Fumata nera Juventus-Dybala, l'argentino non rinnova il contratto
La Juve ha progressivamente abbassato le cifre relative all'ingaggio, legandolo anche al numero di presenze. Un atteggiamento che ha convinto evidentemente Dybala di non essere più considerato centrale nel progetto bianconero

Paulo Dybala non rinnoverà il contratto con la Juventus e lascerà il club bianconero a fine stagione. Questo l'esito dell'incontro avvenuto stamattina alla Continassa tra la dirigenza bianconera - presenti Nedved, Cherubini e Arrivabene, vice-presidente, responsabile dell'area mercato, amministratore delegato del club e i rappresentanti dell'argentino, l'agente Jorge Antun e Carlos Novel. L'incontro è durato un paio di ore.
La Juve ha progressivamente abbassato le cifre relative all'ingaggio, legandolo anche al numero di presenze. Un atteggiamento che ha convinto evidentemente Dybala di non essere più considerato centrale nel progetto bianconero. Da qui la decisione di andar via da Torino.
Balotelli: «Se non fosse per De Laurentiis a Napoli da 10 anni»
Dalla nazionale all'Inter, passando per Mancini e Moratti. Mario Balotelli si racconta ai microfoni di Dazn. «Sono felice di quello che ho fatto. Ho vinto tutto a livello di club, mi manca solo qualcosa a livello di nazionale. L'unica cosa che posso rimpiangere ma non è mai troppo tardi. L'ultima chiamata è stata inaspettata, è stato davvero emozionante. Speriamo che l'Italia vada a mondiali, poi magari pensiamo anche a vincerli. La Macedonia non è una squadra semplice da affrontare, non bisogna sottovalutarla, così come la Turchia. Gli Europei sono stati il momento più emozionante della mia carriera in nazionale. Esultanza contro la Germania? Bellissima, sono ancora in quella forma, se perdo un chilo è perfetto (ride ndr)"
L'importanza di Mancini per la sua carriera
«Mancini è l'allenatore a cui sono legato di più nella mia carriera. Lui mi ha fatto iniziare con l'Inter, nonostante i tanti attaccanti che c'erano. Ha avuto il coraggio di mettere me e non penso che tutti gli allenatori l'avrebbero fatto. Anche con Prandelli mi sono trovato molto bene, è stato sia permissivo che rigido con me. Ho avuto un bel rapporto con lui, così come con tutta quella nazionale».
Balotelli ha poi parlato della sua avventura all'Inter e di una cosa che non rifarebbe se tornasse indietro: «Ho dato tanto all'Inter, poi ho anche sbagliato con la storia della maglietta e posso capire se i tifosi mi hanno criticato anche quando sono andato al Milan. Volevo troppo bene ai tifosi dell'Inter e se tornassi indietro cancellerei quell'episodio della maglia. Presi male i fischi, sarebbe stato bello vestire a lungo la maglia dell'Inter, l'obiettivo era quello con Moratti. Inarrivabile come persona, mi regalò una moneta d'oro e la posseggo ancora. Non capivo tutta quella fiducia e quando feci vedere quella medaglia a Materazzi mi disse che l'aveva regalata solo a Ronaldo, Adriano, Recoba e Ibrahimovic. Mi disse che se me l'aveva regalata un motivo particolare c'era».
L'amore per Napoli: «Tornare in Italia? La vedo dura. Se non fosse per De Laurentiis sarei già da dieci anni a Napoli. Sono innamorato di Napoli e l'ho detto più volte a Mino Raiola che mi sarebbe piaciuto giocare lì», ha chiuso l'attaccante italiano.