Motivo della aperta spaccatura è legato alla governance. Ieri il board di EssilorLuxottica doveva avviare il percorso di mercato per la ricerca del nuovo ceo del gruppo
La Commissione europea ha avviato una indagine approfondita sul progetto di fusione tra Essilor e Luxottica perché teme possa ridurre la concorrenza sul mercato
Ai finalisti dell’hackaton Luxottica dà la possibilità di presentare il progetto al management e, per i migliori, per la prima volta anche un’opportunità professionale in azienda
Dalla fusione tra il gruppo Luxottica e il francese Essilor nasce il nuovo gigante dell'occhialeria che avrà un fatturato da 15 miliardi di euro. I titoli delle due aziende volano in borsa e la famiglia di Leonardo Del Vecchio avrà la maggioranza
Paolo Citterio, presidente del Gruppo Intersettoriale dei Direttori del Personale (Gidp): «Il welfare aziendale consente di coinvolgere il personale perchè dà benefici e ritorni anche per i figlioli e i genitori».
La lettera dei Riva è stata respinta al mittente con parole piuttosto dure. Avevano tentato di ritardare l'istanza per l'amministrazione straordinaria, prevista per oggi, indirizzando al governo parole edulcoranti, formulando anche l'ipotesi di un nuovo piano di salvataggio per rilanciare l'Ilva. Ma il consigliere economico del premier, Andrea Guerra, non l'ha presa neppure in considerazione.
Il Premier e Segretario del PD: «Ci mettiamo la faccia senza tirarci mai indietro». Intanto Enrico Letta promuove Guerra: «Se entrasse nella squadra di Governo sarebbe un bene». Dura la Camusso: «Ridicolizzare i sindacati è segno di debolezza».
Piazza Affari amplia ulteriormente le perdite, lasciando sul terreno oltre il 2%, peggior Borsa tra le principali del Vecchio Continente. A pesare il crollo delle banche a cui si aggiungono le rinnovate tensioni politiche in Grecia. Milano perde il 2,3%, con l'indice principale Ftse Mib sceso a 18.710 punti, Francoforte l'1,5, Parigi l'1%. Nuovo crollo per Mps.
«Sono temporaneamente tornato in azienda esclusivamente per accompagnare e agevolare i cambiamenti in atto, appena terminato e consolidato il nuovo assetto organizzativo, lascerò di nuovo ai manager il compito di guidare il futuro di Luxottica». Lo ha assicurato in una lettera ai dipendenti il patron di Luxottica, Leonardo del Vecchio.
Tutte le deleghe operative a Leonardo Del Vecchio. Questa la decisione del cda di Luxottica che si è tenuto ieri. Il consiglio di amministrazione - informa un comunicato diffuso ieri in tarda serata - ha accettato le dimissioni dal consiglio di Enrico Cavatorta per disaccordo sull'attuale governance. Roger Abravanel si dimette dal consiglio per le medesime motivazioni.
Una azienda italiana che primeggia nel mondo viene colpita improvvisamente da una crisi dei vertici. Nel giro di poche settimane se ne vanno sbattendo la porta due manager di altissimo livello. Ma dietro quelli che in termini tecnici si chiamano problemi di governance, spunta una moglie inaspettatamente invadente e una folte prole di figli di primo e di secondo letto.
«Io sono sempre stato dietro a Guerra, è come prima, invece che avere un capoazienda ne avrò tre». Così il presidente e patron di Luxottica, Leonardo Del Vecchio, ha commentato il nuovo assetto di vertice della multinazionale. Del Vecchio entusiasta di Google Glass, voleva più coinvoglimento. «Non c'è un cambio di strategia» per Luxottica. Lo ha assicurato il nuovo AD, Enrico Cavatorta.
Negativa la reazione in Borsa, con il titolo che ha messo a segno la peggior performance tra le blue chip, lasciando sul terreno il 3,6%. Nessun commento da parte di Luxottica alle voci ma, ha ammesso l'azienda, «da tempo» tra Guerra e il presidente, nonchè azionista di riferimento, Leonardo Del Vecchio è in atto un confronto sulle strategie future.
Lo dichiara Franca Porto, segreteria della Cisl del Veneto, commentando le indiscrezioni di stampa sui rapporti tra. Leonardo Del Vecchio e Alessandro Guerra.
Nonostante un fatturato 2013 in calo per i big dell'industria italiana, la manifattura resta l'architrave delle nostre grandi imprese, mentre deludono i gruppi pubblici, condizionati dal ristagno dell'industria energetica, e dei servizi.
Lo Stato italiano ha incassato tra il 2009 e il 2013 dividendi per 11,9 miliardi, di cui 5,7 miliardi da Eni e 3,1 da Enel. I privati hanno invece incassato poco meno della metà, 5,7 miliardi.
Il Presidente del Veneto: «Uno dei grandi problemi delle nostre aziende è la patrimonializzazione perché se tu quando hai due soldi ti compri la barca, poi ti compri la macchina sportiva, un appartamento al mare e uno in montagna vuol dire che in quell`azienda non ci vanno dentro risorse. E` la base dell`economia. In azienda bisogna reinvestire, capitalizzare».
Fatturato a quota 1,788 miliardi, in crescita del 14,9% rispetto ai primi tre mesi del 2011. Il patron Del Vecchio: Dati molto buoni. Perissinotto? Ognuno resta della sua idea
Il carattere innovativo del protocollo sta nell'aver collegato un sistema di incentivazione a benefici non monetari ma a servizi e beni utili per il lavoratore.