Armenia, Pashinyan stravince le politiche
Il Contratto civile, così si chiama il partito del Premier uscente, ha ottenuto il 70,45% delle preferenze, distaccatissimo il secondo partito, Armenia prospera
Il Contratto civile, così si chiama il partito del Premier uscente, ha ottenuto il 70,45% delle preferenze, distaccatissimo il secondo partito, Armenia prospera
A Sochi si svolge la riunione del Consiglio economico euroasiatico supremo ed è la seconda riunione dei capi di Stato membri dell'EuAsEc
Il Borgo Oriente avrà ben 18 espositori che offriranno un’ampia gamma di leccornie, ma anche pezzi di artigianato, pietre dure, foulard e tutti gli ingredienti necessari a riproporre a casa i sapori orientali. Altrettanto particolari le pietanze che potranno essere gustate nel Borgo Russia e Repubbliche baltiche con specialità di Ucraina, Russia, Lituania, Lettonia e Transilvania
Le fotografie di Udo Koehler saranno l'occasione per uno sguardo fra sacralità e attualità, fra l'Armenia religiosa e l'Armenia degli uomini e dei mestieri
I manifestanti hanno protestato in segno di sostegno agli uomini che da due settimane sono asserragliati con ostaggi in uno dei commissariati della capitale e chiedono le dimissioni del presidente Serge Sarkissian.
Il Pontefice, in Armenia, ricorda lo sterminio dei cristiani come il primo genocidio del XX secolo. Dura la reazione del paese di Erdogan: «mentalità da crociati»
“Con occhi immobili…” una riflessione sul passato e sul presente, attraverso le parole e la musica delle due intellettuali armene
Una visita guidata particolare: il gruppo «Nobiltà sabauda» ricrea il modo di vivere e le atmosfere dei secoli XVIII e XIX, mentre “La lavandera e ij lavandè 'd Bertula” rievoca l’attività dei lavandai che operavano nella borgata Bertolla di Torino fino agli anni ’60
E siamo a cinque: un'altra delle repubbliche ex sovietiche dell'Asia centrale, il Kirghizistan, entra oggi a far parte dell'Unione Economica Eurasiatica, la comunità di stati ideata da Nursultan Nazarbajev, sostenuta da Vladimir Putin e, per i suoi detrattori, tentativo di restaurare l'Urss
Un popolo senza Stato, diviso tra Iraq, Turchia, Siria, Iran e parte dell'Armenia. Ecco chi sono i curdi, cosa vogliono, e perché fanno tanto paura a Erdogan
«Frontiera» è una parola chiave per interpretare la storia dell'Europa. L'Unione europea doveva «abbattere i confini», ma l'unico risultato che ha ottenuto è che oggi hanno più importanza che mai. E che le tre crisi che stiamo vivendo - migratoria, greca e ucraina - si giocano proprio intorno a questi
La Turchia «respinge e condanna» le dichiarazioni rese ad Erevan dal presidente russo Vladimir Putin, che ha definito genocidio il massacro degli armeni di cui ricorre il centenario. Non solo: Ankara rimbalza le accuse, e afferma che la Russia sia il Paese «nelle condizioni migliori per sapere che cosa sia un 'genocidio'»
Un centinaio di persone si è riunito simbolicamente a Istanbul per commemorare i massacri di armeni avvenuti cent'anni fa ad opera dell'impero ottomano, che la Turchia rifiuta di riconoscere come genocidio. I manifestanti si sono trovati davanti all'ex prigione, oggi Museo della arti islamiche, dove furono detenuti i primi arrestati.
Si è osservato un minuto di silenzio ad Erevan, durante le celebrazioni del centenario del genocidio armeno. Presenti, Vladimir Putin, che ha ribadito come qualsiasi genocidio di massa sia ingiustificabile, e Francois Hollande, che ha attaccato la Turchia per non aver pronunciato ancora parole importanti sulla questione.
Ieri, Barack Obama, in occasione della ricorrenza del centenario, si è limitato a ricordare il «terribile massacro» degli armeni durante la Prima guerra mondiale, evitando di ricorrere al termine «genocidio», tanto inviso alla Turchia.
Gli antichi dicevano che la storia è maestra di vita. Di certo, alcuni episodi recenti - la querelle sul genocidio armeno, il gelo tra Cina e Giappone per i fatti della II Guerra mondiale e il processo all'ex contabile di Auschwitz - ci hanno dimostrato in queste ore quanto essa possa arrivare a farci paura, e quanto la memoria sia spesso difficile, dolorosa, inaccettabile.
Altra puntata nella saga sul genocidio armeno. La Chiesa armena si prepara a canonizzare oggi 1,5 milioni di vittime del genocidio armeno perpetrato dai turchi ottomani, alla vigilia della commemorazione ufficiale del centenario dei massacri e nonostante le pesanti critiche della Turchia, che respinge l'uso del termine genocidio.
La Turchia ha annunciato di aver richiamato per consultazioni il suo ambasciatore in Austria, per protestare contro il riconoscimento simbolico da parte del parlamento viennese del genocidio armeno commesso dall'Impero ottomano durante la Prima guerra mondiale.
Venerdì l'Armenia ricorderà gli eventi del 1915, in cui morirono centinaia di migliaia di armeni. Si avvicina così la data ufficiale di commemorazione del tanto discusso «genocidio», su cui si è montata una querelle internazionale a partire dalle parole del Papa. E a proposito del quale Ankara continua a rimanere salda sulla sua posizione.
La Germania, diversamente da una ventina di Paesi, tra i quali la Francia e la Russia, non ha finora riconosciuto il genocidio armeno per non indispettire la Turchia, un partner importante. Nel paese centro-europeo, inoltre, vive un'imponente comunità turca, fatta da tre milioni di persone, particolarmente sensibile alla tematica.
«Chi non riconosce il genocidio armeno non può entrare in UE: indecenti le parole del Governo turco e vergognoso il silenzio di Renzi e Gentiloni»: è quanto scrive su twitter il presidente di Fratelli d'Italia, Giorgia Meloni.
Oggi, nell'Aula del Consiglio regionale della Lombardia, sarà discussa una mozione che invita la Giunta a promuovere iniziative pubbliche per commemorare il centenario del genocidio degli armeni (24 aprile 1915) e per ribadire con forza il suo riconoscimento ufficiale quale condizione per l'ingresso della Turchia nell'Ue.
Antonio Fallico, presidente di Banca Intesa Russia e dell'Associazione Conoscere Eurasia, afferma che domani dall'Istat arriverà la conferma del dato di agosto, che sconta una contrazione dell'export italiano in Russia di oltre il 16%, con una perdita - da gennaio a agosto - di quasi 3 miliardi di euro.