29 marzo 2024
Aggiornato 07:30
Mondiale 2010 | Olanda

Van Marwijk: non ripeteremo gli errori del passato

Il ct degli orange: «Stanno tutti bene e possono tutti giocare. L'Uruguay? Una squadra di... sopravvissuti»

JOHANNESBURG - Con un solo ostacolo rimasto davanti prima della finale dei Mondiali di calcio sudafricani, la preoccupazione maggiore del ct Bert van Marwijk è quella di evitare che la sua Olanda cada nella tendenza autodistruttrice che da sempre la contraddistingue nei grandi eventi. «Il nostro passato è pieno di esempi», ha detto oggi l'allenatore degli orange. «Penso agli europei di due anni fa, quando dopo avere battuto Italia e Francia tutti ci davano giù per campioni, invece siamo usciti ai quarti di finale perché ci eravamo convinti di avere già vinto».

Dopo avere battuto per 2-1 il Brasile ai quarti di finale, l'Olanda affronterà martedì sera a Città del Capo l'Uruguay. «Sto cercando di far capire alla squadra soprattutto che non possiamo commettere sempre gli stessi errori», ha aggiunto van Marwijk. «Fino ad ora la squadra ha dimostrato di saper rispondere in maniera consona, ma ora ci si prospetta un nuovo e durissimo esame». Al quale però la squadra arriva senza problemi di infermeria, visto che sia l'attaccante Robin van Persie che il difensore Joris Mathijsen sono stati definiti a disposizione. «Stanno tutti bene e possono tutti giocare», ha confermato il ct olandese. «L'Uruguay è una squadra di combattenti», ha osservato van Marwijk.

Mettendo così in guardia i suoi su di un avversario che ha già compiuto un miracolo. Nei quarti, infatti, all'ultimo minuto dei tempi supplementari del match contro il Ghana, la Celeste ha visto in faccia l'eliminazione, ma il rigore calciato sulla traversa da Asamoa Gyan li rende ora una squadra di «sopravvissuti», come l'ha definita lo stesso van Marwijk.