25 aprile 2024
Aggiornato 09:00
Luxottica sotto i riflettori a Piazza Affari

Guerra verso l'addio a Luxottica

Negativa la reazione in Borsa, con il titolo che ha messo a segno la peggior performance tra le blue chip, lasciando sul terreno il 3,6%. Nessun commento da parte di Luxottica alle voci ma, ha ammesso l'azienda, «da tempo» tra Guerra e il presidente, nonchè azionista di riferimento, Leonardo Del Vecchio è in atto un confronto sulle strategie future.

MILANO - Luxottica sotto i riflettori a Piazza Affari sulle indiscrezioni di un'uscita dell'amministratore delegato Andrea Guerra, alla guida del colosso mondiale degli occhiali da 10 anni. Negativa la reazione in Borsa, con il titolo che ha messo a segno la peggior performance tra le blue chip, lasciando sul terreno il 3,6%.

Nessun commento da parte di Luxottica alle voci ma, ha ammesso l'azienda, «da tempo» tra Guerra e il presidente, nonchè azionista di riferimento, Leonardo Del Vecchio è in atto un confronto sulle strategie future. «La società non commenta le notizie apparse oggi sulla stampa - ha commentato una nota - Al momento non è stato convocato alcun consiglio di amministrazione. Confermiamo che da tempo il presidente Leonardo Del Vecchio e l'a.d. Andrea Guerra si stanno confrontando sulle migliori strategie future del gruppo».

Secondo le indiscrezioni si profilerebbe un'uscita soft, che potrebbe coincidere con la fine dell'anno e del mandato del manager milanese, approdato in Luxottica il 27 luglio 2004. L'attuale cda di Luxottica è in scadenza con l'assemblea che la prossima primavera approverà il bilancio 2014. Ma non è da escludere che la fuga di notizie possa imprimere un'accelerazione al suo addio.

Già lo scorso febbraio, con la vittoria di Matteo Renzi alle elezioni, Guerra era dato in pole position per assumere un incarico di Governo. «Sono sereno e felice e rimango a fare il mio lavoro in questa bella azienda», aveva allora assicurato Guerra ai dipendenti.

In Borsa la reazione del mercato è stata negativa, maglia nera tra le blue chip, seppur riducendo nel corso della seduta le pesanti perdite della mattinata. Le azioni hanno chiuso in ribasso del 3,6% a 39,09 euro, dopo aver toccato in avvio un minimo a 37,63 euro, lasciano sul terreno quasi il 7%. L'eventuale addio di Guerra non ha sorpreso più di tanto Citigroup che, in un report odierno, ha confermato il rating "buy" e giudicato l'uscita del Ceo la «naturale chiusura di un ciclo» di business, iniziato con l'acquisizione di Ray-Ban nel 1999.