Zampa: «Bisogna ricordare il genocidio armeno»
Oggi, nell'Aula del Consiglio regionale della Lombardia, sarà discussa una mozione che invita la Giunta a promuovere iniziative pubbliche per commemorare il centenario del genocidio degli armeni (24 aprile 1915) e per ribadire con forza il suo riconoscimento ufficiale quale condizione per l'ingresso della Turchia nell'Ue.
Milano (askanews) - Oggi, nell'Aula del Consiglio regionale della Lombardia, sarà discussa una mozione che invita la Giunta a promuovere iniziative pubbliche per commemorare il centenario del genocidio degli armeni (24 aprile 1915) e per ribadire con forza il suo riconoscimento ufficiale quale condizione per l'ingresso della Turchia nell'Ue. Primo firmatario della mozione, protocollata a gennaio e che dopo le parole del Papa assume un alto significato politico, è Stefano Bruno Galli, a capo del gruppo consiliare "Maroni Presidente".
Galli: Quello armeno fu il primo grande genocidio moderno
«Anche in Lombardia esiste una comunità armena numerosa e attiva: il centesimo anniversario del genocidio, che ricorre il prossimo 24 aprile, rischia di essere compresso dalle contestuali celebrazioni del settantesimo anniversario della Liberazione e dal centenario dell'ingresso italiano nella Prima Guerra mondiale. Perché ciò non accada - prosegue Galli - auspico che il Consiglio regionale, con la più ampia condivisione da parte di tutte le forze politiche, sostenga la mia mozione per promuovere la cultura della democrazia, della pace e dell'autodeterminazione dei popoli, al di là delle acquisizioni del diritto internazionale, perché la questione è storica e politica prima che giuridica", conclude Stefano Bruno Galli, a capo del gruppo consiliare 'Maroni Presidente'. "Il genocidio degli armeni - ha scritto in una nota - è da considerarsi una vera e propria operazione di pulizia etnica, in quanto l'obiettivo dell'impero ottomano era quello di realizzare una nazione turca etnicamente omogenea. Fu il primo genocidio moderno, quello degli armeni, perpetrato ai danni di una comunità in stragrande maggioranza aderente alla Chiesa apostolica armena, la più antica chiesa cristiana del mondo, lo ha detto anche il Papa domenica scorsa. Una comunità che ambiva a conquistare la propria autonomia e indipendenza dall'impero ottomano».
Zampa: Dobbiamo ricercare la pace tra il popolo turco e quello armeno
«La riconciliazione tra i popoli può avvenire a partire dalla verità. Non può essere stato che questo ad avere condotto il presidente turco Erdogan a esprimere, l'anno scorso, pubbliche condoglianze al popolo armeno per il genocidio consumato cento anni fa ad opera dei 'giovani turchi'. Nessuna censura potrà negare ciò che la storia ha già accertato: basti pensare al diario dell'allora ambasciatore americano in Turchia, Henry Morgenthau, che si impone come fonte storica per definire i contorni di quella tragica vicenda». Lo ha dichiarato la deputata del Pd Sandra Zampa, già presidente dell'Associazione parlamentare Amici dell'Armenia. «Un grande Paese che aspira ad essere riconosciuto come grande potenza - ha aggiunto - non teme la storia, né l'ammissione delle responsabilità storiche. Ce lo ha mostrato, tra gli altri, l'allora cancelliere Willy Brandt quando, nel 1970 a Varsavia, avvertì la necessità di inginocchiarsi davanti al ghetto ebraico". Secondo Sandra Zampa «tocca alla politica comprendere che è arrivato il momento di fare un passo avanti, verso una riconciliazione vera tra i popoli armeno e turco, un tassello ulteriore a sostegno della pace. Da tempo - ha concluso la vicepresidente del Pd - giace alla Camera la proposta di istituire una giornata della memoria del genocidio del popolo armeno i cui sopravvissuti trovarono accoglienza in Italia dove vivono e operano numerosi. Il centenario, che si celebrerà il prossimo 24 aprile, offre occasione per scrivere una pagina nuova di quella storia e fare un passo ulteriore verso la pace. Per questo occorre essere grati a Papa Francesco delle sue parole».
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