egemonia alla Russia e salvando il Venezuela dalla guerra civile. Ma a quale costo?
E' pronta a partire per la Libia la missione italiana composta da medici, infermieri e parà. Niente leadership militare per l'Italia, ma un ruolo umanitario importante in un Paese ancora nel caos
La deflazione che attanaglia buona parte dell’economia capitalista globale è vissuta come un evento naturale incontrollabile. Ecco invece cosa nasconde, e perché il gotha dell'economia mondiale la vuole.
Quella appena nata tra la Russia e l'Arabia Saudita è un'intesa storica e prevede una task force per stabilizzare il mercato del greggio. I due maggiori produttori si sono alleati, ma il nodo da sciogliere resta quello iraniano
Gli investitori non sanno se brindare all'inatteso calo delle scorte settimanali americane o se temere l'ipotesi di un aumento della produzione in Arabia Saudita, dove già a luglio aveva raggiunto livelli record andando così ad aumentare scorte mondiali in eccesso.