1 maggio 2024
Aggiornato 23:30
Calciomercato | Milan

Galliani a un bivio: Ibrahimovic o due centrocampisti

Conclusa con successo l’operazione Romagnoli, adesso l’amministratore delegato rossonero è chiamato a concludere con successo un mercato che finora è già costato al Milan quasi 90 milioni. Per rendere utile questo esborso economico, serve ancora un sacrificio: riuscire a riportare a casa Zlatan Ibrahimovic oppure, in alternativa, un regista e un trequartista.

MILANO - «Ibrahimovic? Un attimo di pazienza». Una frase apparentemente laconica, ma ricca di sfumature e possibili significati, quella pronunciata da Adriano Galliani ai tifosi rossoneri in attesa davanti al Bagno Roma di Levante a Forte dei Marmi, dove domenica pomeriggio ha avuto luogo il tanto atteso incontro con il diesse giallorosso per il trasferimento di Alessio Romagnoli al Milan. Considerate le recenti risposte sempre di standard minimalista, offerte dall’ad ai cronisti sull’argomento Ibra, questa potrebbe essere considerata una ricca e corposa iniezione di ottimismo.

Segnali negativi da Parigi
Congetture a parte, le indicazioni arrivate nei giorni scorsi sul possibile ritorno dell’attaccante svedese al Milan sono state tutt’altro che incoraggianti. Dall’inquietante affermazione «C’è una possibilità su un milione che Ibra possa arrivare», regalata da Galliani un paio di giorni fa, fino al sarcasmo fuori luogo ed anche un po’ irritante di Al Khelaifi, presidente del Paris Saint Germain, arrivato a sbeffeggiate il club rossonero con un’altra frase cult del mercato: «Ibra al Milan? non fatemi ridere».
Per non parlare della notizia arrivata fresca fresca dalla Ligue 1 secondo cui Alexandre Lacazette, possibile erede di Ibra al Paris Saint-Germain, ha rinnovato con il suo club, il Lione, allontanando ulteriormente l’attaccante svedese da Milanello.
Al Milan però c’è bisogno di continuare a sperare, ecco perché questa nuova sottile apertura di Galliani, proprio nel giorno della positiva conclusione per Romagnoli, lascia ben sperare l’inquieto popolo rossonero.

O Ibrahimovic oppure due uomini a centrocampo
In via Aldo Rossi ora è tempo di definire la strategia giusta per completare il mercato e per far si che i quasi 90 milioni spesi finora per Bacca, Bertolacci, Luiz Adriano e Romagnoli, non restino un’incompiuta. Ci sono ben due settori di campo da sistemare, centrocampo e attacco, reparti curiosamente legati perché entrambi potrebbero trovare una sistemazione pressochè definitiva con l’arrivo di un uomo solo, colui che tutti i tifosi del Milan - indistintamente - aspettano con ansia: Zlatan Ibrahimovic. Il gigante svedese, con la sua mole, il suo carisma, la sua classe, il suo strapotere fisico e tecnico, garantirebbe ai rossoneri un innegabile salto di qualità come squadra, ma soprattutto scioglierebbe d’incanto tutti i dubbi tecnico-tattici emersi finora. Perché Ibra al Milan rappresenterebbe tutto: sarebbe bomber e capitano, fantasista e leader in campo, guida tecnica e regista, incursore e creatore di gioco, tutto ciò che nel malaugurato caso Al Khelaifi, presidente del Paris Saint Germain, dovesse dire no, sarà necessario cercare altrove.

Maher, Gündoğan o Tielemans per il ruolo di regista
Se Ibrahimovic dovesse rimanere a Parigi, l’ad rossonero sarebbe costretto a portare a termine almeno una doppia operazione: non un attaccante (in mancanza del più grande di tutti, quelli già in rosa possono andar bene lo stesso) ma un regista e un trequartista.
Dell’evidente lacuna in regia si è già discusso più e più volte. Al Milan non basta un rubapalloni come De Jong, lì in mezzo serve un uomo dotato di fosforo e di nomi adatti alla causa rossonera ce ne sono diversi, basta solo andare a cercarli, fare un’offerta dignitosa e portarli a Milanello.
È il caso ad esempio di Adam Maher, olandese del Psv, classe 1993 e già nel giro della nazionale orange; oppure del turco-tedesco İkay Gündoğan, 25enne perno del centrocampo del Borussia Dortmund e della Nazionale di Germania campione del mondo, peraltro seguito con attenzione anche dalla Juventus; e per finire l’enfant prodige Youri Tielemans, classe ’97 dell’Anderlecht, già nel mirino di tutti i principali club europei ma ancora a portata di acquisto con un investimento relativamente contenuto (circa 15 milioni di euro).

Il nodo trequartista
E poi c’è la questione trequartista: se MIhajlovic decidesse di continuare con il 4-3-1-2, al Milan servirà anche un acquisto di qualità dietro le punte, malgrado la nutrita batteria di fantasisti a disposizione del tecnico serbo. Perché Bonaventura si trova più a suo agio a giocare da attaccante esterno o al massimo da mezzala; perché Honda continua a dimostrare la propria inaffidabilità (a questi livelli non è consentito giocare appena 7-8 grandi partite a stagione); perché Menez è ormai più punta centrale che fantasista; perché Suso non offre garanzie; perché Bertolacci potrebbe diventare una buona alternativa per il ruolo, ma il fatto che potrebbe diventarlo significa che al momento ancora non lo è.
Certo, se arrivasse Ibracadabra tutti i problemi del Milan sarebbe risolti. E pazienza se - anche tra i tifosi rossoneri - c’è ancora qualcuno convinto che lo svedese sia vecchio, costoso e irrequieto. Uno come lui al Milan farebbe la differenza senza alcun dubbio. E allora si che si potrebbe davvero tornare a pensare allo scudetto.