Il prossimo giugno si disputeranno in Russia i mondiali di calcio, appuntamento a cui mancherà clamorosamente l'Italia che potrebbe prendere parte ad una bizzarra ed anomala rassegna internazionale
L’autogol firmato da Romagnoli è stato in realtà provocato da un rinvio errato dello juventino Bonucci. Peccato che tutte le colpe all’indomani siano ricadute sul rossonero.
Tra domani e le prossime due settimane potrebbe decidersi il futuro del promettentissimo portiere del Milan e della Nazionale. Prima l’esordio dal primo minuto con la maglia azzurra, poi il rinnovo di contratto con la nuova proprietà cinese del club rossonero.
Un minuto di applausi per il campione scomparso. «Grazie Johan», una gigantografia del leggendario olandese e il suo numero 14 in bella mostra. I giocatori della nazionale orange hanno indossato una maglia speciale con il numero 14 sulla spalla.
Il numero 14 per gli olandesi significa solo e soltanto Johan Cruyff. Centinaia di mazzi di fiori, ma anche sciarpe e bandiere sono stati deposti davanti alla casa dove è cresciuto il mito del calcio arancione, del Barcellona e più in generale del pallone a livello mondiale.
Il calciatore e allenatore olandese, fu il leader del grande Ajax e della nazionale che rivoluzionò il gioco col «calcio totale», vinse la Coppa dei campioni per tre anni di fila con l'Ajax in campo, dal 1971 al 1973, e poi la conquistò nuovamente da allenatore col Barcellona nel 1992.
Alla vigilia della prima panchina in Azzurro, il Ct non nasconde la sua emozione: "Mi auguro di riuscire a dormire qualche ora, prima di impegni importanti fatico a prendere sonno e ieri ho dormito poco. Devo dire che quando dormo poco penso molto e magari mi vengono anche delle buone idee».
Alla vigilia della cosiddetta finalina di consolazione tra Olanda e Brasile, il ct degli orange ripensa con rammarico alla semifinale con l’Argentina: «È brutto uscire ai rigori. Noi non abbiamo perso davvero, meglio perdere 7-1 che andar fuori così».
Il ct olandese, arrivato ad un passo dal titolo mondiale ed ancora sotto l’effetto devastante di un’eliminazione ai calci di rigore, trova il modo per autocelebrarsi anche stavolta. E intanto lancia una proposta: «Aboliamo la finale per il terzo posto».
L’ex fuoriclasse olandese, protagonista assoluto del calcio anni ’70, ha espresso la proprio ammirazione per la sensazionale Germania di Joachim Loew, ma anche per la sua Olanda: «Finora ha sorpreso, vediamo se continuerà con l’Argentina»
L’attaccante orange, dopo aver sfiorato il titolo 4 anni fa in Sudafrica, stavolta ci crede per davvero, ma ammonisce: «Ci vuole massima attenzione, arrivati a questo punto una minima attenzione e sei fuori».
Il trionfo dell’Olanda ha contagiato un’intera nazione, esaltata dalle imprese dei ragazzi di Van Gaal, ma il bomber del Manchester United smorza gli entusiasmi: «Siamo stati grandi contro la Spagna, ma ora pensiamo al Cile».
Vicente Del Bosque non accampa scuse dopo la sconfitta pesantissima per 5-1 della sua Spagna contro l'Olanda. Il commissario tecnico delle Furie Rosse, al termine della gara, spiega: «Un'umiliazione mondiale? Io posso dire che la sconfitta è meritata»
La sconfitta in finale contro la Spagna nella finale dei mondiali in Sudafrica brucia ancora, ma Robben non si accontenterebbe di battere le furie rosse nel match di debutto di Brasile 2014: «Voglio sconfiggerli in finale»..
Coinvolto insieme al compagno di nazionale Robin Van Persie in una brutta avventura sulla spiaggia di Ipaneama, dove i due olandese sono stati travolti da un kitesurfer, il talento del Feyenoord si prepara ai mondiali, ma intanto sfoglia la margherita del mercato.
Infortunio al polpaccio per il trequartista dell’Amburgo che torna a casa. Per Van der Vaart nessuna possibilità di recupero entro il 12 giugno, giorno di inizio del mondiale brasiliano.
La squadra del ct Bert van Marwijk ha ora la possibilità di eguagliare il «miracolo» degli anni '70, quello delle due finali ai Mondiali del 1974 e del 1978