24 aprile 2024
Aggiornato 08:30
3 mesi dalla Brexit

La catastrofe mancata della Brexit sta per abbattersi sull’Italia. O no?

Tutto ciò che di catastrofico era stato volutamente predetto prima della Brexit non si è avverato. E ora, i poteri forti presagiscono la stessa tremenda fine per l'Italia se non passasse il referendum

ROMA - Avete terminato le scorte di cibo, carta igienica e detersivo? Bene, se lo avete fatto allora per voi c’è una buona notizia: l’apocalisse post-Brexit non è avvenuta e ora potete uscire di casa. Con circospezione ovviamente, perché l’irreparabile catastrofe potrebbe presentarsi da un momento all’altro. Battute di spirito? Ironia? Forse non tutti ricordano che nei giorni successivi al voto britannico che sancì, quantomeno formalmente, l’uscita della Gran Bretagna dall’Unione europea, c’era chi paventava scenari apocalittici al punto da indurre alcuni cittadini di sua maestà ad approvvigionare scorte come prima dei bombardamenti della Luftwaffe su Londra nel 1940. Incolpevoli derive psichiatriche che scaturivano dal terrorismo mediatico generato da un voto che, bontà loro, i poteri finanziari non si aspettavano.

3 mesi dalla Brexit, 3 mesi dall'omicidio di Joe Cox
Sono passati tre mesi da quel referendum, che costò anche un misterioso omicidio pochi giorni prima che si aprissero le urne, quello della parlamentare Joe Cox, freddata da un ultras della Brexit. Omicidio che per un attimo diede la certezza della vittoria al fronte del remain, e fece festeggiare le borse di tutto il mondo. Festeggiamenti poi trasformatisi in una carneficina finanziaria, almeno nel breve periodo, appena lo spoglio fu concluso (LEGGI ANCHE Brexit, se l'omicidio di Joe Cox e le Borse impazzite non son bastate).

Dire tutto e il contrario di tutto
Accade che gli economisti che certificarono la fine della civiltà solo tre mesi fa, oggi, con la stessa sicumera, professino: «Non è successo nulla. Ce lo aspettavamo, è normale.» L’incessante rigenerarsi della novità, anzi della news sui social media, sta portando alla fine del passato, inteso come esperienza oggettiva del detto e del vissuto. È un eterno presente ormai, dove tutto si può dire, certi che quelle parole non saranno ricordate da nessuno, perché sommerse dal vociare del presente. Accade oggi quanto avvenne a Flavio Magno Cassiodoro (485-580 d.c.), ultimo degli antichi: i suoi ultimi studenti, che lo ascoltavano estasiati da tanto sapere, semplicemente non capivano un accidente di quanto diceva. Cassiodoro percepiva questo abisso, ma non poteva fare nulla. E oggi come allora il senso teorico e materiale di quanto si sostiene è andato perduto, perché il passato, semplicemente, non esiste. Si può dire qualsiasi cosa, sempre diversa, anche contraria.

Previsioni del tempo che fa: l'Apocalisse post-Brexit non è arrivata
La borsa di Londra doveva crollare: non è crollata. Le borse europee dovevano crollare: sono crollate del 20% ma hanno recuperato quasi completamente. Ocse e Fondo monetario videro nelle loro palle di cristallo, che hanno lo stesso valore scientifico dei centri studi di cui sono dotati, recessione e crisi economica. Il Pil inglese crescerà dell’1,9%, in aumento rispetto le previsioni di una anno fa. La sterlina doveva deprezzarsi del 20%: ha perso il 7% sull’euro e così facendo ha dato forte impulso alle esportazioni e rendendo Londra turisticamente molto più concorrenziale rispetto al passato. La disoccupazione è rimasta invariata. Decine di sedi legali e fiscali di banche, assicurazioni e multinazionali dovevano essere spostate, non si sa bene dove. Al momento solo Morgan Stanley ha confermato tale proposito, che però rimane sempre un proposito. Il gruppo Pwc paventò una perdita di posti di lavoro nel settore finanziario compresa tra 70mila e 100mila unità entro il 2020. È sinceramente stucchevole leggere le predizioni bibliche di quei giorni. Il quotidiano «La Repubblica» produsse, nel mare magnum, un reportage sulla percezione degli italiani che vivono in Inghilterra. Titolo: «Brexit, l’ansia degli italiani in Uk: 'sarà il caos. Nel testo la toccante testimonianza di Davide Serra, grande amico di Matteo Renzi. Come nella realtà orwelliana il passato viene riscritto e plasmato dal presente, fino a scomparire.

Quali conseguenze per l'Italia se non passa il referendum (a detta dei poteri forti)?
E dubbio non c’è che la prossima dose di terrorismo mediatico sarà riservata all’Italia che si appresta a votare la riforma costituzionale. Non esiste più la realtà, esiste solo il racconto della realtà. A questo punto non ci tiriamo indietro. Ecco, in anticipo mondiale, scoop, i dieci pericoli che corre l’Italia se non vincerà la riforma Napolitano-Renzi-Boschi-Verdini-agenzie di rating varie. Anzi, non sono pericoli, sono certezze.

  1. Crollo dell’economia, Pil in forte frenata

  2. Disoccupazione al 20%, Sud abbandonato

  3. Italia fuori dall’euro, destinata a fare la fine della Grecia

  4. Ingovernabilità, caos, fuga di capitali, di investimenti, di imprenditori

  5. Fine del sogno europeo, per colpa dell’Italia si torna al 1939

  6. Rischio guerre

  7. Ora l’Europa non aiuterà più l’Italia nella gestione dei migranti che a milioni stanno arrivando. Come faremo?

  8. Spread alle stelle (questa sarà la più spassosa)

  9. Catastrofe in borsa (questa accadrà realmente, nell’ordine del solito 15% con volumi ridicoli, poi riassorbito nei successivi tre mesi)

  10. I turisti non potranno più venire in Italia.