19 aprile 2024
Aggiornato 08:30
Governo

Speciale crisi di governo, la ricostruzione dei fatti e i possibili scenari

Carlo Cottarelli è il nuovo premier incaricato dal Quirinale. Ma riuscire a ottenere la fiducia è quasi impossibile. Ora tutto fa propendere per un ritorno al voto

Carlo Cottarelli al Quirinale
Carlo Cottarelli al Quirinale Foto: ANSA

ROMA - Il nome di Carlo Cottarelli era pronto da tempo. Almeno questa la sensazione che si ha dopo che il capo dello Stato, Sergio Mattarella, ha di fatto chiuso le porte al governo di Giuseppe Conte, all'alleanza tra Di Maio e Salvini e, soprattutto, all'ipotesi di un ministro dell'Economia 'critico' nei confronti dell'Euro come Paolo Savona. Cottarelli, con cui appena qualche giorno fa noi del DiariodelWeb.it abbiamo fatto una lunga chiacchierata al telefono, per molti aspetti rappresenta l'opposto di Giuseppe Conte. E viene da pensare che il nome dell'ex commissario alla spending review fosse già pronto da tempo. Ora però si apre il difficile percorso della fiducia da conquistare nelle due Camere. I numeri, a meno di clamorosi colpi di scena, non ci sono. Da qui due ipotesi: un governo di transizione che traghetti l'Italia al voto o la nascita di un 'Gentiloni bis' fino a prossime elezioni. Entrambe le ipotesi porterebbero il Paese a un ritorno alle urne subito dopo l'estate, già a settembe o al più tardi a ottobre. Comunque entro la fine dell'anno.

Il piano nel cassetto del Quirinale
Singolare la strada scelta dal capo dello Stato che, evidentemente, aveva già studiato a tavolino il percorso da mettere in campo dopo l'esito elettorale dello scorso 4 marzo: lo stesso Mattarella parlò di 'governo neutrale', ipotesi solo accantonata dalla nascita, nelle ore successive alla proposta del presidente della Repubblica, dall'asse di governo tra Lega Nord e Movimento 5 stelle. Un asse che però si è infranto, complici - bisogna dire - i lunghi tempi per la nascita del 'contratto per il govero del cambiamento', sul nome del ministro dell'Economia. Troppo scomodo, evidentemente, il nome di Paolo Savona che più volte si è espresso in maniera molto critica nei confronti dell'Euro.

Ora cosa accadrà?
Sicuramente un ruolo di primo piano lo hanno giocato non solo le agenzie di rating e i 'diktat' europeisti provenienti da Bruxelles, ma anche le dure prese di posizione della stampa internazionale contro la nascita del governo gialloverde e, al tempo stesso, i mal di pancia delle Borse che hanno fatto tornare alla luce il mostro dello spread. Ora la palla passa quindi a Carlo Cottarelli che, nelle prossime ore, sarà chiamato a dar vita a una squadra di ministri con la quale proverà a ottenere, compito quasi impossibile, la fiducia da parte delle Camere. Al momento, però, gli unici voti favorevoli al governo neutrale tanto voluto dal Quirinale sono quelli del Partito democratico e degli 'alleati', dalla Bonino fino alle forze politiche che ruotano intorno a Beatrice Lorenzin. Troppo poco per raggiungere la maggioranza. Le uniche flebili speranze sono un voto a favore da parte di Forza Italia, Fratelli d'Italia e Liberi e uguali. Ma con l'ipotesi di un ritorno al voto in breve termine e la riabilitazione di Silvio Berlusconi - magari con la ricomposizione dell'alleanza di centrodestra - per quale motivo Forza Italia e Fratelli d'Italia dovrebbero votare la fiducia al governo 'del Quirinale'?

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