19 marzo 2024
Aggiornato 11:00
Senza il lavoro il denaro tende all'autodistruzione

Il Qe rallenta l'autodistruzione del denaro. Ecco perché non possiamo farne a meno

Dimenticate la novella del denaro pubblico europeo che serve a finanziare gli Stati spendaccioni. Gli euro creati da Draghi vengono drenati dal settore bancario privato

Il Quantitative easing rallenta l'autodistruzione del denaro
Il Quantitative easing rallenta l'autodistruzione del denaro Foto: Shutterstock

FRANCOFORTE - Il Quantitative easing è uno strumento finanziario creato per sostenere i bilanci dei governi fortemente indebitati, in primis quello italiano. Questo almeno è quanto la vulgata racconta. In generale si può considerare come una creazione di moneta da parte della Bce che acquista titoli governativi o attività finanziarie dalle banche del sistema (come crediti in sofferenza e tossici), e società di capitali private, con effetti positivi sulla struttura di bilancio di queste ultime. Gli strumenti di politica monetaria cosiddetti "convenzionali", invece, prevedono che la banca centrale operi il controllo della base monetaria attraverso le operazione nel mercato aperto e nel mercato interbancario (acquisto di titoli di Stato per immettere moneta e abbassare i tassi), e che la compravendita dei titoli governativi si svolga in apposite aste aperte agli investitori istituzionali, in vista del successivo collocamento nel mercato secondario. Alcuni analisti sono giunti a sostenere che il Qe potrebbe essere esteso perfino all'acquisto di azioni di grandi gruppi in difficoltà: un orizzonte estremo, nel quale filosofie socio-economiche opposte si compenetrano fino ad essere indistinguibili.

Quantitative, ovvero il metadone dei mercati
La Bce, per voce di Mario Draghi, ha da poco annunciato che tale strumento continuerà ad essere utilizzato per tutto il 2017, e l’unica concessione fatta alla Germania, che si è opposta all’estensione del Qe, è la riduzione da 80 a 60 miliardi di acquisti mensili. La Germania ha interesse che i propri titoli di stato siano attrattivi sul mercato, quindi l’effetto calmierante dell’alleggerimento quantitativo sui bond italiani, ad esempio, blocca il semi monopolio europeo che potrebbe far valere in un mercato «libero». Ma la posizione tedesca appare strumentale perché, anche se la Bundesbank non lo ammetterà mai, il Qe tiene in piedi in primis Deutsche Bank. E' vero quindi che abbandonare gli stati nella tempesta del debito aiuterebbe la Germania a piazzare i propri titoli pubblici nel breve periodo, ma non sarebbe sufficiente a disinnescare la bomba del settore bancario privato. 


Il Qe, fortemente voluto proprio dal presidente della Bce Mario Draghi, assomiglia all’acquisto di una banca centrale statale del proprio debito pubblico, però su scala europea. Un po’ cosa fu la Banca d’Italia fino al 1981. Ma si tratta solo di una similitudine superficiale, perché il meccanismo è stato studiato per favorire quasi esclusivamente il settore finanziario privato. Il denaro che la Bce presta alle banche attraverso il Qe non genera aumento dei consumi e inflazione, questa è cosa nota, ma rimane intrappolato dentro un circuito avulso dalla produzione.

La favola dell'helicopter money
Alcuni analisti sono giunti a teorizzare che per giungere ad una reale ripresa dei consumi il denaro fabbricato dalla Bce dovrebbe essere accreditato direttamente sui conti correnti dei cittadini: il cosiddetto helicopter money. Ma, evidentemente, questo sistema non può essere utilizzato per diverse ragioni. Primo: il denaro della Bce serve ad acquistare i titoli di stato con cui si copre la spesa pubblica: ovvero un comparto pesantemente gravato da corruzione e sprechi. Secondo: nel mercato finanziario è sempre innescata la bomba dei titoli tossici/derivati, che viene disinnescata temporaneamente con il denaro creato dalla Bce. Terzo: il Qe serve per ricapitalizzare le banche in via indiretta. La prossima nazionalizzazione di Monte Paschi Siena, nonché un pesante intervento statale su Unicredit, si potranno effettuare solo grazie al denaro che giunge dalla Bce. In alternativa, dato che il mercato ormai rifiuta di mettere denaro ricapitalizzazioni così pericolose, sarà necessario l’intervento del «Fondo salva stati», che di fatto significa mettere il Paese in mano alla trojka. 

Unico obiettivo: creare denaro dal denaro
E’ chiaro che il monetarismo che vede la combinata euro-Quantitative easing è stato creato per sostenere il sistema finanziario: ovvero il carburante necessario per giungere alla creazione del denaro dal denaro. E' una visione messianica, che sfida le leggi della fisica ed entra nel dogma. Il risultato, sorprendente finché si vuole, è sotto gli occhi di tutti: il denaro non solo non si riproduce da se stesso, è necessaria la componente del lavoro e del plusvalore perché questo avvenga, ma anzi tende ad autodistruggersi: per questa ragione sono necessarie sempre nuove iniezioni di dollari o euro. Questo è il meccanismo psicofisico che connatura la dipendenza dalle droghe.

La trasformazione del debito privato in debito pubblico
Un sistema fa solo percolare qualche goccia sull’economia reale che, ormai, non ha più alcuno sviluppo. Tutto questo è stato teorizzato alcuni decenni fa, quando l’idea dell'investimento industriale fu accantonata, almeno in occidente, sostituita dal dogma monetarista. L'industria era portatrice di conflittualità sociale, la globalizzazione oltre a delocalizzare la produzione ha spostato fisicamente tale scontro. In particolare in Italia manca ormai un tessuto industriale solido perché da tempo i grandi gruppi hanno delocalizzato la produzione, svalutato il mercato del lavoro, e si sono dedicati alla comoda rendita di posizione: ottenuta prima a debito, grazie ai titoli pubblici, e ora sulle spalle della Bce.

Il debito privato è divenuto pubblico
Sostenere che la Bce con Qe sorregge le finanze pubbliche degli stati, in particolare dell’Italia, è falso: la Bce impedisce l’esplosione del debito privato che è pari a sei volte il Pil mondiale. Il debito privato è quindi divenuto pubblico: un gigante così possente da risultare inattaccabile. La sua esplosione travolgerebbe il mondo e si abbatterebbe con la forza di una peste. Nel 2008, quando si temette la deflagrazione con la crisi dei subprime negli Usa, un’inezia rispetto la valanga che potrebbe scatenarsi, la Fed fece ciò che sta facendo adesso la Bce però in forma diretta: servirono 17 trilioni di dollari solo per tamponare la falla. Tutto ciò non ha a che fare con una dimensione umana, ma soggiace ormai al divino.

Contro il populismo
Ovviamente sono necessari dei guardiani di tale sistema, ovvero i governi che da tempo si susseguono al vertice delle «democrazie» occidentali. La rivolta nelle urne che ha eliminato David Cameron, Francois Hollande, Matteo Renzi e Hillary Clinton spaventa non poco il mondo finanziario che prospera sull’accaparramento esclusivo del denaro che viene fabbricato dalla Bce, o dalla Fed. L’estensione del Qe è l’arma, retorica, con cui si tenta di porre un rimedio preventivo alla prossima vittoria di Marine le Pen in Francia, ad esempio. La Francia sta andando incontro ad una profonda disgregazione economica e sociale: la vittoria della candidata del Front National assumerà le forme di un trionfo. Si tenta così di creare una «narrazione tossica», ovvero una bufala, nel tentativo di dare un messaggio semplice: "Cari francesi e cari europei, vedete? Solo la Bce può salvarvi dai populisti".