Dopo un iter durato ben nove anni, è spuntato pochi giorni fa il parere di compatibilità ambientale del progetto "Metanodotto Trieste-Grado-Villesse", strettamente collegato a quello del rigassificatore di Zaule. I consiglieri del M5S Ilaria Dal Zovo e Ussai: «Chiediamo anche che chi amministra il Fvg faccia sentire la propria voce a livello governativo»
L'assessore regionale all'Ambiente ed energia: «Il ministro Calenda nella sua ultima comunicazione alla presidente Serracchiani ha reso noto di essere a conoscenza che nel Piano energetico regionale il Fvg intende ribadire la volontà di non autorizzare sul proprio territorio il rigassificatore di Zaule»
«Abbiamo più volte ribadito che la Regione non aveva fatto nulla di ufficiale - spiega la parlamentare azzurra - e ci hanno sempre accusato di fare demagogia, ora la conferma arriva nero su bianco"
La governatrice ha assicurato al ministro Calende che "la Regione formalizzerà la propria contrarietà al progetto tramite l'espressione di una Intesa negativa nella Conferenza dei servizi al ministero dello Sviluppo economico"
Una comunicazione da Roma lascia interdetti tutti gli schieramenti in Consiglio comunale. Pino: “Tanto rumore per nulla”. Menis: “Grande confusione a destra e sinistra”
Il motivo è un nuovo parere della Commissione tecnica per la Valutazione d'Impatto Ambientale, di fatto favorevole alla realizzazione del rigassificatore
L'amministratore delegato Carlo Malacarne ha annunciato che entro fine anno sapremo se la sua società entrerà o meno a far parte del consorzio per la costruzione del gasdotto Trans adriatic pipeline
Parola dell'assessora all'Industria, Maria Grazia Piras
Niente gasdotti, la metanizzazione dell'isola sarà affidata a rigassificatori e centrali di stoccaggio dislocate lungo la costa. Nei primi di giugno la giunta guidata da Francesco Pigliaru varerà il piano energetico-ambientale regionale dove è scomparsa l'ipotesi di collegare la Regione autonoma alla rete nazionale, grazie a un tubo sottomarino che sarebbe dovuto correre da Piombino a Olbia
Ad aprile 2014 si è tenuta la prima riunione del gruppo di coordinamento nazionale Gas naturale liquido che ha iniziato l'attività propedeutica alla predisposizione della strategia sull'utilizzo del metano liquefatto in Italia. Per l'inizio del 2015 sarebbe dovuto essere presentato un disegno di legge in materia. Il Mise però ha smesso di fornire informazioni a riguardo
Intanto continuano i ricorsi al Tar sul progetto di Zaule
A metà 2016 partiranno i lavori per la realizzazione di un impianto per trattare il Gnl, sull'isola croata nell'Adriatico settentrionale. Il cantiere dovrebbe terminare nel 2019, anno in cui è prevista la piena operatività del terminal. Secondo i media locali servirà principalmente agli Usa per esportare il proprio gas liquido, così da scalzare il primato russo.
Oggi lo propone Renzi, ma l'idea risale al secondo governo Prodi del 2006
3 gli impianti funzionanti, ma per quello di Livorno è dovuto intervenire lo Stato e inserirlo fra le opere di interesse strategico per ripagarne i costi. Dei 5 progetti approvati, 4 aspettano finanziamenti e 1, quello di Zaule, ha fatto irritare i vicini sloveni.
Con noi anche la Spagna interessata alla rigassificazione e allo stoccaggio di Gnl
Ieri Bruxelles ha ospitato la prima giornata del Consiglio europeo, durante la quale si è parlato anche del piano della Commissione europea per l'Unione dell'Energia. Il premier, Matteo Renzi ha insistito sulla centralità del Mare Nostrum in rapporto con le risorse energetiche del Continente nero.
Serracchiani: «Contrarie tutte le istituzioni locali»
Il ministero dell'Ambiente sloveno ha diffuso un comunicato in cui ha spiegato che Lubiana ha chiesto a Roma «informazioni e spiegazioni ufficiali» sulla costruzione del terminale per il gas liquido naturale (Gnl) a Trieste.
Un progetto della spagnola Gas Natural Fenosa da 500 milioni
Il ministero dell’Ambiente ha comunicato di aver ritirato la sospensione al piano di Valutazione impatto ambientale (Via) perché non sussistono aspetti di incompatibilità ambientale fra l'impianto e il nuovo piano regolatore portuale cittadino. Ora deicderà il ministero dello Sviluppo. Contrari Comune, Regione e porto.
Sono quattro “torri”, abbinate due a due a formare strutture d’ormeggio dove le grandi navi possono attraccare in sicurezza anche in condizioni critiche
«I nostri esperti hanno stimato che l’introito relativo alle accise che ogni anno verrà messo a sistema dal Rigassificatore, potrebbe essere valutato tra i 350 e i 500 milioni di euro»
Greenpeace continua a sostenere che il rigassificatore offshore di Livorno è un progetto illegale e un pericoloso precedente per l’industrializzazione del nostro mare
L’impianto garantirà la copertura del 10% del fabbisogno italiano di gas
Grazie al contratto di 25 anni con il Qatar Edison si assicura 6,4 miliardi di metri cubi di gas all’anno, pari all’80% della capacità di rigassificazione dell’impianto