7 novembre 2024
Aggiornato 00:30
Governo Lega-M5s

Gelmini a Salvini: «Fai analisi costi-benefici dell'alleanza con Di Maio»

Così Mariastella Gelmini, presidente dei deputati di Forza Italia, in un colloquio con il Corriere della Sera: «Reddito cittadinanza è paghetta dello Stato. Per il Paese il prezzo pagato è troppo alto»

Mariastella Gelmini
Mariastella Gelmini Foto: ANSA

ROMA - «Salvini ci invita a collaborare e dice che dobbiamo smettere di attaccare la Lega? Gli rispondo, con molta pacatezza, che sui territori abbiamo costruito e stiamo rafforzando il centrodestra, specialmente nelle regioni e nei comuni dove già governiamo e in altri nei quali andremo presto al voto insieme. Piuttosto a livello nazionale sia lui a valutare i costi e i benefici per gli italiani di questa alleanza Lega-M5S che trae forza dalla logica del baratto basata sul contratto di governo». Così Mariastella Gelmini, presidente dei deputati di Forza Italia, in un colloquio con il Corriere della Sera. «Per il Paese con l'approvazione del decreto dignità, l'aumento delle tasse e il blocco delle infrastrutture, il prezzo pagato è già troppo alto», ha aggiunto.

Reddito cittadinanza è paghetta dello Stato

«Ci auguriamo che Salvini, quando dice che il governo con il M55 durerà 5 anni, lo faccia solo per propaganda perché altrimenti c'è da preoccuparsi. Noi siamo favorevoli alla legittima difesa e abbiamo già votato il testo al Senato, ma consideriamo nefasta la riforma costituzionale che scardina la democrazia rappresentativa e può aprire la strada alla dittatura di una minoranza organizzata. Salvini si rende conto quale costo fa pagare al Paese con la riforma costituzionale?», osserva l'esponente azzurra aggiungendo che «un altro baratto è quello del decreto Sicurezza, da noi condiviso, pagato però con il blocco della Tav e delle grandi infrastrutture. Eppure la piazza di Torino, con la presenza del capogruppo della Lega Molinari, e le tante iniziative al Nord di oltre trenta sigle e associazioni di categoria fanno intendere che il ceto produttivo non è contento del governo. Sei miliardi di tasse in più sulle imprese non sono un bel segnale per il Paese».

Il decreto dignità fa i primi danni

«Attribuendo una valenza salvifica al reddito di cittadinanza, il governo - rilancia Gelmini -, sbagliando, punta ad elargire la paghetta di Stato. E il decreto dignità fa i primi danni: in Calabria un'azienda licenzierà 400 persone per colpa di questo decreto». Insomma, conclude, «Salvini deve decidere quanto può ancora spingere su questa strada. Basta che faccia la valutazione costi benefici, ricordandosi che agli elettori avevamo promesso meno tasse, la fiat tax e tanto altro».